Il “Global Multistakeholder Meeting on Internet Governance” che si terrà a Sao Paulo in Brasile il prossimo aprile rappresenta una opportunità per i leader dei governi ed i rappresentanti nei diversi settori globali pr discutere proposte di un nuovo approccio nella Internet Governance favorevole allo sviluppo; lo scopo sarà quindi di trovare il consenso sui principi generali della governance accettati globalmente e di rafforzare il quadro istituzionale.
All’evento parteciperanno rappresentanti di governi, società civile, università e ricerca, settore tecnico e privato coinvolti in entità ed organizzazioni internazionali che si occupano di Internet Governance.
La azione del CGI verrà condotta da Virgilio Almeida, rappresentante del Ministero della Scienza e della Tecnologia e chair del comitato. Sarà compito del comitato anche definire celermente una struttura per la collaborazione con le organizzazioni internazionali. Un ruolo chiave in questa direzione lo sta giocando ICANN che ha costituito una piattaforma per la partecipazione globale delle parti interessate a livello globale chiamata 1net che gestisce un forum che ha l’obiettivo di convogliare sia pareri individuali sia di organizzazioni interessate alla Internet Governance.
A supporto della iniziativa brasiliana, durante l’ultimo meeting di ICANN tenutosi a Buenos Aires da 17 al 22 novembre scorso, è stata annunciata la costituzione di un “High Level Panel on the Future of Global Internet Cooperation” che sarà Coordinato dal Presidente della Repubblica di Estonia e che comprende figure di assoluto livello come il Presidente di ICANN, il Presidente della Internet Society , il cheaf evangelist di Google Vint Cerf che viene riconosciuto come uno dei padri di Internet, il Prof. Almeda citato sopra ed anche il nostro Commissario per l’Agenda Digitale Francesco Caio.
Obiettivo del Panel è di focalizzarsi sulla questione urgente dell’evoluzione della Internet Governance concentrandosi sull’approccio “multistakeholders” e di fornire un rapporto di alto livello per i primi mesi del prossimo anno da mettere a disposizione per una consultazione pubblica. Il rapporto dovrà contenere i principi per una cooperazione globale su Internet e proposte di quadri di riferimento per tale cooperazione ed una mappa direzionale per le nuove scommesse della Internet Governance.
È immediatamente evidente come questo panel di alto livello fornirà input preziosi per il meeting che si terrà in Brasile il prossimo aprile.
Un’ultima nota riguarda il possibile conflitto tra questo meeting e gli Internet Governance Forum promossi dalle Nazioni Unite e giunti questo anno alla loro ottava edizione, dopo lo World Summit on Information Society tenutosi a Tunisi nel 2005.
Il meeting in Brasile non ha l’ambizione di divenire il primo di una serie ma, data la accelerazione riscontratasi nei mesi più recenti nelle discussioni sui modelli per la Internet Governance, potrà essere una occasione per fare consolidare delle ipotesi operative; in conclusione: bene avere un ruolo attivo, anche da parte italiana.
E’ utile a questo punto ripercorrere le vicende che ci hanno portato qui.
Un primo chiarimento sui termini usati è però dovuto; il termine stakeholder tradotto in italiano sarebbe “chi ha interessi in una attività economica o finanziaria”; l’uso che si fa del termine nel gergo usato per l’ecosistema Internet è molto più ampio e si potrebbe tradurre con “portatori di interesse” che sono molto più ampi di quelli economici e che possono essere di tipo culturale, tecnologico o di politiche pubbliche nella rete. Per questo si dice, per fare un esempio, che il sistema della gestione del Domain Name System gestito da ICANN si basa su un modello multistakeholder che include il settore privato, la comunità degli utenti della rete, la ricerca ed i governi.
Da qui nasce il termine, giustamente reputato orribile, ma a questo punto spero esplicativo, di un sistema di gestione basato sul multistakeholderismo. L’altro termine che viene usato in inglese e non si traduce in italiano è il termine “Governance” che si potrebbe tradurre con “gestione”; la traduzione con “governo” potrebbe indurre a pensare che la governance della rete debba essere appannaggio dei governi e questo non è corretto; i governi sono per l’Internet una categoria di stakeholder. Sarebbe più corretto eventualmente parlare di collaborazione tra gli stakeholder in una modalità “bottom up”, o meglio dal basso verso l’alto.
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Discorso della Presidente della Repubblica Federale del Brasile alla 68ma riunione annuale delle Nazioni Unite del 24 settembre 2013.
Qui sotto riporto un breve estratto del discorso tradotto in italiano.
Dilma Rousseff: “Vorrei portare alla considerazione delle delegazioni una questione di grande importanza e gravità. Le recenti rivelazioni relative all’attività di una rete globale di spionaggio elettronico hanno causato la indignazione e il ripudio dell’opinione pubblica di tutto il mondo. Gli argomenti che l’intercettazione illegale delle informazioni e dei dati mira a proteggere le nazioni contro il terrorismo non possono essere sostenuti. Siamo di fronte, signor Presidente, a una situazione di grave violazione dei diritti umani e delle libertà civili e, soprattutto, di mancanza di rispetto per la sovranità nazionale.
Per questo motivo, il Brasile proporrà di istituire un quadro per la gestione e l’uso di Internet per assicurare l’effettiva protezione dei dati che viaggiano attraverso il web. Sfruttare appieno il potenziale di Internet richiede, dunque, una regolamentazione responsabile, che garantisca allo stesso tempo la libertà di espressione , sicurezza e rispetto dei diritti umani .
2
Dichiarazione di Montevideo del 7 ottobre 2013 da parte delle 10 I* (Internet Stars)
Su questa dichiarazione ho commentato nel mio precedente articolo:
I firmatari della dicharazione sono stati la Internet Society con le due organizzazioni che operano nel suo ambito: lo Internet Egineering Task Force e lo Internet Architecture Board, il W3C ed ICANN con le cinque organizzazioni regionali che assegnano i numeri IP: RIPE/NCC per a regione europea, AFNIC per la regione Africana, APNIC per la regione Asia-Pacifico, ARIN per la regione nordamericana e LACNIC per l’America Latina.
I leader hanno:
1 ribadito l’importanza di una gestione di Internet globale e messo in guardia contro frammentazioni a livello nazionale. Hanno espresso preoccupazione per la minaccia alla fiducia e confidenza degli utenti della rete, a causa delle recenti rivelazioni sulla sorveglianza ed acquisizioni pervasive di dati personali;
2 evidenziato la necessità di uno sforzo congiunto per identificare le sfide della Internet Governance e si sono accordati per catalizzare iniziative nella direzione di una cooperazione globale di natura multistakeholder per l’Internet.
3
Incontro del Presidente di ICANN con il Presidente della Repubblica Federale del Brasile l’11 ottobre 2013
ha contribuito sostanzialmente a rendere fattibile la iniziativa di ospitare il “Global Multistakeholder meeting on Internet Governance” in Brasile con la organizzazione curata dal “Brasilian Internet Steering Committee”, in partecipazione con le organizzazioni internazionali che rappresentano i vari settori coinvolti nella Internet Governance.
Il Brasilian Internet Steering Committee (CGI) è un Comitato nel quale sono coinvolti tutti gli stakeholder brasiliani che era stato costituito nel 1995 ed ha raggiunto lo statuto attuale nel 2003 con un decreto presidenzale avente lo scopo di coordinare e di integrare tutti i servizi Internet in Brasile, oltre a promuovere la qualità tecnica, l’innovazione e la promozione dei servizi disponibili. Questo gruppo è molto competente ed esteso poichè gestisce il country code ”.br” del Brasile, il CERT nazionale, la delegazione nazionale del W3C e la operatività del registro regionale per la assegnazione dei numeri IP in America Latina (LACNIC) , oltre ad altre attività minori .
Nel comunicato emesso dal CGI il 26 novembre scorso si afferma: