Il Wi-Fi della PA per il futuro del turismo: il caso trentino

Il Wi-Fi pubblico in Italia e in Europa quest’anno mostrerà il proprio ruolo come piattaforma per rilanciare il turismo nazionale. Il Trentino è pioniere su questo percorso. Ecco che cosa sta succedendo

Pubblicato il 18 Gen 2017

Alessandro Zorer

presidente Trentino Network

turismo-121227215701

La rete Wi-Fi gestita autonomamente dalla Provincia di Trento è partita a luglio scorso e ha già raggiunto quota 62 mila utenti, ma è nel 2017 che mostrerà il proprio vero valore: quando esprimerà appieno il proprio ruolo di supporto alla crescita del turismo. E lo farà in ottica non solo locale: TrentinoWiFi mira infatti a integrarsi con analoghe iniziative pubbliche lanciate da poco dal Governo italiano e dalle istituzioni europee.

L’obiettivo non è solo una crescita quantitativa – nel 2017 TrentinoWiFi si estenderà anche alle strutture turistiche private ed a tutte le sedi della PA – ma anche qualitativa: il Wi-Fi e gli strumenti digitali collegati permettono infatti la nascita di un marketing territoriale turistico di ampia scala. E’ l’opportunità per l’Italia di conoscere meglio i propri turisti ed i loro percorsi sul territorio, calibrando meglio e ottimizzando l’offerta turistica.

L’iniziativa trentina

Il Trentino può contare già dal 2010 su una consistente infrastrutturazione territoriale per la connessione gratuita alla rete internet tramite il Wi-Fi. La principale, che raggiunge tutti i comuni è quella di Trentino Network, ma sono state realizzate consistenti reti pubbliche anche nel Comune di Trento e nelle stazioni e sui treni della Trentino Trasporti. Da diversi anni si era adottato come unico sistema di accreditamento territoriale la rete FREELUNA e nel 2014, grazie all’accordo con l’Università degli Studi di Trento, viene rilanciato sulla rete provinciale anche il segnale della rete europea delle Università denominato EduRoam.

Tuttavia l’accesso temporaneo in ambiente outdoor ed indoor pubblico non risultava un servizio ancora disponibile con profili di sistematica qualità, continuità ed usabilità e con la possibilità di valorizzazione ai fini di marketing turistico e istituzionale. Nel luglio 2016 ha quindi visto la luce il progetto “TrentinoWIFI”, con l’obiettivo di assicurare il più ampio e facile accesso temporaneo alla rete, nei molti ambienti outdoor e indoor pubblici presidiati, allo scopo di elevare il valore del sistema di accesso territoriale per ogni persona che si trova a vivere, lavorare, studiare o solo trascorrere una vacanza in Trentino.

I tre elementi caratteristici del modello sono: un’ampia e crescente rete di punti di accesso alla rete WiFi sul territorio in grado d’offrire un servizio gestito; un’unica piattaforma di accredito ed accesso al sistema, proprietaria della PA trentina; l’approccio multiutente (turisti, residenti, escursionisti ecc.) con possibili profili d’uso differenziati per corrispondere alle diverse politiche di servizio, ottimizzando il corretto uso del sistema (livello di prestazioni e time out servizio). Il progetto è coordinato del Dipartimento Cultura Turismo promozione e Sport della Provincia Autonoma di Trento e si sviluppa unendo i ruoli e le competenze di due Società di sistema: Trentino Network e Trentino Marketing. In particolare quest’ultima ha l’obiettivo di favorire il coinvolgimento di un amplia platea di partner (ad iniziare dalle Apt, Consorzi, Musei ecc.), offrendo il più valido ed integrato servizio di connessione, utilizzando la piattaforma come strumento di relazione con gli ospiti presenti, potendo poi sviluppare strategie di tipo CRM avanzate e innovative integrando quanto si sta sviluppando con la Guest Card turistica. Gli utenti vengono infatti classificati sulla base di alcuni profili, ai quali vengono assegnate risorse di banda differenziata sul singolo Access Point in modo da garantire maggiore qualità del servizio all’utenza turistica ed ai servizi collegati.

Il progetto è partito dalla rete outdoor già disponibile e infrastrutturata da parte di Trentino Network, che conta 872 Access Point su tutto il territorio, oltre a 509 punti presenti negli ospedali, mentre si sta migrando alla stessa rete anche le biblioteche (attualmente se ne contano 22) e le sedi pubbliche (come richiesto anche dal nuovo testo del CAD). Inoltre la rete si sta ulteriormente espandendo in alcune aree a forte vocazione turistica utilizzando il modello fiber-to-the-antenna grazie alla collaborazione tra Trentino Network ed alcune Utility locali, sfruttando i cavidotti dell’illuminazione pubblica per posare la fibra ottica ed i pali stessi come sostegni per gli Access Point. Il primo caso (la foto seguente ne è un esempio), che ora viene adottato come prassi nelle altre installazioni, è stato sul lungolago di Riva del Garda, con il posizionamento di 7 AP tutti collegati in fibra e con la predisposizione per supportare anche il posizionamento di telecamere di videosorveglianza. Nell’anno in corso progetti simili sono previsti anche sui laghi di Levico e di Caldonazzo, garantendo che le aree con forte densità di turisti abbiano accesso ad internet free con una banda disponibile in grado di dare servizio a centinaia di utenti contemporanei.

Per supportare l’utenza si è affiancato il servizio con un Call Center e con un sito web informativo – www.trentinowifi.it – che fornisce le informazioni principali a supporto dell’utenza per la fruizione del servizio e le risposte alle domande più frequenti.

Oltre a coprire con il segnale TrentinoWIFI tutte le sedi della PA trentina, nel 2017 le sfide che si presentano riguardano: l’estensione del segnale nelle strutture turistiche private, l’integrazione con l’iniziativa nazionale sviluppata da Mise, MIbact e AgID, e con l’iniziativa europea WiFi4EU.

Riguardo alle strutture private, la strategia è quella di avere un sistema federato ricercando integrazioni con tutti gli altri servizi già presenti in aree private frequentate da un significativo accesso pubblico (es. impianti di risalita, strutture ristorative, ricettive, cantine ecc.) proponendo agli enti proprietari di ‘federarsi’ con TrentinoWiFi in modo da consentire agli utenti accreditati di accedere anche a tali reti senza bisogno di ri-accreditarsi. La federazione avviene configurando gli Access Point in modo tale da inserire l’SSID TrentinoWIFI e da collegarsi in modo sicuro al sistema di accreditamento pubblico.

Per quanto riguarda le iniziative più ampie, come quella nazionale e quella continentale, le tematiche da analizzare riguardano principalmente i seguenti aspetti: se vada ‘messo in aria’ (ossia reso visibile tramite un SSID separato) un segnale diverso, se si utilizzi il proprio sistema di accreditamento oppure si inoltri la richiesta di autenticazione ad un altro sistema di autenticazione, e chi sia titolato a ‘trattare’ il dato dell’utente.

L’iniziativa italiana

Ricordiamo intanto le caratteristiche dell’iniziativa italiana (Mise-Mibact): Italia Wi-Fi (http://www.corrierecomunicazioni.it/digital/44754_italia-wi-fi-ecco-il-progetto-del-governo-per-connettere-il-paese.htm). Con 2 milioni di euro pubblici, quest’anno nascerà una sola grande rete federata, alla quale turisti e cittadini potranno accedere attraverso una app e una identità unica. La volontà dei Ministeri è quella di dare vita ad un sistema federato di raccolta dati, che saranno messi a disposizione tramite API per stimolare la nascita servizi pubblici e privati, informativi e dispositivi.

L’obiettivo è quindi fortemente sinergico con quello dei territori che, come nel caso del Trentino, già hanno realizzato e gestiscono reti pubbliche per l’accesso Wi-Fi e che intendono proseguire un percorso per dare servizi informativi ai cittadini ed ai turisti in grado di valorizzare e di semplificare l’accesso alle offerte dei territori. Si tratta di lavorare assieme fin da subito per sperimentare questo modello, superando le eventuali le problematiche tecniche così come trovando le opportune soluzioni che garantiscano il rispetto della normativa sulla privacy ed un corretto approccio comunicativo verso l’utente.

L’iniziativa europea

Guardando al di la dei nostri confini risulta infine interessante comprendere come sfruttare l’iniziativa WiFi4EU che il Presidente della Commissione Europea Juncker ha lanciato il 14 settembre scorso durante il suo discorso sullo stato dell’Unione e che è stata ratificata dagli Stati membri all’inizio di dicembre. La Commissione ha infatti deciso di investire 120 milioni di euro attraverso il meccanismo dei voucher per aiutare oltre 6.000 comunità locali a realizzare connessioni Wi-Fi free.

In particolare nel 2017 partiranno i primi progetti pilota attraverso una Call for Project che allocherà 20 milioni di euro per circa 1.000 progetti dedicati alle autorità pubbliche locali (ciascun progetto ha un limite di 20.000 euro). Per territori, come quello Trentino, che hanno già una rete Wi-Fi pubblica e dove quindi WiFi4EU rappresenterebbe un’opportunità di co-finanziamento all’iniziativa, restano da comprendere alcuni aspetti per valutare la migliore integrazione verificando se, come sembra dagli obiettivi, la Commissione richiederà che il brand WiFi4EU sia visibile nel segnale WiFi (similmente a quanto avviene con EduRoam) e se si prevedono limitazioni all’utilizzo da parte delle amministrazioni pubbliche locali dei dati degli utenti che si registrano sugli Access Point finanziati dall’iniziativa.

Nonostante l’iniziativa WiFi4EU presenti ancora degli elementi da chiarire, la sua impostazione sembra essere compatibile sia con quelle locali che quella nazionale e che essa possa quindi costituire un’ulteriore opportunità per le comunità interessate ad utilizzare lo strumento delle rete pubbliche Wi-Fi in modo da sviluppare sempre più un modello di accesso alla rete semplice, uniforme e capillare che vada sempre più incontro alle aspettative dell’utente.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Analisi
Video
Iniziative
Social
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati