Assinter

In-house regionali, Puksic: “Così daremo una spinta all’Agenda Digitale”

La nomina di Puksic a presidente di Assinter è sintomo di un vento nuovo, che porterà le in-house regionali a un ruolo innovativo inedito per la trasformazione Paese. Puksic stesso ci racconta la cifra del cambiamento in atto

Pubblicato il 18 Lug 2017

Simone Puksic

Presidente Insiel S.p.A.

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C’è un’aria nuova nelle in-house regionali. Ed è un vento di innovazione. Da un lato la mia nomina a presidente di Assinter, è un riconoscimento per il lavoro fatto all’interno di Insiel, la società di servizi digitale della Regione Friuli Venezia Giulia, che negli ultimi tre anni è cambiata su molti fronti.

Dall’altra è segno della volontà di imprimere un cambio di passo nelle società di informatica pubblica, che devono andare verso due direzioni fondamentali. Primo, quella della specializzazione tecnica: il mercato, con le Regioni, deve valorizzare le specificità del territorio. Non è più pensabile che tutti facciano tutto; bisogna invece capire quali domini specifici possono essere valorizzati su ciascun territorio. L’in-house può mettere a disposizione competenze, soluzioni e servizi in logica di rete, valorizzando la collaborazione con altre in-house e altri territori. Seconda direzione è quella di essere interlocutori accreditati sui tavoli dell’Agenda Digitale. L’arrivo del Piano Triennale di Agid per essere attuato habisogno del supporto del territorio. Le in-house possono svolgere questo ruolo, riposizionandosi come interlocutori tecnici affianco alle Regioni. E, nei territori dove presenti, possiamo anche farci carico dell’aggregazione della domanda di servizi IT

Si diventa così un punto di raccordo tra livello centrale e community network locali, in accordo con le Regioni. Questo funziona già, in alcune realtà regionali, compreso FVG, dove Insiel dialoga con Regione, gli enti locali e la Sanità. Avere un punto di sintesi a livello centrale su scala regionale permette non solo di efficientare la spesa, ma anche un’evoluzione strategica armonica per la trasformazione digitale del territorio.

Se questa è la visione, il prossimo passo sarà sviluppare il documento di posizionamento con le Regioni siglato a Trieste qualche mese fa e dare seguito agli accordi già siglati con i soggetti nazionali, come Agid, per raccordare i piani industriali delle in-house con il suo piano triennale.

Il dialogo con Agid e con il Team Digitale si rafforzerà per affermare le in-house con questo ruolo di interlocutori tecnici. Poi sarà necessario creare una rete di poli di specializzazione. Assinter, essendo già una rete, può abilitare questo passaggio. Tutto questo non da soli, ma in collaborazione trasparente e collaborativa con il mercato, per collocarci sempre più dalla parte della domanda e della gestione strategica, lasciando ai player privati lo sviluppo delle soluzioni. Le in-house diventeranno così un motore di cambiamento, imprimendo un’accelerazione nell’Agenda Digitale, che è l’obiettivo di fondo.

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