Il 15 gennaio il Governo ha stanziato 3,7 miliardi di euro di incentivi per lo sviluppo delle soluzioni FTTH nelle zone grigie, circa 6,9 milioni di unità immobiliari. I fondi andranno a coprire fino a un 70% degli investimenti unitari di una rete in fibra completa e non parziale. Il modello di intervento pubblico non prevederà più fondi per la concessione di una rete in FTTB di proprietà dello Stato, ma verterà su di un sistema di incentivi per la realizzazione di una rete completa in FTTH di proprietà degli operatori.
La statistica sui bandi passati per le aree bianche ha evidenziato infatti notevoli carenze sul piano del numero di attivazioni finali[1]. La crescita del PIL è infatti correlata non al numero di buche ma al numero di utenti effettivi che si collegano una volta che anche la tratta verticale dell’edificio è cablata. Per il momento, dunque, nelle aree bianche coperte da fondi pubblici l’impatto sul PIL è stato quasi nullo.
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Un modello di simulazione dei flussi di cassa dello Stato
Con il proposito di analizzare e simulare alcuni scenari sui possibili risultati macroeconomici del nuovo modello a incentivi, ho realizzato un modello di simulazione dei flussi di cassa dello Stato in qualità di attore economico. Il modello simula il tempo di recupero dei fondi erogati e l’impatto di alcune variabili quali la modalità di ripartizione dei fondi per ciascuna tratta di rete. Viene misurata in termini di PIL anche l’efficienza degli operatori di rete.
Modello di calcolo degli impatti macroeconomici degli incentivi nelle zone grigie
Una simulazione sui ritorni dello Stato
In uno scenario in cui gli incentivi sono finalizzati a una rapida attivazione, specie in seguito al completamento della rete nella sua tratta verticale, lo Stato recupera a partire dal terzo anno gli incentivi erogati attraverso il gettito fiscale derivante dalla crescita del PIL. Mentre in scenari che ipotizzano un basso e lento tasso di attivazioni in funzione delle unità cablate, con segmenti di rete incompleti, il ritorno macroeconomico dello Stato comporta tempistiche lunghe. È possibile comunque effettuare ulteriori simulazioni (inserire XLS)
Principali risultati del modello di calcolo:
- Le varie simulazioni effettuate attraverso questo modello suggeriscono che gli incentivi potrebbero avere un rilevante impatto sulla crescita del PIL. Secondo le principali fonti di studio, l’attivazione in FTTH delle abitazioni nelle zone grigie comporterebbe una crescita del PIL compresa tra 15 e 25 miliardi in 10 anni, pari a una misura compresa tra lo 0,75% e l’1.25%
- Gli incentivi avranno tanto più effetto quanto più correlati alla capacità di attivazione finale delle unità immobiliari. Al contrario, avranno poco impatto se non saranno correlati direttamente al numero delle attivazioni effettive
- Un modello di incentivi che possa stimolare la realizzazione di una rete in FTTH, completa anche della sua tratta verticale, risulta senza dubbio più funzionale a rapide tempistiche di attivazione
- In caso di diversa efficienza degli operatori, con tempistiche di cablatura e attivazione differenti, la perdita di PIL potrebbe raggiugere anche i 10 miliardi di euro. In tal caso ripartizioni egualitarie degli incentivi potrebbero non essere la soluzione ottimale
Note
- Così come si legge sul Sole 24 Ore del 19 gennaio a firma di Andrea Biondi ↑