Credo che da Forum PA 2016, terminato il 26 maggio, escano quattro elementi principali.
Due positivi:
· il percorso verso il digitale è avviato, forse per la prima volta, in modo organico sulle diverse aree di governo, dalla scuola alla PA, dalle infrastrutture allo sviluppo economico, con una consapevolezza “nuova” anche del MEF;
· inizia a farsi sempre più evidente la necessità di coniugare questo percorso con i principi di open government, per cui trasparenza, partecipazione e accountability sono in gran parte dei riferimenti assunti come ineludibili. La presentazione dei risultati del Piano Nazionale Scuola Digitale ne è stato un esempio, così come in generale un’apertura al confronto con gli stakeholder e al loro engagement.
Due che evidenziano ampi margini di miglioramento e la necessità di una maggiore attenzione:
· il percorso di innovazione sta riformando il sistema burocratico, ma seguendo le sue regole e utilizzando i suoi meccanismi. E questo espone al rischio di ostacoli e trappole, ma anche alla possibilità di incespicare in situazioni contraddittorie, dove il “full digital” è impedito a livello normativo;
· in tutti gli ambiti si sottolinea la centralità della persona, come baricentro del percorso di crescita del Paese basato sul digitale, e dell’importanza strategica delle competenze, nella PA, nelle imprese, nella popolazione, ma questo continua ad essere espresso come desiderio e solo marginalmente come programma operativo di azione, come strategia di sviluppo del sistema Paese. E questa carenza rende però fragile e, in alcuni casi, anche velleitario, pensare alla possibilità di accelerazioni e al recupero del sistema Italia.
In più, se gli interventi per lo sviluppo delle competenze digitali non acquisiranno una centralità strategica, le stesse azioni di digitalizzazione possono portare alle conseguenze indicate nel report sulla situazione italiana in ambito digitale (European Digital Progress Report): “a causa delle scarse competenze digitali tra la popolazione, senza una strategia di accompagnamento per le competenze digitali queste azioni aumentano il ricorso a intermediari professionisti, incrementando i costi per gli utenti finali“. Una deriva assolutamente da evitare.