In questa fase dell’economia globale, ci siamo resi conto che gli sforzi di innovazione interni, quelli che un’azienda può fare da sola, sono insufficienti. È un principio che vale ormai per quasi tutte le aziende, reso evidente da molti studi ed esperienze internazionali. Da qui nasce la necessità della open innovation. Un modello di innovazione a rete, non più chiuso nei laboratori, ma basato su partnership che danno vita a situazioni win-win in cui una grande azienda e realtà piccole, startup o anche microimprese, si incontrano per mettere a sistema competenze e trarre reciproco vantaggio.
In Italtel abbiamo adottato un approccio pragmatico che ci permette di avvicinare numerose realtà che hanno sviluppato tecnologie interessanti o anche solo una applicazione molto verticale. Abbiamo messo a punto un processo di ricerca di partner, nel settore delle startup e delle PMI innovative, con cui andare congiuntamente sul mercato.
Noi offriamo asset e competenze per industrializzare un processo produttivo e renderlo competitivo. Le startup ci mettono competenze e tecnologie che hanno sviluppato e che per noi sarebbe troppo impegnativo in termini di tempo sviluppare internamente.
Il nostro non è un modello finanziario, badate bene. Non è un modello da incubatore, basato su contest e investimenti nell’equity delle startup. La nostra è invece una logica molto più funzionale, da acceleratore industriale. Mettiamo sul piatto una partnership: a disposizione del partner, i nostri contatti commerciali, anche internazionali, e una capacità di gestire un vero ciclo di vita del prodotto, migliorando la capacità di scala.
Possiamo inoltre mettere a disposizione spazi fisici e servizi per ospitare queste startup, fare co-working e sviluppare assieme soluzioni, eventualmente aggiungendo componenti per arricchirle.
Abbiamo già alcuni esempi di successo, che porteranno risultati in pochi mesi. Gli ambiti sono industry 4.0, blockchain e smart cities, tra gli altri.
Su Industry 4.0 abbiamo avviato una collaborazione con un’azienda italiana leader nel settore della componentistica per elettrodomestici, sulla loro piattaforma che consente di ottimizzare il rendimento delle macchine industriali. Per completare il processo di messa in esercizio della piattaforma, quest’azienda ha bisogno di un partner IT forte ed ha scelto Italtel. Stiamo concretizzato il percorso fatto sin qui con la firma di un MoU di collaborazione tecnologica, industriale e commerciale.
Con una startup pisana invece collaboriamo in particolare su un gateway che traduce in protocollo IP le informazioni generate dalle macchine. La loro piattaforma parla con un chatbot sviluppato da Italtel chiamato IndyChatBot e questo si traduce in un sistema di dialogo intelligente tra uomo e macchina applicabile al mondo industriale.
In ambito Industry 4.0 stiamo quindi costruendo un ecosistema integrato che intendiamo portare sul mercato insieme ai nostri partner.
Quello che Italtel ha fatto da sempre è far comunicare persone. Ora facciamo tesoro della nostra esperienza per far comunicare le cose. È così che interpretiamo l’evoluzione del nostro ruolo di system integrator.
Di fondo, c’è l’orgoglio di essere azienda italiana che vuole essere protagonista anche sui mercati internazionali. Italtel partecipa al tavolo trilaterale Industry 4.0 Italia-Francia-Germania e, onestamente, non è semplice per l’Italia definire una posizione forte nel confronto con i colossi industriali che hanno sede negli altri Paesi.
L’Italia può competere solo se costruirà reti di innovazione ed ecosistemi che coinvolgano PMI e startup. Come Italtel ci crediamo fortemente e il modello di open innovation che stiamo sviluppando assolve appunto a questo scopo.