Le due transizioni, digitale ed ecologica, rimangono i pilastri fondamentali degli sforzi della Commissione anche per il 2023, ma è chiaro che le azioni in questo campo devono essere contestualizzate alla luce della situazione politica ed economica internazionale.
Vediamo quali sono gli obiettivi e le azioni contenute nel Programma di Lavoro 2023 adottato il 18 ottobre scorso e che, come ogni anno elenca le azioni che la Commissione Europea prevede di realizzare nell’anno successivo. Lo scopo del programma è quello di informare i cittadini, le istituzioni, e i legislatori sui futuri impegni politici della Commissione, in termini di presentazione di nuove iniziative, ritiro di proposte in sospeso e riesame della normativa in essere.
Il Programma di lavoro della Commissione europea per il 2023
Il programma si basa sui seguenti obiettivi: raggiungere la neutralità climatica (entro il 2050), plasmare il nostro futuro digitale, rafforzare la nostra economia sociale di mercato unica, costruire un’Unione di prosperità e rafforzare l’Europa nel mondo.
Complessivamente, il programma contiene 43 nuove iniziative strategiche che coprono i sei obiettivi definiti negli orientamenti politici della Presidente von der Leyen, e si fonda sul suo discorso sullo stato dell’Unione del 2022 e sulla lettera di intenti.
Si tratta di un’agenda coraggiosa, visto anche il momento economico e politico, che da un lato mira a rispondere alle crisi che pesano sulla vita quotidiana dei cittadini europei, dall’altro vuole sostenere con rinnovato sforzo le transizioni verde e digitale in corso, in modo da rendere l’Europa ancora più resiliente.
Molte delle iniziative chiave del Programma di Lavoro 2023 danno seguito ai risultati della Conferenza sul futuro dell’Europa.
In particolare, la relazione finale della Conferenza sul Futuro dell’Europa ha sottolineato la necessità di rendere le soluzioni digitali accessibili e disponibili a tutti gli europei e di garantire che l’Europa diventi la forza trainante per guidare la trasformazione digitale etica, trasparente e sicura. Ha inoltre sottolineato quanto sia urgente accelerare sulle due transizioni, verde e digitale che, se realizzate con successo, apporteranno vantaggi ad entrambe. Infatti, le soluzioni digitali renderanno la nostra economia indubbiamente più efficiente e meno dispendiosa in termini di risorse, ma contribuiranno anche a ridurre al minimo l’impronta ambientale delle risorse, del clima e della digitalizzazione stessa.
Tra tutte le iniziative, soffermiamoci su quelle a supporto di una Europa per l’era digitale.
2023, anno europeo delle competenze
Nel suo discorso sullo Stato dell’Unione 2022, la Presidente Ursula von der Leyen aveva proposto di nominare il 2023 “Anno europeo delle Competenze”, richiesta che è stata adottata dalla Commissione.
Per una Europa pronta per il digitale, dice la Commissione, abbiamo bisogno di un ambiente imprenditoriale favorevole e di una forza lavoro con le giuste competenze.
L’obiettivo è quello di mettere le persone “al centro” e dotarle di quelle competenze di cui il mercato del lavoro ha bisogno, attraverso un processo formativo costante, garantendo, anche attraverso opportuni finanziamenti, inclusività nella riqualificazione, ove necessario, e valutazione del potenziale dei talenti.
L’Anno europeo delle competenze si inserisce anche negli obiettivi di Decennio Digitale e Green Deal, nell’intento di fornire alle PMI gli strumenti necessari a individuare, assumere e a sostenere persone con le competenze necessarie.
Le transizioni verde e digitale offrono sicuramene grandi prospettive e opportunità, ma richiedono specifiche competenze, senza le quali sarà difficile affrontare con successo i cambiamenti del mercato del lavoro e partecipare alla vita sociale ed economica europea garantendo all’Europa maggiore competività e resilienza.
Il Digital Economy e Society Index ci mostra inesorabilmente che 4 adulti su 10 (e 1 persona su 3 che lavora) non possiedono le competenze digitali necessarie, e che da tempo in Europa mancano figure professionali specializzate, nell’edilizia, nel settore sanitario, fino a quello dell’ingegneria e dell’informatica.
Accademia per le competenze in materia di cybersicurezza
A testimonianza di quanto sia importante, per la Commissione, promuovere le competenze in materia di cybersecurity, nel terzo trimestre del 2023 verrà istituita la Cybersecurity Skill Academy, questo il nome dell’Accademia.
In tutto il mondo, e non solo in Europa, le minacce alla sicurezza e il numero di violazioni sono in continuo aumento. La carenza di forza lavoro nel settore della cybersecurity e il divario di competenze sono i principali ostacoli sia per lo sviluppo economico che per la sicurezza nazionale, in particolare nella rapida digitalizzazione dell’economia globale.
Juhan Lepassaar, direttore esecutivo ENISA, l’Agenzia europea per la Cybersecurity, ha più volte affermato quanto “la sicurezza futura del nostro mondo digitale dipenderà fortemente dalla nostra capacità di sviluppare una forza lavoro efficiente e adeguata alla sicurezza informatica”. Solo migliorando la capacità del riconoscimento delle competenze e supportando la progettazione di programmi di formazione specifici della Cybersecurity, possiamo affrontare il futuro digitale europeo.
Mondi aperti e virtuali: i metaversi
Un’altra iniziativa sarà quella di proporre strumenti per lo sviluppo di mondi aperti e virtuali, incentrati sull’uomo, come i Metaversi. La Commissione è convinta, infatti, che questi mondi offrano una miriade di possibilità per le industrie e i settori dei servizi, le arti creative e per i cittadini stessi, nonché opportunità per affrontare sfide sociali più ampie come la salute e le cosiddette smart city.
Ma la Commissione non ignora quanto sia urgente una regolamentazione di questi mondi, che offrono sì opportunità ma possono anche rivelarsi un luogo adatto a compiere attività fraudolente o illecite.
Thierry Breton, Commissario europeo per il mercato interno, ha specificato come “le persone devono sentirsi al sicuro nei mondi virtuali come in quelli reali”, e su come i “metaversi privati” dovrebbero essere sviluppati sulla base di norme e standard, e nessun privato dovrebbe dettarne i termini e le condizioni. E afferma : “Abbiamo anche imparato una lezione da questo lavoro: non assisteremo a un nuovo Far West o a nuovi monopoli privati. Intendiamo modellare fin dall’inizio lo sviluppo di metaversi, sicuri e fiorenti”
Mobilità e digitale
Un aspetto fondamentale per una vera Europa digitale è quello della mobilità dove, dice la Commissione, la digitalizzazione può agire da grande catalizzatore. In quest’ottica, verrà proposta la creazione di uno spazio comune europeo di dati sulla mobilità, capace di potenziare la digitalizzazione in questo settore, e capace di incoraggiare lo sviluppo e l’adozione di soluzioni innovative.
L’euro digitale
Tenendo conto del contributo della Conferenza sul futuro dell’Europa, la Commissione effettuerà un riesame della attuale governance economica per garantire che sia ancora adatta allo scopo. Inoltre, per assicurare che la moneta dell’Unione sia adatta all’era digitale, la Commissione presenterà una proposta per stabilire, prima dell’emissione da parte della Banca Centrale Europea (BCE), i principi per l’euro digitale.
Sembra ormai inevitabile, infatti, conferire all’euro digitale lo status di moneta con corso legale: già nell’aprile 2022 la Commissione aveva dato il via ad una consultazione pubblica e la stessa BCE la ritiene una evoluzione necessaria per preservare la moneta pubblica e rafforzare l’autonomia strategica e l’efficienza economica europea.
La proposta legislativa della Commissione servirà come “base tecnica” per la creazione della moneta europea digitale da parte della BCE.
Le altre iniziative a supporto dell’era digitale
Altre iniziative riguarderanno poi la lotta alla pirateria, in particolare nello streaming di eventi dal vivo, come gli eventi sportivi, e il sostegno all’iniziativa “Perfezionare il diritto societario digitale”, che mira ad adeguare ulteriormente il diritto societario dell’UE ai continui sviluppi digitali e a perfezionare la direttiva (UE) 2019/1151 sull’uso di strumenti e processi digitali nel diritto societario (o direttiva sulla digitalizzazione) e la concessione di brevetti.
Conclusioni
Sono molte le azioni che la Commissione ha identificato come prioritarie, e che vuole perseguire nel suo Programma 2023. Indubbiamente, come afferma la stessa Commissione, il programma è frutto di decisioni prese in un momento di grande incertezza economica e politica, e non è stato pertanto possibile affrontarlo con un approccio definito ed ordinato, ma bensì con misure e strumenti emergenziali.
Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione europea, ha dichiarato: “Nell’ultimo anno abbiamo dovuto far fronte a una serie di crisi, provocate dalla barbara invasione russa dell’Ucraina. Nel 2023 porteremo avanti un’agenda ambiziosa per i cittadini: combatteremo i prezzi elevati dell’energia per ridurre l’onere per le famiglie e le imprese in tutta Europa, accelerando nel contempo la transizione verde. Difenderemo la democrazia e lo Stato di diritto in Europa e in tutto il mondo”.
E Maroš Šefčovič, Vicepresidente per le Relazioni interistituzionali e le prospettive strategiche, ha aggiunto: “Il prossimo programma di lavoro della Commissione si fonda sulle misure che adottiamo per affrontare i problemi più urgenti, come la crisi energetica, e sugli sforzi raddoppiati per rispondere alle sfide generazionali. Ciò si riflette anche nel nostro impegno di proporre misure dell’UE per rafforzare l’autonomia strategica dell’Europa per quanto riguarda le materie prime critiche, senza le quali la trasformazione verde e digitale non è semplicemente possibile. In qualità di Presidente del gruppo sulla salute, sono inoltre orgoglioso di affermare che le conclusioni della Conferenza sul futuro dell’Europa confluiranno in molte delle nostre iniziative e il coinvolgimento dei cittadini rimarrà parte del nostro processo di elaborazione delle politiche.”
Tra le prime azioni che la Commissione metterà in campo per dare vita al Programma, ci sarà il dibattito con il Parlamento e il Consiglio per stabilire un elenco di priorità legislative comuni su cui si convenga di intervenire rapidamente.