Nell’ordinamento giuridico italiano il Commissario straordinario è un ufficiale di governo nominato per far fronte a incarichi urgenti o straordinari tramite un accentramento o un aumento dei poteri e un’azione in deroga.
Diego Piacentini è stato nominato Commissario straordinario per l’attuazione dell’Agenda Digitale e lavorerà per due anni pro bono (quindi senza alcuna remunerazione) insieme al Team per la trasformazione digitale, istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Attualmente Piacentini è in aspettativa da Amazon e ci ritornerà tra due anni; tra l’altro, ne risulta il secondo azionista individuale mondiale con 80mila azioni. Viene spontaneo chiedersi se in questi due anni farà il bene dei cittadini italiani o quello della sua multinazionale d’origine, considerando che l’incarico a Commissario Straordinario è avvenuta citando un regio decreto del 1923 per evitare proprio le norme sul conflitto di interessi.
In più, dal 30 settembre scorso, è online il sito del neoistituito “Team per la Trasformazione Digitale” presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il sito contiene una pagina “Lavora con noi” nella quale sono elencate una serie di posizioni aperte per esperti che andranno a collaborare con il Team. Stupisce che nel sito non vi sia alcuna indicazione circa le modalità che verranno seguite per la selezione di tali esperti nel rispetto minimo dei principi di imparzialità, trasparenza e buon andamento che dovrebbero guidare l’attività anche della Presidenza del Consiglio. Per alcune posizioni, in maniera alquanto singolare, viene addirittura sottolineato che di fatto si è già proceduto all’individuazione del soggetto che verrà chiamato come “esperto.
E’ per questa ragione che abbiamo presentato una interrogazione parlamentare in merito.