Un Sit comunale come strumento di produzione del dato geo e di gestione della cartografia digitalizzata, ma soprattutto come modello di raccordo organizzativo interno all’ente: è questo il “pilastro” su cui il Comune di Livorno sta impiantando la propria rivoluzione digitale. Insidiatasi lo scorso giugno la nuova giunta non si è trovata in eredità un Piano strutturato né ha ancora provveduto alla formalizzazione di un documento programmatico ad hoc, ma sulla base del programma del sindaco, recepito nelle linee di mandato approvate e nel Documento Unico di Programmazione di prossima approvazione ha posto al centro delle politiche di sviluppo il tema dell’innovazione. “Credo che del termine Agenda digitale si stia abusando – sottolinea l’assessore al Lavoro e Innovazione Francesca Martini -. Piuttosto si dovrebbe indicare un cronoprogramma di adempimenti sincronizzati fra le diverse amministrazioni e i diversi livelli territoriali di governo. Ad oggi invece si concepisce come un manifesto programmatico dai contenuti ancora eccessivamente sfumati”. Ed è in questa prospettiva che “pare sicuramente più efficace, anche se di minor impatto mediatico, lo strumento del Documento Unico di Programmazione che il comune di Livorno deve porre in essere in quanto ente sperimentatore dei nuovi sistemi contabili e di bilancio previsti dal D. L.vo 118 del 2014 che applica in Italia i principi comunitari di armonizzazione della finanza pubblica”.
Secondo l’assessore è sui contenuti digitali più che sulla dotazione tecnologica degli enti che bisogna spostare il focus. Di qui l’idea di concentrarsi sullo sviluppo del Sit: “Si vuole intraprendere un percorso di programmazione e di costituzione di ampio respiro includendo progressivamente nel Sit tutta la gestione informativa e documentale dell’ente ai fini di garantire un supporto informativo sia per le decisioni dell’ente e per le politiche pubbliche sia per i cittadini”, spiega l’assessore. Il processo verrà coordinato con la progettazione della Livorno smart city. “Disporre di informazioni aggiornate, certe e integrate, è per noi la base per lo sviluppo di una Smart city. Per questo intendiamo avere un approccio collaborativo innovativo incoraggiando catene di infrastrutture di dati territoriali e l’interscambio delle informazioni con altri soggetti pubblici, enti pubblici o di pubblica utilità (Catasto, Camere di Commercio, Azienda dei servizi, Azienda dei trasporti pubblici, ecc), sino al coinvolgimento di soggetti privati che operano sul territorio e sul patrimonio edilizio”.
L’altro obiettivo prioritario – annuncia l’assessore al nostro sito – è il completamento dell’informatizzazione della procedure interne: “Si dovrà arrivare alla completa eliminazione della gestione cartacea dei documenti. E l’obiettivo finale è un riordino e sviluppo significativo del rapporto con l’utenza offrendo i servizi con modalità differenziate: a sportello, online, via pc e smartphone, presso intermediari”.
Nell’ambito del piano annuale di informatizzazione dell’ente molte sono le iniziative portate avanti dal dipartimento Sistemi informativi in stretta sinergia con gli altri uffici: si va dalle misure per la sicurezza informatica (disaster recovery) alle procedure di sviluppo di un nuovo sistema integrato per la gestione del flusso documentale (gestore documentale e nuovo protocollo), dall’utilizzo del timbro digitale al laboratorio interno per app ed open data, dall’ampliamento delle aree wi-fi alla gestione digitale del ciclo passivo delle fatture.
All’appello non mancano gli investimenti in banda larga: “Il Comune ha incoraggiato e agevolato interventi di cablaggio della città e sta completando un collegamento in fibra proprietaria delle sedi comunali. Ma ritengo che su questo punto debba essere sollevato un problema di approccio politico: oggi le reti sono le nuove strade che devono servire cittadini e imprese e non c’è un soggetto istituzionale che ne detenga una mappatura completa e affidabile”. Il servizio di connettività ha carattere di servizio pubblico e “se l’unico accesso ai servizi della PA è e sarà la rete allora la fornitura di connettività pubblica e privata dovrà assumere i connotati di un servizio pubblico. Questo obiettivo potrà essere perseguito avviando iniziative specifiche a livello comunale in sede di gara con i fornitori, ma, visto che ancora non c’è una consapevolezza politica e sociale della rilevanza del diritto fondamentale dei cittadini ad accedere ai servizi di connettività occorre parallelamente intraprendere specifiche iniziative a livello politico per orientare anche il legislatore nazionale verso un approccio di questo tipo”.
Il digitale servirà anche a tagliare i costi? “Indubbiamente informatizzare e gestire la digitalizzazione hanno un costo, ma si può anche digitalizzare a costi contenuti e in questo senso fondamentale sono la pratica del riuso e una programmazione certa di dove si vuole andare senza oscillazioni tra le soluzioni che vengono offerte. È del pari evidente che senza un felice processo di informatizzazione diffusa il Comune di Livorno, a fronte di crescenti esigenze nei servizi, non avrebbe potuto reggere alla pesante riduzione dei costi del personale. Ci sono poi gli interventi esemplari e di immediato apprezzamento su questo terreno come il recente rinnovo del sistema telefonico con tecnologia Voip avanzata”.