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Metadati: cosa sono e perché possono migliorare la mobilità



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Come è possibile, attraverso l’uso di metadati, rendere la condivisione dei dati più efficace? Il progetto NAPCORE sta realizzando una soluzione per facilitare la condivisione ed il riuso di dati di trasporto e mobilità attraverso i National Access Points

Pubblicato il 16 giu 2023

Marco Comerio

Mobility Research Leader di Cefriel



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La digitalizzazione e la condivisione di dati sono processi essenziali per la realizzazione di nuovi servizi di informazione sulla mobilità per i cittadini. La Commissione Europea, con specifiche direttive, sta richiedendo la realizzazione di National Access Point (NAP) alle autorità dei trasporti di ciascun Paese dell’Unione Europea per favorire la condivisione e il riuso di dati di trasporto e mobilità.

Cos’è un National Access Point (NAP)

Un NAP rappresenta un punto di accesso unico nazionale per i dati che può essere utilizzato per sviluppare nuove applicazioni di mobilità  innovativa, efficiente e sostenibile. I dati forniti da autorità e operatori del trasporto e resi disponibili attraverso i NAP riguardano una vasta gamma di informazioni utili relative alla mobilità. I dati statici sulla mobilità e sul traffico, ad esempio gli orari dei mezzi pubblici, sono essenziali a fini di informazione e pianificazione durante la fase preparatoria di un viaggio. I dati dinamici, ad esempio su ritardi e inconvenienti lungo il tragitto, consentono agli utenti finali dei servizi di mobilità di prendere decisioni ben informate e di risparmiare tempo.

I metadati (una descrizione strutturata del contenuto dei dati che ne agevola la ricerca e l’utilizzo) rappresentano un elemento fondamentale per rendere la condivisione dei dati efficace e per implementare i principi FAIR, che mirano a rendere i dati Findable, Accessible, Interoperable e Reusable (trovabili, accessibili, interoperabili e riutilizzabili).

Nonostante l’utilità dei metadati sia ampiamente riconosciuta, attualmente non esiste uno schema di metadati comune utilizzato nei diversi NAP europei.

Cosa comporta la mancanza di uno schema di metadati comune

I metadati dei NAP possono fornire informazioni come, ad esempio, la fonte dei dati, la data di creazione e la licenza associata che consentono di acquisire conoscenza sul contenuto dei dati disponibili e sul loro potenziale riuso. L’utilizzo di uno schema di metadati incompleto o di scarsa qualità limita la possibilità degli utenti dei NAP di avere le informazioni necessarie per trovare i dati in modo semplice ed utilizzarli correttamente.

Inoltre, l’utilizzo di diversi schemi di metadati nei diversi NAP europei limita le potenzialità dei NAP e il raggiungimento degli obiettivi prefissi dalla Commissione Europea relativi alla condivisione dei dati. Infatti, la mancanza di uno schema comune introduce i seguenti problemi di interoperabilità tra i NAP:

  • non è possibile fare ricerche di dati interrogando congiuntamente NAP di diversi Stati europei;
  • la disponibilità di descrizioni eterogenee rende l’utilizzo di dati provenienti da diversi NAP più complesso e di difficile interpretazione.

Quali caratteristiche deve avere uno schema di metadati

Per consentire di effettuare una ricerca di dati interrogando congiuntamente diversi NAP, lo schema di metadati deve essere condiviso.

DCAT-AP (DCAT Application Profile) rappresenta un vantaggioso punto di partenza per definire uno schema di metadati comune in uno specifico dominio come quello della mobilità. DCAT-AP, infatti, è una specifica basata sul Data Catalogue vocabulary (DCAT) definita dall’Unione Europea per armonizzare la descrizione dei set di dati pubblici nei vari Stati membri. DCAT-AP ha quindi l’obiettivo di abilitare la ricerca di dati pubblici interrogando congiuntamente diversi portali di dati europei.

L’estensione di DCAT-AP per uno specifico dominio è una best-practice: consente di abilitare la descrizione di specifiche caratteristiche dei dati del dominio, preservando la compatibilità con descrizioni DCAT-AP già esistenti nonché il riuso di strumenti, vocabolari e documentazione.

Di cosa si occupa il progetto NAPCORE

Il progetto NAPCORE, co-finanziato dal programma Connecting Europe Facility della Comunità Europea, è stato avviato nel 2021 come meccanismo di coordinamento per migliorare l’interoperabilità dei NAP e favorire lo scambio di dati sulla mobilità europea. Al progetto NAPCORE partecipano 26 Stati Membri, Norvegia, Svizzera e organizzazioni internazionali con l’obiettivo di migliorare l’interoperabilità di dati mediante l’adozione di standard e la definizione e attuazione di procedure e strategie comuni.

Quale soluzione sta fornendo NAPCORE per il corretto utilizzo dei metadati

Un gruppo di lavoro dedicato all’interno del progetto NAPCORE si sta occupando della definizione e del mantenimento di uno schema di metadati comune per i NAP europei, facilmente riusabile in altre tipologie di portali per la condivisione di dati di mobilità. Cefriel, su incarico del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, partecipa a questo gruppo di lavoro.

Partendo dall’analisi delle linee-guida europee e best practice, il gruppo di lavoro ha definito una roadmap per la definizione dello schema dei metadati. La roadmap è composta da cinque fasi: raccolta dei requisiti, definizione del modello concettuale, implementazione, documentazione e pubblicazione.

Sulla base dell’analisi effettuata, con NAPCORE si è realizzato lo schema di metadati come estensione di DCAT-AP. Il primo rilascio dello schema, denominato mobilityDCAT-AP, è previsto per l’estate del 2023. Dopo il suo rilascio, mobilityDCAT-AP verrà promosso per l’utilizzo su larga scala nei portali di dati di mobilità.

I benefici derivanti dall’adozione di mobilityDCAT-AP per la descrizione dei dati di mobilità nei NAP europei saranno molteplici:

  • semantica condivisa: l’utilizzo di uno schema comune facilita la comprensione dei metadati e dei valori associati e supporta la comparazione di dati provenienti da diversi NAP europei;
  • ricerche avanzate ed efficienti: grazie alla disponibilità di descrizioni armonizzate, sarà possibile effettuare ricerche di dati interrogando congiuntamente diversi NAP europei ;
  • meccanismi di scambio più efficaci: la condivisione di informazioni chiare e complete relative all’accessibilità dei dati aumenterà l’efficacia dei NAP europei nell’abilitare lo scambio di dati per consentire lo sviluppo di nuove applicazioni di mobilità innovativa, efficiente e sostenibile;
  • riuso corretto dei dati: i metadati consentiranno di conoscere la licenza di utilizzo e altre informazioni utili per il riuso corretto dei dati da parte degli utenti interessati.

Dopo il suo primo rilascio, mobilityDCAT-AP verrà promosso per l’utilizzo su larga scala nei portali di dati di mobilità.

Conclusioni

In generale, l’utilizzo dei dati di trasporto e mobilità disponibili nei NAP può consentire lo sviluppo di servizi innovativi e di alta qualità, che possono migliorare la mobilità dei cittadini, ridurre i costi e l’impatto ambientale dei trasporti e promuovere lo sviluppo sostenibile dei territori. L’utilizzo di uno schema comune di metadati è uno dei tasselli fondamentale per abilitare questa opportunità, per promuovere con convinzione la strategia europea sulla condivisione dei dati e per generarne valore sia per gli addetti ai lavori (autorità ed operatori del trasporto) che per i cittadini.

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