L’Italia ha davanti a sé una stagione di riforme e ripartenza: l’opportunità irrinunciabile di utilizzare virtuosamente le risorse del PNRR per rendere la Pubblica Amministrazione la migliore alleata di cittadini e imprese grazie all’innovazione. In questa partita le infrastrutture strategiche e il cloud giocano un ruolo fondamentale.
Il Dipartimento per la trasformazione digitale, guidato dal Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione al digitale Vittorio Colao, si è mosso con puntualità per attuare, implementare e realizzare le missioni del PNRR dedicate alla transizione al digitale. Una di queste è la Missione 1.2 in supporto alla trasformazione digitale delle Pubbliche Amministrazioni locali (Comuni, scuole, Asl per un totale di 12.464 enti) con l’obiettivo di facilitare e attuare il completo passaggio al cloud delle infrastrutture e dei servizi digitali locali, in coerenza con gli obiettivi della Strategia Cloud Italia. La Strategia prevede la migrazione verso il cloud di dati e servizi digitali della Pubblica Amministrazione (circa il 75%) secondo criteri di classificazione precisi.
Una strategia che risponde a tre sfide principali: assicurare l’autonomia tecnologica del Paese, garantire il controllo sui dati e aumentare la resilienza dei servizi digitali. E un Paese autonomo, sicuro e resiliente dal punto di vista digitale è un Paese che può competere e “navigare” al sicuro in questi tempi difficili.
Bando cloud per i Comuni, perché è una leva per superare il divario digitale delle PA
Gli avvisi per la migrazione al cloud
Sono due gli avvisi attivi sulla piattaforma PA digitale 2026, destinati a comuni e istituti scolastici per la migrazione a soluzioni di cloud qualificato. L’avviso dedicato ai comuni è stato pubblicato il 19 aprile 2022, con un importo finanziabile di 500 milioni di euro. Gli enti hanno tempo fino al 22 luglio per poter partecipare. Il 26 aprile è stato attivato l’avviso per le scuole, con scadenza il 24 giugno 2024, per il quale sono stati destinati 50 milioni di euro. Lo scopo di questi avvisi è permettere la migrazione verso il cloud qualificato di tutte le infrastrutture on premise e/o all’interno di infrastrutture cloud non qualificate.
Significa in altre parole: più sicurezza, più velocità, più semplicità, più futuro. Per rendere il processo di facile fruizione e quindi per semplificare la procedura, l’ente avrà la possibilità di scegliere tra una vasta e completa offerta di servizi (95 per i comuni e 32 per le scuole) a seconda dell’esigenza specifica e, in base alla tipologia selezionata, avrà un numero minimo e massimo di servizi che potrà migrare. Dall’apertura degli avvisi, oltre 4.500 enti si sono registrati alla piattaforma.
L’avviso dedicato ai comuni
Le opportunità per i comuni sono state organizzate in pacchetti di migrazione con dei costi standard per semplificare il processo di migrazione al cloud. La struttura dell’offerta si basa sulla dimensione del comune e sulla tipologia di migrazione che il comune andrà a selezionare. A seconda della fascia di appartenenza, quindi, ogni comune si troverà ad avere un numero di servizi minimi e massimo che potrà finanziare in migrazione. Gli importi dipenderanno sia dal numero di servizi che dalla modalità di migrazione, sia come trasferimento in infrastrutture cloud (il corrispettivo di un lift&shift) o come aggiornamento in sicurezza in cloud (che include un aggiornamento applicativo). Dal momento dell’adesione al bando il comune avrà 6-9 mesi per ingaggiare il fornitore e da quel momento altri 15 – 18 mesi a seconda della dimensione dell’ente per completare la migrazione. La novità importante è che non sarà necessario presentare un progetto, basterà completare online un semplice piano di migrazione specificando i servizi che si vogliono includere.
L’avviso per le scuole
Anche per le scuole i finanziamenti vengono erogati direttamente dal portale PA digitale 2026 e hanno una struttura ancora più semplice: si può selezionare tra 32 servizi e si possono migrare da un minimo di 3 a un massimo di 23 servizi, con un importo massimo finanziabile di 12.719 euro. Non solo, gli istituti hanno 6 mesi di tempo per ingaggiare il fornitore e ulteriori 18 mesi per completare il percorso di migrazione.
Le modalità di accesso agli avvisi sono semplici e deduttive: è sufficiente andare sulla piattaforma PA digitale 2026 e avviare il processo effettuando online la prima classificazione dei dati. L’ente si troverà già con una lista preparata attraverso una serie di servizi di default pre-classificati, dove potrà semplicemente procedere accettandoli o cancellandoli qualora non li stia erogando.
Conclusione
Per facilitare e snellire il percorso di adesione agli avvisi, sono state create le soluzioni standard: ogni ente, in base alle proprie specifiche necessità, può scegliere la composizione del proprio pacchetto di esigenze, ad esempio per il cloud il numero di servizi e la modalità di migrazione, componendo una lista e ottenendo un voucher economico definito. Non serve più scrivere o presentare progetti né predisporre una rendicontazione. L’erogazione delle risorse si baserà sul raggiungimento di specifici obiettivi legati ai target Pnrr. Il tutto interamente online, attraverso la piattaforma padigitale2026.gov.it, pensata e strutturata per semplificare al massimo la procedura di accesso ai servizi per gli enti locali.