DICIAMO QUALCOSA DI DIGITALE

Monza e Varese, esperimento pubblico a 100 Megabit

E con possibilità di crescita fino a 1 Gigabit. Grazie alla fibra nelle case. Un progetto della Regione Lombardia, con Infratel, che firma questa rubrica per Agendadigitale.eu. Ecco i dettagli

Pubblicato il 07 Apr 2014

Rossella Lehnus

Director at Deloitte Financial Advisory

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Analisi, sviluppo strategico e innovazioni tecnologiche sono alla base del lavoro di Infratel Italia, società in House del Ministero dello Sviluppo Economico, attuatore del Piano Nazionale Banda Larga e del Piano Strategico Banda Ultralarga. Per stare al passo con l’evoluzione tecnologica non possiamo fermarci mai e per questo integriamo in soluzioni concrete i servizi e le tecnologie più performanti.

Una società il cui l’obiettivo primario è sempre stato abbattere il deficit infrastrutturale presente in molte località del territorio italiano (Digital Divide), oggi guarda al futuro con progetti molto ambiziosi ponendosi come ‘capofila’ per la realizzazione di infrastrutture NGAN (Next Generation Access Network). L’approccio di Infratel, per definizione è aperto, equo e intellettualmente onesto: sperimentiamo!

La Regione Lombardia ha osato con noi, stanziando le risorse per un “Progetto sperimentale Banda Ultra Larga” da realizzarsi nei comuni di Monza e Varese. L’intervento prevede l’infrastrutturazione con linee di telecomunicazioni in fibra ottica secondo l’architettura Fiber To The Home punto-punto (FTTH) in circa 1200 unità abitative a Monza e Varese, abbinandovi l’offerta di servizi evoluti ed ad alto consumo di banda.

Stiamo parlando di un’offerta di connettività del futuro: 100 Mbps con possibilità evolutive sino 1 Gbps! Inimmaginabile per noi italiani con un servizio che mediamente è di 4,4 Mbps. Insomma, viene voglia di trasferirsi in quel pezzetto di Lombardia, trasformata nella “Tokyo Italiana” e aprirci la propria startup di applicazioni digitali, scatenando tutta la fantasia.

La scelta delle aree di intervento a cui donare, entro la fine di quest’anno, questo viaggio nel futuro non è stata facile: le Amministrazione locali hanno privilegiato quei luoghi in cui si potessero testare servizi digitali sia della PA, sia del mercato, monitorandone il relativo uso da parte di una fascia di popolazione di varia età, composizione ed estrazione sociale.

La logica progettuale segue il modello Infratel realizzando un’infrastruttura passiva a Banda Ultra Larga con architettura neutrale ed aperta, tale che possa consentire a tutti gli operatori di fornire i propri servizi senza alcun vincolo nella scelta delle tecnologie e dei servizi da offrire.

Coordinati dal Direttore Generale di Infratel Italia, due giovani ingegneri (IN FOTO)- Valeria Carrozzo e Andrea Giacomini, stanno definendo le specifiche tecniche del progetto: “l’infrastruttura da creare dovrà fornire a ciascun utente oltre ai servizi base di fonia e navigazione Internet anche una serie di servizi e applicazioni indirizzati all’area dell’Intrattenimento, dell’Informazione, della Conoscenza e della Qualità della Vita. La grande sfida tuttavia sarà quella di offrire nuovi servizi per la cosiddetta “smart home”, terreno “vergine” su cui proporre nuove metafore di interazione con i servizi in ambiti quali: home automation, ecoefficenza e sostenibilità ambientale, health care, assisted living, servizi per il confort e la sicurezza, ecc.

Si tratta di nuovi campi in cui i modelli di business e la penetrazione di mercato possono variare da applicazione a applicazione e dove gli operatori di telecomunicazioni giocheranno un ruolo chiave, grazie alla possibilità di gestire e orchestrare direttamente la rete domestica, al cui interno si svilupperanno nuovi ecosistemi di dispositivi a supporto di nuove necessità e scenari.

“Infratel grazie alla realizzazione di tale progetto studierà la complessità ed eterogeneità degli ecosistemi accrescendo il proprio know-how al fine di creare nuovi modelli di assistenza al cliente adeguati al livello di servizio fornito. Per questo, nuovi standard di diagnostica e assistenza sono da considerare un vero elemento peculiare aggiuntivo del bouquet di servizi”.

Nell’ambito della definizione degli scenari, rivestirà una grande importanza l’interazione tra rete domestica e il cloud (o, per come percepito dal cliente, tra la rete domestica e internet), inteso come vero e proprio enabler di scenari applicativi.

La proposta tecnica dei due ingegneri di Infratel permette la costituzione di una rete accessibile a più operatori che vogliano offrire servizi di connettività in banda larga al territorio di riferimento, “poiché prevalentemente orientata verso l’adozione di una soluzione impiantistica altamente innovativa e completamente ingegnerizzata basata sull’utilizzo di minitubi e minicavi di ridotte dimensioni, circa 10 mm (c.d. minitecnologia), avvalendosi dei più avanzati materiali e accessori presenti sul mercato, capace di ottimizzare gli spazi e garantire la scalabilità dell’infrastruttura ottica realizzata”.

Le ridotte dimensioni dei materiali riducono l’ingombro dell’infrastruttura stessa e rendono più agevole la posa di diversi minitubi anche in infrastrutture esistenti, non solo cavidotti TELCO ma anche, per esempio, illuminazione pubblica, riducendo l’impatto ambientale.

Per il cablaggio verticale saranno utilizzate le fibre G657 bending insensitive che, grazie al basso raggio di curvatura, è possibile l’installazione in ambienti interni anche molto stringenti. Tali fibre sono compatibili (sia nella giunzione, sia per le proprietà trasmissive) con le fibre installate nelle tratte di rete primaria e secondaria esterne. In particolare, le tratte di rete secondaria sono le SM G.652D che offrono la possibilità di trasmettere su tutta la banda ottica con migliori parametri geometrici e trasmissivi tra i quali valori molto bassi di dispersione di polarizzazione.

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