Con la predisposizione dello Statuto, siamo ormai prossimi all’avvio delle attività dell’Agenzia per l’Italia Digitale. Riuscirà il Bel Paese a fare quel salto di qualità che tutti noi auspichiamo per la PA italiana? Lo dobbiamo sperare anche perché il divario digitale che ci separa dagli altri paesi europei comincia a diventare preoccupante. A questo riguardo, dobbiamo auspicare che la neo-Agenzia sia in grado di esercitare una regia efficace degli sforzi (non sempre convergenti) messi in campo sul fronte dell’e-Government.
E’, in particolare, davvero importante che questa eserciti tutte quelle funzioni di coordinamento volte a: i) evitare che i singoli enti locali scoprano l'”acqua calda” quando in verità sono già operativi progetti interessanti sullo stesso tema in altri enti del territorio nazionale; ii) fare sinergia su bandi e azioni varate su temi simili da ministeri differenti a causa di un inadeguato allineamento tra le parti coinvolte; iii) facilitare l’adozione in specifici ambiti della PA di innovazioni in materia digitale sviluppate in altri ambiti/settori.
Insomma, mi pare di poter dire che il tema della Governance dell’innovazione digitale sia uno degli obiettivi prioritari della ormai quasi-operativa Agenzia. Speriamo che i suoi risultati siano all’altezza del lungo periodo di gestazione.