Il Comune di Bergamo ha realizzato una propria agenda digitale. Uno strumento di pianificazione e programmazione per definire i propri obiettivi e le proprie strategie, sia di carattere generale, ma anche di carattere operativo, per guidare lo sviluppo digitale dell’intero ente comunale e dei servizi on-line da fornire al cittadino.
L’Agenda digitale del Comune di Bergamo non è uno strumento imposto da una specifica norma di legge: abbiamo deciso che fosse non solo opportuna, ma proprio necessaria in modo da fornire anche alle strutture interne dell’Amministrazione una sorta di “road map” per garantire uno sviluppo organico, integrato ed equilibrato, che la pressante rivoluzione tecnologica in corso sta imponendo a tutta la società italiana ed anche, non ultima, alla pubblica amministrazione del nostro Paese.
Si tratta, in poche parole, di un primo sforzo sistematico per dotarsi di uno strumento di riferimento, comunque inquadrabile in un processo aperto finalizzato a far crescere la qualità dei servizi forniti, promuovendo e sollecitando la partecipazione allargata ed attiva dei cittadini, con il fine preciso di incrementare il grado d’innovazione e di sostenibilità del sistema urbano bergamasco.
L’Agenda digitale comunale prende lo spunto dalle diverse Agende di scala sovralocale, in primis dagli obiettivi dell’Agenda digitale europea, quindi dall’Agenda digitale italiana, poi da quella regionale lombarda, coniugando le specifiche esigenze e situazioni di carattere locale con il quadro generale in veloce e progressivo divenire.
Il processo di formazione dell’Agenda digitale resta un processo “aperto”, sempre aggiornabile e modificabile, in modo da tarare obiettivi e finalità al continuo e rapido processo di trasformazione della società che ci circonda, letto alle diverse scale, dal sistema paese alla scala locale.
Nei diversi capitoli sono spesso citate e richiamate, con riferimenti precisi e puntuali, le linee programmatiche dell’Amministrazione, in particolare quelle riferite ai temi dell’innovazione, tenute come “bussola” per indicare i temi e gli scenari di sviluppo dei singoli settori comunali e quindi dell’intero ente.
Nell’Agenda vengono declinati 8 assi tematici fondamentali:
1. la riduzione del digital divide ed accesso diffuso e libero ad internet;
2. il potenziamento delle reti a banda ultra larga;
3. la Bergamo smart, (ovvero il coinvolgimento della città e lo sviluppo della partecipazione da parte dei cittadini);
4. l’innovazione tecnologica e lo sviluppo del mondo economico e delle imprese;
5. l’e-government, la digitalizzazione e la semplificazione amministrativa;
6. lo sviluppo dell’interoperabilità e della cooperazione;
7. gli open data e il riuso dei programmi informatici;
8. la crescita dei pagamenti elettronici.
Il rischio nel redigere un documento simile è quello di scadere nell’autoreferenzialità. Per questo motivo abbiamo pensato come i nostri cittadini/utenti, i quali, per ottenere un determinato servizio, hanno bisogno di entrare nel sito web del Comune, navigarlo, più o meno facilmente, e quindi raccogliere tutte le informazioni desiderate, le indicazioni su come procedere, la modulistica necessaria, l’indicazione di dove presentare la domanda e tutto quello che serve per ottenere quanto cercato.
Questa fase di analisi preliminare ha consentito di verificare lo stato dell’arte dei servizi comunali messi “in vetrina” sul sito dai diversi settori dell’Amministrazione, sia in termini di qualità della comunicazione fornita al cittadino, sia in termini di grado di sviluppo dei servizi digitali, della loro accessibilità e delle loro completezza. I servizi a disposizione sono risultati subito a prima vista molto squilibrati ed evidentemente scoordinati tra loro, sicuramente non guidati da una logica di crescita pianificata e strutturata. D’altronde il risultato atteso non poteva essere molto diverso. E’ la situazione tipica della quasi totalità delle Amministrazioni pubbliche italiane, dove lo sviluppo digitale rappresenta un fenomeno in progressiva crescita solo negli ultimi anni, di solito intervenuto in modo episodico, se non casuale, frammentato, comunque non certo sistemico e non governato da una regia illuminata e conscia degli obiettivi finali da raggiungere.
Nelle premesse dell’Agenda digitale viene fatta la fotografia della situazione del nostro Paese, che, pur presentando realtà di primissimo livello (come attestato anche dai risultati pubblicati dall’ultimo rapporto ICity rate 2016, con Milano e Bologna in testa alle classifiche della qualità della vita e dello sviluppo tecnologico) evidentemente non si colloca, a livello europeo, ai primi posti della classifica per i processi innovativi attuati o intrapresi, ma di fatto accusa un certo gap che l’Italia nel suo complesso deve colmare per arrivare a standard degni del ruolo e dell’importanza economico-politica che il nostro Paese ricopre in Europa.
L’Agenda poi passa in rassegna le diverse aree di attività del Comune, cercando di mettere a fuoco il grado di innovazione specifico raggiunto dai singoli settori, in particolare rispetto ai servizi gestiti; quindi prova ad indicare gli scenari e le prospettive di sviluppo digitale puntando alla massima trasparenza delle informazioni, alla interoperabilità e all’integrazione dei sistemi informativi comunali e non solo (ad es.: integrazione con le altre banche dati della PA, quali la banca dati dell’Agenzia delle Entrate, il Catasto, le banche dati di Regione Lombardia, il MEF, ecc.).
Il Comune di Bergamo presenta attualmente alcuni servizi on-line di primissimo livello, attivi già da qualche anno e via via implementati nelle loro funzionalità, quali ad esempio il Geoportale-SIGI dedicato alle istanze relative alla gestione del territorio: edilizia, attività produttive, più in generale il SUEAP, oltre che la mobilità, l’ambiente e l’ecologia, l’urbanistica, le politiche per la casa.
Molti di questi procedimenti sono da ritenere servizi on-line di 4-5° livello, secondo i parametri codificati dall’Università Bicocca in un recente studio, cioè servizi digitali transattivi e personalizzati sull’utenza, interamente telematici dalla presentazione dell’istanza, con tutte le informazioni del caso contenute nella pagina d’accesso, modulistica digitale compilabile direttamente nel sistema, previo riconoscimento tramite carta di firma (CNS o CRS), allegazione della documentazione necessaria (es.: gli elaborati progettuali nel caso di pratica edilizia), guida alla compilazione (mediante semaforo rosso che non consente l’invio telematico sino a che la documentazione prevista per la specifica tipologia di pratica non sia completa e caricata a sistema, e quindi semaforo verde) pagamenti attraverso MAV elettronico compilabile. A seguire l’utente riceve, sempre per via telematica, comunicazione del nominativo del responsabile di procedimento e quindi il permesso/autorizzazione firmato digitalmente.
Questo può essere un modello di riferimento cui tendere per gli altri servizi attualmente impostati su un livello di sofisticazione più basso, in relazione ai livelli di “interazione intelligente” con l’utente.
Una volta completato il lavoro di scrittura dell’Agenda digitale, è necessaria una fase di confronto con i diversi settori del Comune, in modo da renderli non solo partecipi degli obiettivi descritti, ma anche con lo scopo di ricevere eventuali loro contributi per l’affinamento del lavoro e per la sua condivisione. Solo al termine di tutto questo lavoro l’Agenda confluirà nelle proposte di PEG e nel Piano della Performance dell’ente, con una declinazione di obiettivi, sia di carattere strategico/trasversale, sia di carattere operativo, da porre a carico dei dirigenti.
L’orizzonte temporale di vita dell’Agenda digitale locale coincide con la durata del mandato politico, quindi circa 3 anni dalla sua approvazione (con scadenza quindi nel 2019). In ogni momento c’è la possibilità di integrare l’Agenda, modificarne obiettivi e/o crearne di aggiuntivi, con semplice passaggio in Giunta, con la speranza e la volontà di farla rinnovare dalla futura Amministrazione, in modo tale da farne un elemento costituente l’organizzazione e l’azione amministrativa e in modo da garantire nel tempo la continuità del processo di crescita digitale dell’ente.