L'analisi

Nuovi media digitali, la riscossa dell’IPTv. Grazie alla fibra

Uno studio di ZenithOptimedia rivela che l’Europa Occidentale è all’avanguardia per uso delle tecnologie, nonostante la crisi economica. E si prepara il tanto rinviato decollo dell’IPTv, a danno di cavo e satellite

Pubblicato il 25 Mar 2013

Augusto Preta

Founder e CEO ITMedia Consulting – Direttore International Institute of Communications

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Forse a qualcuno potrà sembrare sorprendente, ma l’Europa, soprattutto quella Occidentale, sta guidando a livello mondiale la diffusione delle tecnologie digitali. E l’IPTv ha finalmente un futuro. La società ZenithOptimedia ha identificato i 19 mercati digitali avanzati a livello globale, classificati secondo criteri di dimensioni assolute e percentuale di spesa pubblicitaria attribuita a internet (nella classifica purtroppo non c’è l’Italia). Lo studio ha esaminato le modalità di consumo dei media digitali da parte dei consumatori, lo sviluppo di pubblicità, social media, e-commerce e la velocità in cui le nuove tecnologie vengono adottate.

Entro questi 19 mercati è stata seguita l’adozione di tre tecnologie per i media: IPTV, smartphone e tablet, ed espresse previsioni relativamente al 2015.

Penetrazione delle nuove tecnologie in 19 mercati avanzati (%)

2011

2012

2013

2014

2015

Smartphone

12.3

35.5

46.6

56.5

71.7

Tablets

2.9

4.7

7.2

10.0

13.0

IPTV

5.5

6.6

7.5

8.2

9.0

Fonte: ZenithOptimedia

In tutti i mercati considerati gli smartphone sono gli apparati più diffusi, con una penetrazione media del 36% nel 2012. La penetrazione degli smartphone varia però sensibilmente tra i 19 paesi, dal 73% della Svezia al 18% in Brasile. In tutti i mercati la penetrazione è in rapida ascesa, e si prevede che raddoppi complessivamente fino a toccare il 72% tra tutti i territori considerati, raggiungendo il 33% in Brasile e il 93% in Svezia alla fine del 2015.

La penetrazione dei tablet si aggira sul 5% nel 2012, ma supera il 15% in cinque mercati: Australia, Francia, Irlanda, Paesi Bassi e Stati Uniti. Alla fine del 2015 si prevede che l’adozione media arrivi al 13%, con picchi del 45% in Francia e del 50% in Irlanda.

L’IPTV è la tecnologia che cresce più lentamente delle tre considerate: tra il 2012 e il 2015 è previsto che la sua penetrazione passi dal 6.6% al 9%. L’IPTV ha anche la maggior dispersione nel tasso di adozione tra i 19 mercati: nel 2015 potrebbe raggiungere il 91% nei Paesi Bassi, ma restare all’1% in Russia.

Classifica in ordine di adozione delle nuove tecnologie

2012

Penetrazione media (%)

2015

Penetrazione media (%)

1

Norvegia

38.8

1

Paesi Bassi

65.1

2

Francia

35.7

2

Francia

60.8

3

Paesi Bassi

35.1

3

Irlanda

50.2

4

Svezia

31.3

4

Norvegia

48.2

5

Danimarca

31.2

5

Canada

47.7

6

Canada

30.5

6

Danimarca

46.8

7

Australia

24.6

7

Svezia

42.9

8

Spagna

24.4

8

Australia

40.9

9

Corea del Sud

23.1

9

Corea del Sud

36.5

10

Regno Unito

23.1

10

Regno Unito

34.0

11

Irlanda

21.0

11

Spagna

33.7

12

USA

19.4

12

Israele

32.9

13

Israele

18.5

13

Cina

32.7

14

Cina

14.3

14

USA

30.8

15

Germania

13.2

15

Giappone

29.9

16

Ungheria

12.9

16

Brasile

26.9

17

Brasile

11.2

17

Germania

22.1

18

Giappone

9.8

18

Ungheria

19.7

19

Russia

7.3

19

Russia

10.9

Fonte: ZenithOptimedia

Considerando i singoli mercati, la Norvegia mostrava la più elevata penetrazione media delle tre tecnologie nel 2012, grazie all’ampia adozione di smartphone (65%, rispetto a una media del 44% nei 19 mercati) e tablet (13% rispetto a una media del 9%). Anche Svezia e Danimarca sono tra i primi cinque mercati, riflettendo il tradizionale entusiasmo dei consumatori scandinavi nei confronti di internet e dei media digitali. Di fatto, nonostante la persistente crisi economica nella regione, tutti i primi cinque mercati appartengono all’area dell’Europa Occidentale. Il primo mercato al di fuori di questa regione è il Canada, al sesto posto. L’Australia, al settimo posto, è il mercato posizionato più in alto nell’area Asia-Pacifico, mentre l’Ungheria ha il primato tra i paesi dell’Europa centro-orientale. Il Brasile, al 16° posto, è l’unico paese dell’America Latina tra i primi 19.

Entro il 2015, tuttavia, si prevede che i Paesi Bassi scalzino la Norvegia dalla testa della classifica. Questo avverrà grazie a una rapidissima adozione dell’IPTV, che gli operatori a banda larga fanno a gara ad offrire come valore aggiunto, per sfruttare al massimo la costruzione della nuova infrastruttura in fibra ottica, che sta procedendo a passo spedito. La crescita dell’IPTV ha già iniziato ad erodere la base abbonati di cavo e satellite: si stima che alla fine del 2012 il 27% delle abitazioni olandesi adottasse servizi IPTV, +10% rispetto al 2010. Alla fine del 2015 si prevede che l’IPTV sia nel 91% delle abitazioni olandesi, molto di più rispetto al secondo mercato per l’IPTV, il Canada, dove è prevista una penetrazione di questa tecnologia del 69% nel 2015.

L’Irlanda sarà il mercato che risalirà più rapidamente la classifica, passando dall’11° posto nel 2012 al 3° nel 2015. L’Irlanda sta adottando le tre tecnologie molto rapidamente, in particolare i tablet, a cui avrà accesso il 50% della popolazione nel 2015. Il governo irlandese ha stanziato fondi per dotare le scuole di tablet, e questo, oltre ad aumentarne la disponibilità, indirettamente ne incoraggia le vendite, facendone conoscere i vantaggi anche ai genitori degli studenti.

L’Europa Occidentale resterà in prima linea rispetto all’adozione delle nuove tecnologie per i media, con 4 tra i primi 5 mercati e 7 dei primi 10 in classifica nel 2015. Il Canada, al 5° posto, sarà il mercato con la più alta classifica al di fuori dell’Europa Occidentale, mentre Australia e Corea del Sud saranno rispettivamente in ottava e nona posizione. Gli Stati Uniti, nonostante una più decisa crescita economica, adotteranno più lentamente queste tecnologie, e perderanno posizioni in classifica, passando dal dodicesimo posto del 2012 al quattordicesimo nel 2015: in questo mercato i prezzi elevati degli abbonamenti scoraggeranno l’adozione degli smartphone. L’Europa centro-orientale arranca, con Ungheria e Russia al 18° e 19° posto, rispettivamente, nel 2015.

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