Il nuovo Codice europeo delle comunicazioni elettroniche, il cui testo di recepimento italiano è arrivato oggi per pareri alla Camera dove sono relatore, è un passaggio fondamentale per cercare di stare almeno al passo di un settore dove la normativa si trova spesso a rincorrere situazioni consolidato e, allo stesso tempo, dall’evoluzione rapida e fluida.
Nuovo codice comunicazioni elettroniche, vantaggi e rischi
Il testo è sicuramente positivo in molti passaggi, come nel Considerando 23 che, oltre agli obiettivi della promozione della concorrenza, del mercato interno e degli interessi degli utenti finali, pone come prioritario il diritto alla connettività, a prezzi ragionevoli e con possibilità di scelta adeguata.
Sempre più importante e definito il ruolo di Agcom per garantire una concorrenza effettiva ed equa. Trasparenza e semplificazione nei confronti degli utenti, però, non devono tradursi in un appesantimento burocratico che scoraggi gli investimenti degli operatori: in questo sarà utile supporto un ciclo di audizioni in Commissione.
Il parere che uscirà dalla Commissione sarà lo strumento migliore per dare ulteriori indirizzi al Governo, a partire, ad esempio, dallo sviluppo della tecnologia dab a supporto del settore radiofonico: vanno eliminati i cavilli che impediscono agli italiani un approccio moderno e migliorativo alla radio digitale sulle auto e tramite smartphone
Sui nuovi e più alti costi per la licenza delle frequenze, su cui gli operatori telefonici hanno già espresso dissenso, serve un approfondimento pragmatico per evitare un impatto insostenibile per il mercato.
Per le nuove sanzioni Agcom, va detto che sono prioritari i diritti degli utenti; in passato gli operatori hanno peccato per poca trasparenza anche il quadro è in miglioramento.
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Punti chiave del nuovo codice comunicazioni elettroniche 2021
Il decreto legislativo ora farà un giro di pareri, anche al Parlamento, per modifiche ed eventuale approvazione da parte del Governo.
Vedi qui il testo del nuovo codice comunicazioni elettroniche 2021.
Qui le novità chiave.
- Contratti di durata massima 12 mesi, incluse le rateizzazioni di prodotti abbinati, come smartphone e modem, che ora arrivano a 48 mesi. Secondo gli operatori significa un più alto costo di ingresso degli utenti (le rate singole saranno più care). Obiettivo facilitare disdetta e quindi concorrenza.
- Rincaro delle licenze per frequenze non comprese nelle procedure di gara. I costi aumentano secondo gli operatori del 50%, pari a 100 milioni annui; più una penale di 0,5% mese per ritardi sul pagamento.
- Quadruplicate le sanzioni Agcom, fino al 5 per cento del fatturato dell’operatore.
- Si chiede ad Agcom di avviare le modalità operative per rendere la banda larga servizio universale. Copertura quindi a tutti con un servizio a velocità adeguata e a costi accessibili, anche ridotti per le categorie svantaggiate. Per adeguato si intende, si legge nel decreto, supporto a servizi come videochiamata di qualità standard, formazione e scuola online, smart working, ecommerce, social network.
Redazione