cittadinanza digitale

Piano triennale, Barberis: ”Strategia e talenti per il nuovo sistema operativo del Paese”

Visione strategica per pianificare gli investimenti tecnologici. Ora accelerare sull’attuazione

Pubblicato il 08 Giu 2017

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In un paese non c’è cittadinanza se questo concetto non viene declinato anche digitalmente. Non nel ventunesimo secolo, almeno. È questa l’idea cardine da cui sono partito quando ho accettato l’incarico di Consigliere per l’Innovazione di Matteo Renzi, nel settembre del 2014. A ripensarci ora sembra una vita fa, perché abbiamo fatto davvero tante cose in un percorso non sempre agevole, rispetto al quale il piano triennale per la trasformazione digitale della pubblica amministrazione del governo Gentiloni rappresenta un atteso punto di arrivo. Il Piano Triennale, scritto da AgID – Agenzia per l’Italia Digitale – in collaborazione con il Team per la Trasformazione Digitale, è un documento ufficiale veramente di alta qualità e sarà utilizzato per pianificare gli investimenti tecnologici in maniera strutturata e con una visione strategica per il triennio 2017–2019.
Non si tratta di qualcosa di compiuto una volta per tutte, ma di un processo organico e in costante evoluzione.
Per fare in modo che “cittadinanza digitale” non rimanesse solo uno slogan abbiamo pensato sin dall’inizio ad alcuni punti fermi e il primo è stato il progetto Italia Login: un nuovo sistema operativo per il Paese attraverso cui gestire i rapporti di cittadini e imprese con la pubblica amministrazione, un sistema di applicazioni pensate a prova di futuro, per una interazione immediata e funzionale.

Non solo una nuova interfaccia di dialogo e sviluppo, ma anche un’unica login: Spid è diventata per noi quasi un mantra, un simbolo della semplificazione e dei vantaggi che volevamo ottenere per il cittadino. Al tempo stesso è e sarà fondamentale mettere a disposizione un sistema di API pubbliche, per consentire alle community dei designer e dei developer di interagire positivamente con l’apparato digitale dello Stato e per facilitare lo scambio di dati tra pubbliche amministrazioni, creando quindi valore.
Il Governo di un paese dinamico e al passo con il suo tempo non può poi prescindere dal lavorare con una parte dei migliori cervelli del mondo della tecnologia e dell’innovazione se l’obiettivo è quello di recuperare il gap digitale che abbiamo rispetto agli altri paesi europei e al resto del mondo in piena corsa verso la singolarità tecnologica. E’ per questo che attraverso una call aperta e online abbiamo chiamato a raccolta talenti con la voglia di partecipare professionalmente alla missione dell’innovazione dell’Italia. Poche chiacchiere, molto coding e altrettanta visione. A capo del Team una persona di indiscusso livello: Diego Piacentini, Commissario Straordinario per l’attuazione dell’Agenda Digitale.
E’ stato necessario  un piano organico impostato sin dall’inizio e fatto di strategia ma anche di individuazione e riconoscimento dei talenti migliori per costruire il nuovo sistema operativo del Paese. Perché è dal lavoro di squadra che nascono i progetti più straordinari così come la qualità della loro attuazione:  il futuro lavoro di squadra sul piano triennale è uno dei passaggi rilevanti.

Il compito ora è continuare nella fase attuativa, facendo di tutto per essere all’altezza di quelle forze creative, innovative e produttive che pulsano in un Paese come l’Italia. Un Paese in cui, ogni tanto giova ricordarlo, è stato inventato il personal computer ma dove purtroppo in passati più recenti gli innovatori non hanno trovato il giusto sostegno.

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