il commento

Più fibra per tutti con il nuovo Codice delle comunicazioni elettroniche, ecco perché

Pubblicato il 08 Giu 2018

Francesco Sacco

docente di management consulting all'Università Bocconi di Milano

fibra_602573540

Il nuovo Codice delle Comunicazioni elettroniche – appena approvato in Europa e che ora attende l’adozione da parte degli Stati membri – è una chiara scelta politica dell’Unione a favore dell’adozione della banda ultralarga e la guerra al digital divide. Il tutto a discapito della redditività delle Telco. Lo scenario non è forzato in questa direzione, ma avrà conseguenze.

La premessa è che il modello Wholesale only – verso cui spinge il nuovo Codice, definendone per la prima volta caratteristiche, prezzi – risolve tanti problemi. E questo al di là delle proteste dell’Etno (contro il Codice), che fa gli interessi del settore. Il punto è che nell’attuale modello “Rab”, basato su investimenti pregressi, non ci sono veri incentivi a investire in infrastrutture delle reti, nelle zone meno vantaggiose. Ha ragione Bassanini (Open Fiber). Il nuovo modello fa guadagnare in base a investimenti sulla copertura. Più investi più guadagni.

Immagino quindi quattro conseguenze.

  • Spinta a investire in fibra ottica anche in zone meno favorevoli ai profitti
  • Riduzione dei prezzi, crescita della domanda
  • Ci sarà forte pressione sui margini delle telco, il loro futuro sarà più difficile
  • Di conseguenza saranno costretti a crescere con vendita di servizi innovativi

La sfida sarà realizzare bene il modello wholesale only. Sarebbe pericoloso includervi solo apparati passivi: può diventare una zavorra all’innovazione, dato che a fare la differenza sono i servizi all’utente finale. L’operatore wholesale deve avere controllo su tutto ciò che porta a dare poi il servizio al cliente, quindi anche su apparati attivi.

L’articolo è parte di un progetto di comunicazione editoriale che Agendadigitale.eu sta sviluppando con il partner Open Fiber

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Video
Analisi
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati