Caro Ministro, caro Carlo,
il mondo imprenditoriale ha visto positivamente la tua nomina allo Sviluppo Economico per quanto hai fatto fino all’altro giorno da Vice Ministro e soprattutto per la indubbia competenza e sensibilità che dimostri da sempre per lo sviluppo delle imprese italiane.
Tra tanti dossier, che troverai sul tavolo, te ne segnaliamo uno di particolare interesse per noi imprese, ma ovviamente per il futuro dell’Italia, quello denominato Fabbrica 4.0, che in Europa chiamano Industry 4.0.
Matteo Renzi doveva presentare il documento su Industry4.0 a Torino il 20 novembre scorso in occasione del Digital Day e poi ancora lo scorso 29 aprile in occasione dell’internetDay. Ma i gruppi di lavoro frazionati tra Ministero Sviluppo Economico e Presidenza del Consiglio si sono succeduti in questi mesi senza alcun esito. Poi si sono pure messe di mezzo le dimissioni del Ministro Guidi, e quindi, ad oggi, ancora nulla di concreto s’è visto sul fronte italiano della Fabbrica 4.0.
Nel frattempo – stabilito che abbiamo già 3-5 anni di ritardo rispetto alle nazioni europee più evolute (vd Germania) sul tema della digital transformation nell’industria – il ritardo rischia ora di aggravarsi, anche alla luce di questo nuovo “industrial compact 2“, rischiando di perdere ulteriori opportunità. Come tu ben sai Bruxelles qualche giorno fa ha annunciato nel complesso, sotto la sigla Industry4.0, piani di investimento per più di 50 miliardi di € di investimenti pubblici e privati a sostegno della digitalizzazione dell’industria. Quindi se non attuiamo da subito un vero piano Paese su questa partita strategica per il nostro futuro, temo, perderemo l’ennesima occasione per l’Italia.
Ma come si diceva, ormai è passato un anno da quando il direttore generale per la Politica industriale, la competitività e le Pmi del Mise, avvertiva della pubblicazione per l’estate 2015 del primo position paper su Fabbrica 4.0. Stefano Firpo con grande impegno e competenza veniva poi con noi ad ottobre in Germania a vedere dal vivo alcune industrie tedesche 4.0, ad incontrare BDI, Fraunhofer. In quell’occasione ci diceva che sarebbe stata questione di giorni per un documento di posizionamento strategico… Nulla avvenne, né il 20 novembre, ne il 29 aprile.
Nel frattempo in tutta Italia, anche grazie a Confindustria e a molte Università è cresciuta la sensibilità verso una forte integrazione tra servizi innovativi e tecnologici e manifattura. Come nel frattempo tra POR e FESR ogni Regione sta andando per conto suo senza una cabina di regia nazionale sull’argomento, che eviterebbe sprechi e doppioni.
Qui siamo oggi, caro Ministro e da qui ti chiediamo di ripartire presto e bene. Con il sostegno nostro e delle tantissime imprese innovative e che hanno voglia di investire, che rappresentiamo.