scenari

Poveri ed emarginati: la partecipazione sociale per ricostruire l’economia

Solo ripartendo dalla partecipazione locale si potranno rimettere insieme i pezzi e ricostruire la solidarietà fra le persone, per combattere un futuro di emarginazione sociale crescente. La tecnologia può svolgere una funzione di valore all’interno di questa cornice

Pubblicato il 29 Apr 2016

Nicola Strizzolo

docente associato Sociologia Università di Teramo

future-forum-2014-160428121152

Anche quest’anno si è svolto a Udine il Future Forum, il più importante think tank su scenari futuri dell’economia, della società e degli stili di vita.

Abbiamo ragionato insieme al coordinatore scientifico del progetto dell’edizione 2016, Emanuele Ferragina, per ricostruire con lui una sintesi del percorso, ricchissimo per ospiti e spunti: dalla lectio magistrale di Bauman all’intervento di Tremonti.

Il tema di quest’anno era “Scenari di ricostruzione economica”. Le basi di partenza, sulle quali lavorare in direzione di una costruzione o ricostruzione, sono quelle di un «sistema economico ingiusto verso i più deboli e meno qualificati». Negli anni settanta il sistema fordista e l’economia industriale nel suo insieme sono entrati in crisi ed il mondo occidentale ha virato con forza verso un’economia dei servizi. Si è spostato così il valore dalla produzione alla finanza e si è ingenerata parimenti la necessità e la creazione di nuove professionalità, perdendo così di fatto competenze e ruoli precedenti offerte di occupazione, prestigio e salario.

«Se un tempo, il lavoratore industriale, grazie alla crescente produttività del sistema e ai capitali investiti, riusciva ad ottenere aumenti ‘automatici’ di salario proporzionali alla crescita della sua produttività, nell’economia dei servizi questo succede solo ai lavoratori altamente qualificati, per gli altri ci sono solo salari stagnanti. Per semplificare potete vederla così: l’operaio alla catena di montaggio della FIAT si avvantaggiava della crescita della produttività, mentre chi fa caffè da starbucks ha margini molto ridotti di crescita. C’è un numero più o meno standard di caffè che si possono fare in un’ora».

Così lavoratori poco qualificati che un tempo vivevano dignitosamente con salari pubblici (sia del settore pubblico che privato) oggi, nell’attuale scenari di tagli di spesa, sono costretti a vivere ai margini, se non al di sotto, delle soglie della povertà.

La responsabilità non è delle nuove tecnologie, bensì della mancanza di un sistema di regolazione e protezione delle persone. «Chi lavora con Uber, per esempio, dovrebbe avere accesso a forme di protezione e regolamentazione simili agli altri lavoratori. Non è la tecnologia che precarizza il lavoro, ma le decisioni che sono prese (o troppo spesso non prese) dal decisore politico».

La politica (ed i suoi attori) pertanto dovrebbe riacquisire la funzione di controllo di un mondo nuovo rispetto a quello con il quale per decenni ha interagito, ma soprattutto lo deve fare in maniera veloce ed adattiva perché questo è l’ambiente in cui si trova ad operare e deve cercare di regolare. «Stiamo subendo un aggiustamento dolorosissimo dovuto alla completa mancanza di preparazione di quella che negli anni settanta si sarebbe chiamata classe dirigente».

Secondo Ferragina bisogna percorre una via diversa da quella della decrescita di Latouche, in quanto questa visione è troppo centrata sulla produzione materiale, quando l’economia di oggi invece è sarà sempre più un’economia digitale: «Ci sono margini per crescere, ma in modo intensivo, non estensivo. La tecnologia e l’economia digitale potrebbero spingere in questa direzione nel futuro».

Le chiavi di questa possibile crescita risiedono nella partecipazione locale perché «solo ripartendo dalla partecipazione locale si potranno rimettere insieme i pezzi e ricostruire un minimo di solidarietà fra le persone». La solidarietà infatti è chiave di volta per la ricostruzione futura in quanto base per una politica solidale e per la condivisione di regole a questa orientate. Senza questi fattori la tecnologia è uno strumento vuoto, un semplice mezzo, inclusi i social media, che solamente se usati «con intelligenza possono certo favorire la partecipazione».

Emanuele Farragina, calabrese di origine, vive e lavora a Oxford dove insegna all’Università e per la quale ha fatto ricerche. I suoi temi sono di studio sono Politiche sociali comparate, partecipazione sociale e disuguaglianza. E’ autore di articoli per importante riviste scientifiche internazionali, di libri per Rizzoli (Chi Troppo, Chi Niente, 2013) e scrive sul blog del Fatto quotidiano.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Iniziative
Social
Analisi
Video
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati