Si può affermare senza nessun timore che la trasmissione dello sport più seguito in Italia, il calcio rivesta un carattere di interesse pubblico, oltre che consumeristico e di mera commercializzazione dei diritti tv tra le squadre di serie A.
Allo stesso tempo il calcio su internet è un importante driver di digitalizzazione degli italiani e dell’Italia.
Ma questo disegnato è entrato in crisi in questi giorni.
Il calcio in streaming su Dazn interruzioni, scarsa qualità dell’immagine, problemi di connessione, disservizi vari troppo evidenti richiedevano una risposta adeguata da parte del Parlamento che è voluto scendere in campo. Come ormai noto, infatti DAZN si è aggiudicata i diritti delle partite di calcio della Serie A per le prossime tre stagioni sportive e Infinity e Amazon Prime Video quelle della Champions.
L’impegno del Parlamento per il calcio su internet
Già con la prima giornata di serie A sono iniziati i problemi, proseguiti con la terza con il big match Napoli-Juventus e culminati con un blackout di circa 35 minuti proprio giovedì scorso con diversi utenti davanti a uno schermo nero al posto di Sampdoria-Napoli e Torino-Lazio.
- La commissione parlamentare competente di cui faccio parte, al ritorno dalla pausa estiva, ha quindi tempestivamente audito il Presidente dell’AGCOM che ha confermato in parte quanto già noto. La rete ha tenuto, seppure fosse necessario un meccanismo alternativo per le zone in cui la connessione è debole;
- DAZN ha un Carta dei Servizi che non è conferme alla normativa vigente relativa ad obblighi di trasparenza, informazione, indennizzi e assistenza clienti;
- Le rilevazioni degli indici di ascolto di DAZN non sono conformi su smartphone, pc e tablet, la cui importanza è data, come detto, dagli introiti pubblicitari e al relativo 8% distribuito alle squadre di serie A
Più poteri ad Agcom
A fronte di questi importanti punti, la commissione è voluta subito intervenire votando il 22 settembre una risoluzione per chiedere al Governo di dare più poteri all’AGCOM, sia dal punto di vista sanzionatorio nei confronti delle piattaforme e nell’imposizione di indennizzi, sia volti ad individuare l’uso di altre modalità di trasmissione se lo streaming continuasse a dare problemi.
Quest’ultimo punto reputo sia un fattore importante per la tutela dei consumatori che, a fronte della neutralità tecnologica, possano vedere senza problemi le partite di Serie A per cui hanno pagato un abbonamento.
Non solo problemi DAZN
Di certo DAZN non è l’unica ad avere problemi: anche Infinity ha dimostrato forti disservizi. Ciò ha spinto, purtroppo, tanti tifosi italiani a non credere più nelle possibilità della rete. L’esperienza fino ad ora di Amazon Prime Video però ci dimostra un’altra realtà: con le giuste accortezze, il servizio di streaming può risultare di grande qualità ed efficienza, seppur non ancora in 4K.
Credo che questo aspetto debba far riflettere sulla svolta, ancora possibile, del calcio in streaming, ma anche sulla necessità che l’asta dei diritti del calcio sia più scrupolosa e le scelte delle squadre di Serie A più oculate.
In questa fase è importante assicurare al tifoso la possibilità di vedere una partita per cui ha pagato un prezzo, con una buona qualità e senza disservizi: questo deve essere l’obiettivo verso cui tendere.
Calcio killer application della rete
Il calcio è diventata una sorta di killer application della rete, della digitalizzazione e degli abbonamenti ad alta velocità, ma allo stesso tempo ha aperto anche a nuove incognite.
Ad onor del vero, i problemi in partenza sembravano tutti relativi all’accordo commerciale siglato tra DAZN e TIM, tanto da spingere l’Antitrust ad aprire un’istruttoria che, da una parte ha avuto il merito di fare luce su alcune clausole dell’accordo stipulato, ma dall’altra è stata utile per spingere TIM a veicolare i contenuti DAZN con TIMVision senza la necessità di dover sottoscrivere un abbonamento con lo stesso operatore.
All’inizio dell’estate esisteva un forte timore che si potessero verificare effetti negativi sulla rete con conseguente abbassamento della qualità del servizio fornito, soprattutto memori delle problematiche che hanno contraddistinto l’esordio dell’operatore inglese nel mercato italiano ormai tre anni fa. «La rete terrà?»: era questa la domanda che circolava maggiormente tra gli addetti ai lavori e che ha portato il 24 giugno scorso l’AGCOM ad adottare un atto di indirizzo richiamando tutti gli operatori alla necessità di evitare, in occasione della trasmissione della partita di calcio, un sovraccarico della rete tale da bloccare lo svolgimento di servizi essenziali.
Calcio su Dazn, problemi sì ma la rete ha retto
Questa grande attenzione su un tema così caldo, ha fatto sì che DAZN realizzasse una serie di infrastrutture per evitare l’intasamento della rete.
Ci sono stati disservizi, come detto. Nonostante ciò, la risposta alla domanda sulla tenuta della rete è stata sì, la rete ha retto. Tutti gli operatori infatti hanno confermato l’assenza di problemi di congestione, da imputare evidentemente in toto al fornitore di contenuti.
Per questo motivo, alla base della forte spinta dei consumatori che giustamente lamentavano l’assenza di un servizio clienti di risposta telefonica e forme di ristoro regolate, anche il Parlamento ha deciso di entrare nel dibattito. Per sistemare alcuni punti di un servizio importante ora e potenzialmente ancora più importante in futuro, per la crescita digitale.