Per la Provincia Autonoma di Trento internet non è stato soltanto uno strumento di lavoro da sfoggiare sulla carta degli intenti. In queste zone il tema della banda ultralarga è stato richiesto dal territorio stesso, già abituato da anni a operare in tutti i settori sfruttando le potenzialità della rete: vale per cultura, turismo, welfare, agricoltura, artigianato, industria e servizi.
Non solo la Provincia di Trento è da tempo al primo posto per il livello di copertura di banda larga avendo già nel 2008 superato il digital divide di prima generazione. Nel 2014 è stato il turno di quello di seconda generazione (fino a 20 Mbps).
Tutti i comparti avevano già quindi familiarizzato con la rete, trovandola essenziale, al punto da rendere la domanda di avanzamento lavori sempre più crescente. Per questo, quando il 3 marzo 2015 il Consiglio dei Ministri ha approvato la Strategia italiana per la banda ultralarga con l’obiettivo di colmare il ritardo digitale del Paese, in linea con l’Agenda Digitale Europea, la risposta è stata pronta. Aspettavamo solo il “la”.
Il territorio è dotato di una dorsale in fibra ottica pubblica proprietaria di 1.100 km, garanzia di connessione in banda ultralarga per la gran parte degli enti pubblici trentini e la connessione in fibra ottica in modalità FTTH (Fiber To The Home) di 6 aree industriali che servono 2mila imprese locali.
Ad aprile di quest’anno sono stati tre gli ambiti d’interesse del piano di indirizzo approvato dalla Provincia Autonoma.
Cominciamo dai 30 Megabit per tutti. Per portare il servizio 30-50 Mbps nelle aree bianche e remote sono stati stanziati 25 milioni di euro,.
Questa parte del piano ha già visto due eventi cruciali: il 17 dicembre scorso, la Provincia ha pubblicato il primo bando a incentivo, frutto a sua volta dell’importante snodo della prima Consultazione pubblica effettuata da Infratel (luglio 2015) e della successiva Consultazione effettuata dalla Provincia (settembre 2015) su temi complementari ma necessari a dare attuazione al Piano. Non appena sarà assegnato il primo bando, partirà il secondo – previsto per il primo semestre 2016 – quello per l’intervento diretto nelle aree remote che gli Operatori non copriranno. I progetti di copertura a banda ultralarga autonomi (ad almeno 30 Mbps) degli Operatori privati toccheranno il 38% dell’utenza trentina entro la fine del 2017.
Secondo ambito d’interesse del piano, i 100 Mbps alle utenze professionali sul territorio (aziende, artigianato, turismo, etc). La somma per soddisfare i 17.800 utenti che rappresentano questo settore è stata allocata una somma pari a 32 milioni di euro. Il primo meccanismo attuato, in questo caso, è il credito d’imposta. Rivolto ai titolari di partita Iva, riconosce un credito fino al 50% dei costi (fino a 16.000 euro) impiegati per l’adeguamento degli impianti tecnologici e per la migrazione alla connessione ad almeno 100 Megabit. Le domande presentate, ad oggi, sono già diverse decine, e la tendenza è cresciuta su base mensile. Gli interventi che vengono effettuati dagli Operatori privati sono la realizzazione dei collegamenti utente in modalità FTTH a partire dalla dorsale pubblica in fibra ottica.
La Provincia vorrebbe anche poter sfruttare un intervento tramite bando pubblico per gli operatori di telecomunicazione con un co-finanziamento di interventi di aggregazione della domanda per circa 16 milioni di euro (dei 32 di cui sopra). Questa tipologia di intervento, tuttavia, rientra nelle novità previste dalla Strategia a livello nazionale che attualmente è in fase di verifica da parte della Commissione Europea.
Terzo, ma non ultimo, il progetto di portare la fibra ottica nei 380 istituti scolastici. Il collegamento avverrà tramite “sbracci utente” della rete pubblica per le circa 295 scuole che non sono ancora connesse in fibra. L’operazione, che vale 10 milioni di euro, vede impegnati il Dipartimento Infrastrutture e Mobilità della Provincia e Trentino Network in supporto. Sono state già effettuate le progettazioni preliminari di tutto l’intervento e quelle esecutive per il primo lotto da 2 milioni di euro, con i relativi bandi di realizzazione in fase di pubblicazione.