Tra le priorità per il nuovo governo includo l’istituzione di un sottosegretario all’agenda digitale nella Presidenza del Consiglio, come necessario coordinamento politico sul digitale. E poi la “fine cottura” dei provvedimenti avviati con il Commissario di Governo: identità digitale, fatturazione elettronica (fondamentale per il controllo di gestione sulla spesa della PA), anagrafe nazionale.
A questi aggiungo l’intervento sul digitale nella Giustizia.
Infine, il tema delle infrastrutture. L’accesso alla banda larga di base è ormai sufficientemente garantito, e il problema è adesso sulla banda ultralarga, dove non ci sono ancora piani efficienti e la criticità principale è quella degli investimenti. Ci sono ipotesi in campo come l’intervento della Cassa Depositi e Prestiti, ma è necessario in ogni caso che Telecom faccia il primo passo con lo scorporo.
Naturalmente importante in quest’ambito il catasto delle reti, la realizzazione di una mappatura che può certamente favorire l’uso delle tecnologie in rete. Non siamo i primi a farlo. Ecco un esempio di quello che si può fare.
Ma prima di tutto è necessaria una visione del futuro, dell’evoluzione sociale che si vuole realizzare. I provvedimenti vengono dopo, la nostra attenzione deve essere sulla società che viene modificata dalla tecnologia, non sulla tecnologia in sé.