Tra gli aspetti deludenti e inspiegabili nella politica economica degli ultimi mesi va sicuramente annoverato l’avanzamento, o meglio il mancato avanzamento, dell’Agenda digitale. Dopo una attesa durata anni, sembrava che finalmente si fosse percepito come lo sviluppo dell’Agenda digitale e dell’ICT in generale sia la più potente leva per lo sviluppo dell’economia e per la creazione di posti di lavoro.
Il decreto sviluppo 2, come abbiamo più volte indicato, è stato un importante passo avanti, seppur con il limite della mancanza di una visione d’assieme e con il grande rischio che l’implementazione delle misure previste sia fortemente rallentata dall’emissione di oltre 30 decreti attuativi. Dobbiamo purtroppo constatare che i timori che avevamo evidenziato si sono materializzati: i provvedimenti necessari, infatti, non sono ancora stati rilasciati.
La gran parte, se non la totalità dei decreti, dovrebbe ricadere nella normale attività di governo e quindi dovrebbero poter essere emessi anche in questo lungo periodo di transizione. Eppure siamo ancora al palo. Questa situazione nella sua drammatica immobilità evidenzia di per sé la necessità che il nuovo governo concentri la responsabilità dell’attuazione dell’agenda digitale in un solo ministero dotato di un proprio portafoglio, o che essa sia in carico direttamente al futuro capo di governo. Dobbiamo cioè uscire dall’attuale situazione di responsabilità distribuite e sovrapposte tra diversi dicasteri che non permette di far procedere neppure l’attuazione di quelle misure, e sono la maggior parte, che sono condivise da tutte le forze politiche.
L’esperienza degli altri paesi, dove il lancio delle misure dell’agenda digitale ha creato un miglioramento tra 1 e 2% del PIL, ricorda che non possiamo più attendere: è assolutamente necessario e urgente che i provvedimenti attuativi vengano rilasciati e si intraprendano finalmente le misure previste nel decreto. Sarà altresì necessario che il nuovo governo prenda immediatamente l’impegno di utilizzare le tecnologie informatiche e digitali per lo sviluppo del Paese.