Le dinamiche competitive del mercato Internet of things sono molto complesse ed emerge chiaramente che le iniziative di successo sono strettamente correlate alla capacità dei diversi provider di lavorare in co-opetizione, uscendo dai ruoli tradizionali, per andare ad agire sui processi produttivi dei diversi settori, migliorandone efficienza, qualità, velocità.
Molto probabilmente nel corso dei prossimi tre anni vedremo affermarsi il ruolo di IoT Managed Service Providers di diversa natura, tutti accomunati dalla capacità di:
– Costruire e gestire piattaforme che acquisiscono, aggregano e analizzano i dati raccolti dagli oggetti connessi, con l’obiettivo di generare nuovo valore
– Conoscere a fondo i processi produttivi dell’organizzazione utente, per poterli modificare introducendo le nuove soluzioni tecnologiche
– Gestire end to end la complessità delle solutioni IoT online e on-site, con reti estese sul territorio, ambienti ibridi e diversificati, sempre più device, infrastrutture proprietarie e di terze parti.
Secondo i miei colleghi USA le IoT purpose-built platforms costituiranno il principale terreno di competizione nell’affollato mercato IoT.