infrastrutture

Rete unica Tim-Open Fiber, un errore per tre ragioni: ecco quali

Chi sostiene la rete unica nazionale perché due infrastrutture sono uno spreco di risorse, perché le reti digitali potrebbero non reggere il sovraccarico legato all’emergenza, o ancora per questioni finanziarie, sbaglia: bisogna cogliere le opportunità della crisi, non approfittarne per evocare un ritorno al passato

Pubblicato il 14 Apr 2020

Innocenzo Genna

giurista specializzato in diritto e policy europee del digitale

bonus internet e pc

Da qualche tempo si parla in Italia di rete unica nazionale, cioè di integrazione tra le reti di telecomunicazioni di TIM e Open Fiber. Niente di strano che ne parli la finanza, perché una grande aggregazione industriale in tempi di crisi sarebbe una vera manna per banche, avvocati e consulenti.

Neppure sorprende che il tema sia sostenuto da TIM, un’azienda che avrebbe un comprensibile interesse ad incorporare il suo più importante concorrente nel mercato delle reti d’accesso. Non è invece chiaro quanto questa aggregazione possa fare comodo ai maggiore ISP alternativi, in particolare Vodafone e Wind/3, che hanno pianificato la loro espansione nel fisso attraverso la rete di Open Fiber.

A seguito della fusione, i maggiori concorrenti di TIM tornerebbero sulla rete di quest’ultima, e sono in molti ad interrogarsi sull’impatto competitivo di questo scenario.

Ad ogni modo, la frenesia per la rete unica è alimentata anche da politica e sindacati, che ne evidenziano l’urgenza vista l’attuale emergenza innescata dalla pandemia. Ed a questo punto sorge la domanda: che c’entra la rete unica con il Corona-virus?

Un primo argomento sembrerebbe quello, evocato da alcuni sindacati, secondo cui in Italia, essendovi due reti nazionali d’accesso (Tim e Open Fiber) vi sarebbe stato “un notevole spreco di risorse”. Secondo il segretario dell’UilCom: “…è arrivato il momento di accelerare sulla realizzazione della rete unica, sia per motivi di efficienza del sistema delle Tlc sia economici, dato l’impatto che l’emergenza sanitaria avrà immancabilmente su produttività e occupazione”.

Spreco di risorse? Se si guarda alla storia del mercato italiano delle telecomunicazioni, semmai è vero il contrario. Mentre da tempo in Europa hanno proliferato le reti televisive via cavo, che hanno spesso agito come first mover nel mercato del broadband, l’Italia è l’unico paese europeo, assieme alla Grecia, a non avere mai avuto una rete alternativa a quella (in rame) dell’incumbent. Questa situazione di quasi-monopolio ha permesso per lungo tempo a Telecom Italia di controllare agevolmente il mercato, creando un disincentivo naturale all’ammodernamento della rete fissa.

Un ritorno al passato con la scusa del coronavirus

Non è un caso che le statistiche europee abbiano regolarmente registrato in Italia una stagnazione degli investimenti infrastrutturali ed una bassa penetrazione di broadband ed ultra-broadband. Le stesse statistiche registrano però una forte rincorsa italiana proprio negli ultimi anni, e cioè da quando è venuto a crearsi il dualismo TIM/Open Fiber, al quale si sono poi aggiunti gli investimenti in fibra degli ISP minori e regionali. Dato questo contesto, non si capisce a quale spreco di risorse facciano riferimento i sindacati ma, soprattutto, che senso possa avere riportare indietro il mercato italiano delle telecomunicazioni, peraltro in nome del Coronavirus. Il monopolio di fatto, come si è visto, non ha brillato per innovazione e propensione agli investimenti, quindi non si capisce perché questa misura possa risultare utile per combattere la crisi economica susseguente all’epidemia.

Qualche sindacato probabilmente pensa agli anni d’oro del monopolio (quello legale, però) quando Telecom Italia / SIP era il maggior datore di lavoro della penisola. Ma pensare di tornare a quella stagione con la fusione TIM/Open Fiber sarebbe un clamoroso abbaglio. Quei tempi sono ormai passati e non torneranno mai più, perché la digitalizzazione dei processi aziendali ed il massiccio ricorso all’outsourcing hanno radicalmente trasformato gli operatori di telecomunicazioni, TIM inclusa, riducendone irrimediabilmente il numero degli addetti. In un contesto del genere una fusione TIM/Open Fiber non potrebbe che aggravare questo trend negativo per gli impieghi, andando quindi a scontrarsi con il desiderio di occupazione dei sindacati. Un mercato competitivo e pluralista è quello che resta al Paese per mantenere un po’ di livello occupazionale nel settore, altro che il monopolio di ritorno.

La verità sulle connessioni degli italiani

Un secondo argomento, sempre d’origine sindacale, a favore della rete unica imposta dall’emergenza Coronavirus sarebbe quello della “tenuta” delle reti in tempi emergenziali. È stato detto che “i fatti di queste settimane ci stanno chiaramente indicando come le reti di comunicazione e connettività siano davvero uno degli assi portanti di un Paese”. Orbene, per chi abbia letto i dati di traffico (in particolare quelli del RIPE-NCC, del BEREC e dei vari Internet Exchange Points italiani) emerge una verità del tutto diversa: la rete Internet italiana, pur sotto pressione a causa dell’incremento di tele-lavoro, tele-studio e streaming, ha tenuto piuttosto bene. Vi sono stati fenomeni di congestione locali o temporanei, ma sopportabili e che non hanno messo in crisi il sistema telematico nel suo complesso. TIM, peraltro, ha annunciato di voler tornare a fare peering con gli altri operatori, rivelando così che la migliore soluzione per combattere l’incremento di traffico è quello di migliorare la cooperazione con le altre reti, non certo di unificarle.

Ovviamente, questo non vuol dire che le connessioni fisse degli italiani vadano tutte ugualmente bene di fronte al sovraccarico di traffico. Questo dipende dal tipo di connettività che il singolo utente ha prescelto per l’ultimo miglio: chi utilizza una connessione esclusivamente in fibra (FTTH: Fiber To The Home) si trova nella situazione migliore di tutti, mentre chi ha un abbonamento misto rame/fibra (il c.d. FTTC: Fiber To The Cabinet) oppure solo in rame (ADSL) viene ad essere maggiormente esposto a congestioni e disservizi nel caso l’intera famiglia sia connessa, chi per lavoro/studio, chi per svago, nello stesso momento. Anche per questo motivo l’invocazione della rete unica dovrebbe essere espressa con maggior cautela. Si sa che la rete di TIM è prevalentemente focalizzata al FTTC, mentre quella di Open Fiber è basata sul FTTH: pertanto, piuttosto che invocare una fusione tra le due società, sarebbe maggiormente opportuno, nell’interesse del paese ed in vista di future crisi epidemiche, interrogarsi sul modello tecnologico della rete italiana, o piuttosto delle reti.

Coronavirus: un’opportunità per le telco

Infine, un ultimo argomento a favore della rete unica, alla luce dell’emergenza coronavirus, è quello finanziario: la recessione economica scatenata dalla pandemia richiede di tutelare le infrastrutture e le imprese di rilevanza nazionale che potrebbero trovarsi in difficoltà. Tuttavia, anche in questo caso l’invocazione alla rete unica appare quanto mai inappropriata. A differenza di Alitalia, che si ritrova gli aerei a terra, le reti di telecomunicazioni viaggiano a pieno regime, poiché allo scoppio della pandemia gran parte del lavoro, dello studio e dell’entertainment nazionali si è spostato su di esse. A voler essere un po’ cinici, l’emergenza coronavirus ha offerto una grossa opportunità al settore delle telecomunicazioni, incoraggiando gli utenti ad utilizzare meglio e di più connettività ed applicazioni, e perciò dando una formidabile spinta al mercato. Gli operatori telecom hanno certo incontrato difficoltà nel breve periodo per vari motivi: sovraccarico di servizi, difficoltà ad organizzare le maestranze, penuria di pezzi di ricambio ecc; ma nel medio e lungo periodo la pandemia non può che risolversi in una crescita per il settore poiché, come si suole ripetere, anche al risolversi della crisi niente sarà più come prima e l’affermarsi di smart working e smart school, solo per fare alcuni esempi, diventeranno fatti irreversibili. Non solo la connettività, ma molti altri mercati contigui, in particolare quelli del cloud, dei data center e delle varie applicazioni, conosceranno un formidabile sviluppo. Da tutto ciò possono derivare grandi crescita ed occupazione per l’Italia. Imprese ed istituzioni dovrebbero cogliere al volo le opportunità offerte dalla crisi, piuttosto che difendersi evocando il ritorno al passato.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale PNRR

Tutti
Incentivi
Salute digitale
Formazione
Analisi
Sostenibilità
PA
Sostemibilità
Sicurezza
Digital Economy
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
Competenze digitali e InPA cruciali per raggiungere gli obiettivi del Pnrr
STRATEGIE
PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr

Articoli correlati