La Svezia ha fin dagli anni 90 seguito una politica di intervento pubblico diretto nel settore della banda larga. L’iniziativa è stata presa nella gran parte dei casi dagli enti locali, soprattutto dai comuni. La tentazione è di spiegare questo attivismo del settore pubblico alla lunga tradizione socialdemocratica del paese scandinavo.
È invece rilevante osservare come la Svezia ha seguito negli ultimi decenni una politica economica decisamente liberale, portando per esempio la spesa pubblica dal 67% nel 1993 del PNL al 49% nel 2013 e abbassando l’aliquota marginale di 27 punti percentuali negli ultimi trent’anni. Le imprese hanno larga indipendenza nelle scelte di assunzioni e licenziamenti (l’annuncio della chiusura dell’ennesimo stabilimento Ericsson questa primavera per esempio non è stato accolto da proteste, né ha trovato grossa risonanza mediatica), lasciando allo Stato il compito di sostenere e proteggere le persone piuttosto che il loro posto di lavoro. Nel frattempo molti mercati sono stati liberalizzati, e molte attività pubbliche, dalle scuole all’assistenza sanitaria primaria, sono state aperte ad attori privati.
È in questo quadro che si inseriscono le iniziative pubbliche svedesi nel settore della banda larga. In primo luogo, gli interventi sono spesso stati dettati dalla necessità di sopperire all’assenza d’iniziativa privata. In secondo luogo uno degli obbiettivi primari è quello di creare in campo un mercato aperto alla concorrenza. Comuni ed enti locali si limitano alla costruzione e gestione dell’infrastruttura passiva (con caratteristiche normative ed operative molto simili ad altre infrastrutture pubbliche), lasciando al mercato il ruolo di gestire scelte tecnologiche e commerciali per la gestione delle reti e la fornitura di servizi. Inoltre, gli interventi seguono quasi sempre un modello di mercato: l’ente pubblico costituisce una società con l’obbiettivo di costruire una rete aperta di alta qualità (quasi sempre FTTH), seguendo un piano industriale a lungo termine. Le iniziative sono spesso finanziate in gran parte da prestiti bancari, canoni di connessione (privati e aziende).
Comuni e reti publiche
La Svezia ha 290 comuni. Rispetto ai loro omologhi italiani, tendono ad avere un’area molto più estesa. La dimensione della popolazione dei comuni varia da 2.500 (Bjurholms kommun, in Västerbotten nel nord) a circa 800.000 (Stockholms kommun, che copre il centro della città e alcuni sobborghi di Stoccolma).
Ci sono un gran numero di comuni in Svezia che hanno implementato reti in fibra negli ultimi quindici-vent’anni. Mentre nei primi anni molte reti comunali erano integrati verticalmente, e talvolta vedevano il loro ruolo in contrapposizione agli operatori tradizionali di telecomunicazioni, la maggior parte sono negli anni migrate verso il modello di rete aperta, in cui i servizi sono offerti sulla rete da parte degli operatori concorrenti. La situazione finanziaria è in generale abbastanza positiva, e la maggior parte delle reti pubbliche raggiungono pareggio di bilancio entro dieci anni.
Reti Comunali – L’esempio Hudiksvall
Il comune di Hudiksvall, con una popolazione di 37.000, di cui il 40% vive nel centro abitato principale, si trova sulla costa settentrionale della Svezia, 300 chilometri a nord di Stoccolma. La densità abitativa è di 8,2 persone per km2. Oltre all’amministrazione comunale e regionale, che impiegano in totale il 38% della forza lavoro, il settore forestale e l’industria elettronica impiegano una parte consistente della forza lavoro rimanente.
Hudiksvall ha iniziato a implementare una rete FTTH nel 2002 attraverso la società in house gestita da Fiberstaden, che gestisce anche i servizi informatici del comune, oltre che del comune limitrofo di Nordansting. Fiberstaden opera una rete aperta in cui prende il ruolo di operatore di rete passiva (physical infrastructure provider, PIP). Fino all’aprile 2014 affidava l’accensione e gestione della rete attiva ad operatore neutro esterno (network provider, NP), oggi assume anche il ruolo di NP. Fiberstaden offre anche capacità e fibra spenta non solo in wholesale ai fornitori di servizi, ma anche ad aziende interessate a connessioni point-to-point, o a operatori mobile (specialmente 4G). Circa il 30% di fibra ricavi di Fiberstaden sono generati da questo tipo di attività.
Sulla rete sono presenti cinque fornitori di servizi a banda larga e VoIP e quattro società che forniscono servizi televisivi. Gli utenti finali scelgono i servizi da un portale on-line unico, su cui attivano gli abbonamenti presso il fornitore di servizio di propria scelta. Sono presenti anche servizi informatici come il cloud per le piccole imprese e il comune sta introducendo servizi digitali di assistenza a domicilio.
Il media converter nelle case è di proprietà di Fiberstaden, che si prende cura del servizio clienti e gestione dei guasti. Il modello di business seguito da Fiberstaden è descritta nella figura: l’utente finale paga circa €1500 Fiberstaden per collegarsi alla rete, e €30 per un servizio 100 Mbit/s simmetrico.
A ottobre 2014, il 48% della popolazione e il 43% dei posti di lavoro aveva accesso a FTTH a Hudiksvall. Tutti gli enti comunali sono collegati in fibra e il comune offre una vasta gamma di servizi on-line. La rete comunale ha avuto un effetto positivo sul clima imprenditoriale, e ci sono pure esempi di piccole aziende che si sono trasferite dalla città alle zone rurali, grazie alla disponibilità della rete, per usufruire di una migliore qualità della vita a un costo inferiore. Hudiksvall aveva, come molti comuni della Svezia rurale, una popolazione in declino, ma dal lancio della rete comunale la popolazione si è stabilizzata, e ha visto un lieve aumento a partire dal 2012.
L’esempio più significativo è il villaggio di Lindefallet, situato all’interno dei confini comunali ma a 34 km dal centro di Hudiksvall, in cui il 98% delle case collegate alla rete. Come risultato, diverse famiglie hanno rinviato precedenti di trasferirsi. Dal 2004, in cui la rete è stata completata, la popolazione di Lindefallet è aumentata del 7,5%, nonostante non vi sia accesso ad altre strutture nel villaggio, come scuole e cliniche.
Federazioni regionali – l’esempio Norrsken
Ci sono oltre cento reti comunali simili a quella di Hudiksvall, molte in zone rurali e relativamente isolate. Questa frammentazione può creare non solo problemi logistici, ma anche di natura commerciale, perché i fornitori di servizi sono poco interessati a iniziare collaborazioni con reti troppo piccole e preferiscono single-points-of-contact e interfacce standard. È pertanto nata l’esigenza negli anni di connettere queste reti e facilitare l’accesso al mercato dei fornitori di servizi. Parecchie iniziative cercano di soddisfare questa esigenza.
Una di queste è Norrsken, inizialmente avviata per rispondere a un interesse specifico da parte di un cliente aziendale di affittare una fibra spenta tra la città di Gävle e Stoccolma per fornire l’accesso ai fornitori di servizi dalla capitale fino alla regione Gävleborg. Di qui si avviò a inizio anni 2000 una discussione con altre regioni e comuni con problematiche simili.
Oggi Norrsken, che federa diverse reti municipali in una sorta di rete unica, comprende 15,000 km cavi in fibra, e copre 34 comuni in nove regioni e connette più di 120.000 famiglie e 8.000 imprese. La rete è direttamente connessa con il più grande data centre a Stoccolma dove sono presenti virtualmente tutti i fornitori di servizi che operano nel Paese.
Iniziative Bottom-up: Fibra nel Villaggio
“Fiber till byn” (fibra nel villaggio) è un modello sviluppato dalla Commissione governativa per la banda larga, in collaborazione con l’autorità nazionale per la regolamentazione delle comunicazioni e il ministero dell’agricoltura. Questo modello fa leva sull’impegno e lo sforzo personale di cittadini in zone rurali per portare la fibra nei loro villaggi. Il modello prevede il supporto da parte dei communi, sgravi fiscali, una guida passo-passo con una lista di strumenti disponibili e alle e una rete di progetti completati (più di 800).
Generalmente, la rete viene finanziata in gran parte dai futuri utenti, che quindi hanno incentivo da una parte a tenere i costi sotto controllo (attraverso contribuzione di lavoro volontario, soprattutto per le opere di scavo) e dall’altra a rilasciare con più facilità permessi di scavo sui proprie terreni. Inoltre, il problema di take-up dei servizi è inerentemente inesistente.
Molte reti comunali e regionali hanno potuto affidarsi a iniziative fiber-till-byn per completare l’accesso nelle aree più rurali: in questo caso il comune o la regione si occupa della connessione delle varie reti locali, della gestione attiva della rete (direttamente o tramite un operatore neutro esterno) e del contatto con i fornitori di servizi. Il comune di Säffle (nella regione di Värmland) e la regione-isola di Gotland sono forse gli esempi più riusciti di questo modello.