infrastrutture

Separazione tra reti e servizi tlc: il modello Fibercop e i possibili scenari in Italia



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L’industria delle telecomunicazioni è in crisi, con ricavi in calo e crescenti costi operativi. La separazione tra infrastrutture di rete e servizi potrebbe offrire una soluzione, come dimostra il caso Fibercop. Ecco i possibili modelli di separazione e le implicazioni per gli operatori e il mercato

Pubblicato il 30 lug 2024

Stefano Pileri

Chief digital transformation and innovation officer Maticmind



tlc, telecom, antenna, rete, reti

Le telecomunicazioni sono un settore strategico per il valore sociale per i servizi ai cittadini abilitati dalla connettività, per il contributo alla competitività grazie alla possibilità di abilitare molteplici servizi per le imprese e le Pubbliche Amministrazioni e per il valore economico generato in termini di prodotto interno lordo.

Le dinamiche economiche degli operatori nei paesi sviluppati

Oggi, nelle diverse aree internazionali, le dinamiche economiche che i principali operatori stanno vivendo vedono, nei paesi più sviluppati come Usa ed Europa, una crescita molto contenuta rispettivamente di +1 % e 0,5 % e in Asia una crescita più consistente pari al +7,2% nel 2022, spinta ancora molto da nuovi clienti e sottoscrittori dei servizi.

ARPU: confronto tra USA ed Europa

Guardando invece all’ARPU[1], è negli USA che si registrano valori superiori ad altri Paesi, sia sul mobile sia sul fisso mentre in Europa gli analoghi valori sono inferiori di oltre la metà rispetto a questi. Una delle principali ragioni che spiega le dinamiche peggiori in Europa è l’andamento dei prezzi, sia per quanto riguarda la connettività fissa che quella mobile[2].

Rendimenti azionari e perdita di valore

Oltre che sulla prospettiva economica, gli operatori di Telecomunicazioni europei, hanno faticato nell’ultimo decennio, con rendimenti per gli azionisti in calo. Tale valore può essere un’indicazione sia delle performance passate ma anche delle aspettative di crescita futura. In particolare, le società europee sono andate particolarmente male rispetto alle loro controparti statunitensi. Alla fine del 2021, il loro rendimento medio sul capitale era sceso al 6,3%, che non solo è inferiore a quello delle principali società di telecomunicazioni statunitensi, ma appena superiore al loro costo del capitale. Inoltre, in questi anni le Telco hanno perso valore di mercato a favore delle società Over-The-Top (OTT).

L’andamento dei ricavi delle telco

I ricavi lordi degli Operatori di Telecomunicazioni (che comprendono sia ricavi dalla spesa di consumatori e imprese sia ricavi wholesale), nel 2022 registrano ancora una volta un segno negativo (-2%), che si traduce in una perdita di circa 400 milioni di euro in valore assoluto registrando un ulteriore minimo storico di poco sopra i 28 miliardi di euro (figura 1).

Crescita dei volumi di traffico

La dinamica dei ricavi è in controtendenza con la crescita dei volumi di traffico che rimane elevata come illustrato nella figura 2 di fonte AGCOM. Considerando solo gli ultimi cinque anni, il valore del traffico dati mobili è quasi triplicato con una crescita del +248%, mentre quello fisso è cresciuto del +118%.

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Incremento dei costi operativi

Gli Operatori hanno cercato di contenere i costi reagendo al decremento dei ricavi ma nel 2021 e 2022 ciò non è avvenuto in quanto vi è stato un incremento dei costi è dovuto in particolare all’aumento dell’inflazione che ha impattato sugli acquisti di materie prime e dei costi per l’energia a causa del contesto macroeconomico. Tale fenomeno ha avuto impatto anche sugli investimenti.

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Il parametro che è peggiorato in modo preoccupante è il rapporto cash flow su ricavi che, dal 30% del 2018 si è portato verso un critico 13% nel 2022. Se i CAPEX sono al 24% sui ricavi e il cash flow al 13% significa che gli Operatori non generano cassa per sostenere gli investimenti e tntomeno per remunerare gli investitori.

È importante evidenziare che nel 2023 abbiamo assistito a una lieve inversione di tendenza in quanto i ricavi degli Operatori, rilevati dall’Osservatorio delle Comunicazioni di AGCOM, si sono stabilizzati rispetto al 2022 registrando una lieve crescita pari allo 0,8% nel 2023 rispetto al 2022 come illustrato nella figura 4.

Un settore in sofferenza

Quanto visto siano a ora è indice di un settore in sofferenza: i ricavi sono decrescenti, i costi non scendono con eguale dinamica e gli investimenti continuano a essere molto sostenuti per l’evoluzione delle infrastrutture e il dimensionamento delle reti a fronte di una domanda di traffico costantemente crescente. In particolare, il raffronto tra Ebitda, Capex e Cash flow fa emergere chiaramente la ora evidenziata. È proprio questa differenza tra i trend di crescita continua delle esigenze dei clienti, il traffico, e la dinamica decrescente del valore del mercato delle telecomunicazioni che richiede, al settore, una profonda trasformazione approfondita nei prossimi paragrafi. Quello della separazione tra società delle infrastrutture di rete e società delle piattaforme di servizi e clienti è uno degli scenari che, con l’operazione FIBERCOP, separata da TIM, si sta proponendo come modello per contribuire al risanamento e sviluppo del settore.

I nuovi scenari di separazione delle infrastrutture

Nello scenario illustrato nel paragrafo precedente emerge la necessità e l’opportunità di valutare un cambio significativo del modello degli Operatori alcuni dei quali hanno creato società specializzate nello sviluppo ed esercizio delle infrastrutture e delle tecnologie di rete, mettendole in vendita a fronte di un crescente interesse dei Fondi di Private Equity, specializzati negli investimenti di lunghissimo termine.

Esempi di separazione infrastrutturale: le TowerCo

Se guardiamo indietro nel recente passato, ricordiamo le TowerCo come esempio interessante relativo alla prima separazione infrastrutturale effettuata nel settore delle Telecomunicazioni. Nei primi anni di sviluppo delle Telecomunicazioni mobili la disponibilità dei siti, storicamente allocati nei punti delle grandi città a maggiore densità di terminali, costituiva un fattore competitivo estremamente strategico e gli Operatori si distinguevano sostanzialmente per la qualità della rete e della sua copertura. Poi le coperture sono diventate capillari e hanno progressivamente interessato aree a bassa densità. In tali aree i costi di costruzione e affitto annuo del terreno, o della posizione sui tetti delle case, erano rilevanti se confrontati con il traffico abilitato dai siti stessi.

Le iniziative di sharing di siti dei primi anni 2000

Nei primi anni 2000 iniziarono le iniziative di sharing di siti, prevalentemente rurali, tra operatori mobili. Tale prassi si estese velocemente ai siti metropolitani con i primi accordi massivi di sharing firmati alla fine della prima decade di questo secolo. Ormai le coperture, come già ricordato, erano molto capillari e la disponibilità di alcuni siti aggiuntivi non costituiva più un fattore differenziante, di conseguenza le opzioni di esternalizzazione delle torri, con la creazione di Operatori infrastrutturali specializzati, divenne interessante non solo per le Telco ma anche, e soprattutto, per i Fondi infrastrutturali che coglievano i vantaggi di investimenti di lungo termine con ritorni costanti e sostanzialmente crescenti nel tempo vista l’esigenza di nuove coperture, anche degli interni, e vista la possibilità di incrementare nel tempo la caratteristica multi-tenant dei vari siti. Il successo del modello TowerCo è oggi dimostrato dalla solidità delle aziende che operano nel mercato mondiale. I multipli EV / EBITDA, ossia il valore delle aziende espresso come multiplo del margine operativo lordo, è circa 20 che è oltre 4 volte superiore agli analoghi multipli che caratterizzano oggi gli Operatori di Telecomunicazioni come indicato nella figura 5.

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Figura 5: Evoluzione dei multipli EV / EBITDA per le TowerCo, nella tabella a sinistra, confrontati con gli analoghi multipli degli Operatori di Telecomunicazioni, nella tabella a destra.

La crescente attenzione ai processi di separazione della rete

Da un lato il successo dei modelli infrastrutturali delle TowerCo e dall’altro le forti criticità evidenziate dal settore delle Telecomunicazioni stanno determinando la crescente attenzione sui modelli infrastrutturali delle Reti di Telecomunicazioni e sui relativi processi di separazione.

Cosa si intende per separazione della rete o “delayering”

Ma cosa si intende esattamente per separazione della rete o “delayering”? Il modello di separazione che ha dato vita a Fibeercop è l’unico possibile oggi? Ci aiutiamo con lo schema della figura 6 ove sono evidenziati i tre segmenti fondamentali ossia: Accesso, Regionale e Nazionale della rete e i tre stati caratteristici ossia: Infrastrutture (rappresentati con il colore blu), Tecnologie (rappresentati con il colore violetto) e dei Servizi (rappresentati con il colore giallo).

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Lo strato delle Infrastrutture

Lo strato delle Infrastrutture comprende:

  • le centrali (o Central Office) ossia gli edifici che ospitano gli apparati di telecomunicazioni, i permutatori e ripartitori, le stazioni di energia per l’alimentazione e condizionamento degli impianti,
  • le torri radio ossia i tralicci che si istallano sui tetti degli edifici residenziali, degli alberghi, degli edifici delle aziende (cosiddetti Roof Top), i tralicci che si istallano direttamente sul terreno con particolare riguardo alle aree periferiche e rurali (cosiddetti Row Land). Come già detto queste componenti appartengono alle società specializzate TowerCo,
  • i cavi in rame e in fibra ottica della rete di accesso fissa e le infrastrutture ove essi sono ospitati ossia le canalizzazioni, le tubazioni e le palificazioni per la posa aerea, compresi gli armadi stradali che consentono la flessibilità di manovra e di permutazione dei cavi in rete di accesso,
  • i permutatori e i ripartitori di centrale che consentono l’attestazione dei cavi provenienti dalla rete di accesso con quelli che terminano negli apparati delle centrali locali e con quelli che proseguono verso la rete regionale e nazionale;
  • le stazioni di energia e gli impianti di condizionamento (Air Conditioning and Power) che consentono l’alimentazione in continua degli apparati che la richiedono e le fondamentali caratteristiche di continuità sia dell’alimentazione in continua che in alternata tramite utilizzo di inverter, di sistemi di batterie e di gruppi elettrogeni.

Lo strato delle tecnologie

Lo strato delle Tecnologie comprende:

  • gli apparati di accesso a banda ultra larga su rete ibrida fibra e rame (FTTC, Fiber To The Cabinet)[3] e gli apparati ottici per i servizi a banda ultra larga ove la fibra ottica è portata fino nelle abitazioni (FTTH)[4],
  • gli apparati di instradamento e terminazione dati locali necessari a terminare i flussi dati raccolti in accesso e consegnarli nelle centrali locali agli altri operatori;
  • gli apparati della rete trasmissiva ottica, ossia quelli in tecnologia DWDM in rete di aggregazione, nella rete regionale e nella rete nazionale. A questi apparati si collegano i router per la fornitura di tutta la capacità della rete. Questo backbone è strategico anche per lo sviluppo delle reti per la clientela business e della Pubblica Amministrazione;
  • gli apparati della rete dati IP (Internet Protocol) sia quelli a livello di aggregazione, sia quelli a livello regionale e sia a livello nazionale, gli apparati per l’interconnessione con altri operatori per l’erogazione di servizi che coinvolgono le reti di altri operatori nazionali ed internazionali per ogni tipo di servizio (dalla comunicazione inter-personale fissa e mobile, telefonica o dati all’accesso a servizi Internet) e la gestione delle numerazioni telefoniche fisse e mobili e degli indirizzamenti di rete Internet (Internet Protocol, IP);
  • gli apparati e il software della rete mobile e in particolare gli apparati dell’accesso radio, gli apparati di concentrazione e autenticazione dei terminali e del Core Mobile. È ben noto che oggi, grazie all’evoluzione del radiomobile alla generazione 5G i servizi di accesso saranno realizzabili anche con le tecnologie Fixed Wireless Access (FWA);
  • i Data Center oggi utilizzati per ospitare in Cloud i sistemi informativi di molti clienti, le applicazioni Business Support System e Operation Support System di TIM necessarie all’attivazione dei servizi ai clienti finali, la fatturazione di tali servizi e alla gestione delle reti. I Data Center evolveranno seguendo l’architettura strategica dell’Edge Computing e si diffonderanno in centinaia e poi migliaia di punti di presenza consentendo la trasformazione degli apparati da hardware a software istallato nei server, nelle memorie e negli elementi di rete, questa circostanza darà la possibilità di replicare nel proprio ambito tutte le funzioni intelligenti della rete che saranno il fattore qualificante e differenziante della futura competizione sui dati e sui servizi.
  • la rete specializzata per la gestione delle reti di telecomunicazioni per le misure e le informazioni di allarme atta a consentire il veloce ripristino delle funzionalità nei casi di guasto. La stessa rete consente lo scambio delle informazioni tra Data Center e le comunicazioni interne in modalità Intranet;

Infine, lo strato dei Servizi comprende:

  • le piattaforme per i servizi dati di accesso a internet, per la fornitura di reti a qualità garantita per la clientela business e di reti caratterizzate da prevalenza di software, i servizi di streaming dei Contenuti, i servizi e le piattaforme di Internet Of Things per la gestione dei dati raccolti dagli oggetti intelligenti (IOT) e i servizi VOIP e VOLTE e Videocmunicazione per la clientela consumer, business e PA;
  • I servizi di Security Operation Center e le piattaforme ad esso legate per il monitoraggio delle situazioni di potenziale rischio per i sistemi informatici e di rete dei clienti business e PA, per l’analisi e identificazione delle vulnerabilità con indicazione delle azioni di irrobustimento e mitigazione dei rischi da indicare. Tale servizio verrà fornito anche a NETCO, almeno in una prima fase temporale, inclusi i sistemi di supporto alla Magistratura.
  • Le piattaforme di Gestione dei Clienti )o Customer Platform) con i relativi sistemi di gestione dei servizi ossia i BSS (Business Support Systems), per le applicazioni CRM (Customer Relationship Management) e BILLING, con la possibilità di analizzare e processare grandi moli di dati con le più moderne tecniche di Big Data Analytics e Artificial Intelligence con benefici dal punto di vista della gestione proattiva e reattiva dei servizi ai fini della qualità, del presidio dei requisiti di sicurezza e del miglioramento del servizio offerto, nel rispetto dei vincoli di privacy dei clienti.
  • Tutte le funzioni di Autenticazione e Gestione del Profilo dei clienti per autorizzazione all’uso dei servizi e per la fatturazione. Tali funzioni sono indispensabili per l’erogazione dei servizi da parte degli Operatori di telecomunicazioni ai clienti finali.

La schematizzazione a tre strati ora introdotta è utile per analizzare le possibili opzioni di separazione in quanto di sicuro non esiste oggi una impostazione condivisa nell’industry e tra i fondi infrastrutturali.

I casi: separazione delle infrastrutture e delle tecnologie

Gli estremi più semplici sono due:

  • Separazione delle sole infrastrutture ove tutti gli asset rappresentati nella figura 9 in blu vengono conferiti alla società della rete, ci riferiremo a questo scenario con il termine InfraCo,
  • Separazione delle infrastrutture e delle tecnologie ove tutti gli asset rappresentati nella figura 9 in blu e violetto vengono conferiti alla società della rete, ci riferiremo a questo scenario con il termine NetCo.

I casi intermedi

Oltre a questi due casi, dal perimetro molto chiaro, si stanno presentando dei casi che sono intermedi tra i due estremi come ad esempio il già citato caso di Fibercop che nasce con un posizionamento intermedio tra InfraCo e NetCo. La tendenza, tuttavia, è che l’assetto che troverà maggiore applicazione in futuro sarà certamente quello che conferisce da subito sia infrastrutture che tecnologie o che a tale modello poi tenderanno anche quelle società di rete che partono con le sole infrastrutture e solo parte delle tecnologie.

Come abbiamo già commentato le motivazioni, dal punto di vista degli Operatori, risiedono in alcuni casi nell’esigenza di sanare posizioni finanziarie molto fragili dovute ad eccessivo ricorso al debito e nella maggior parte dei casi nella riduzione del peso della pressione di OPEX e CAPEX a beneficio di una posizione finanziaria più flessibile, una struttura operativa anch’essa più flessibile e leggera e infine la possibilità di un consolidamento del settore e con maggiore capacità di remunerazione degli azionisti.

I rischi della separazione delle infrastrutture di rete

I rischi non mancano in quanto la separazione delle infrastrutture di rete e dunque la creazione di soggetti con focus wholesale, potrebbe addirittura incrementare i soggetti che operano nel settore dei servizi, con ulteriore pressione sui prezzi e sui margini. Inoltre, la focalizzazione degli Operatori sui servizi richiede da un lato la crescita del portafoglio degli stessi per fare leva sulla customer base e dall’altro una decisa evoluzione dell’attenzione ai clienti, all’analisi delle loro esigenze e i loro dati, alla decisa semplificazione delle interazioni pe la attivazione e gestione dei servizi.

Lo scenario evolutivo della società della rete

Il primo luglio 2024 abbiamo assistito a una delle prime grandi operazioni di separazione della rete, quella che ha creato Fibercop separata da TIM.

Il modello “Wholesale Only” di Fibercop

Fibercop seguirà il modello “Wholesale Only” ma, appena possibile, coglierà l’opportunità di servire direttamente le grandi Aziende, qualora per vari motivi interni, essere si muovessero per ottenere licenza di Operatori[5].

Le Società della Rete, come Fibercop, indipendentemente dal conferimento iniziale delle componenti di infrastruttura, si doteranno di infrastrutture e tecnologie complete sia in ambito fisso che, a parere di chi scrive, in ambito mobile con particolare riferimento all’accesso in logica di Neutral Host. Inoltre, valuteranno un’infrastruttura di Data Center di media e piccola dimensione nella logica Cloud Continuum e tecnologie di Edge Computing.

Il nuovo modello della Rete, infatti, è quello dove l’intelligenza a supporto dei servizi, delle funzioni di rete e della gestione è la principale risorsa. Lo strato intelligente (Control Plane) è ben separato dallo strato di connettività (User Plane) e basato sulle migliori tecnologie software e sull’uso sempre più pervasivo dell’intelligenza artificiale (AI).

I servizi offerti dalla NetCo alle ServCo

Le reti NetCo tenderanno a fornire servizi di nuova generazione di tipo attivo alle ServCo in modo da abilitare una pluralità di servizi tra i quali:

  • Infrastrutture in fibra ottica in rete di accesso,
  • Accesso alle infrastrutture di canalizzazione e palificazione per consentire la posa di cavi in fibra ottica,
  • Colocazione di spazi a uso industriale,
  • Servizi di Virtual Unbundling (VULA) con consegna del traffico IP ai nodi locali (Local) della rete
  • Servizi di BITSTREAMING con consegna del traffico IP ai nodi centralizzati (Distant) della rete,
  • Servizi di raccolta di traffico nella Radio Access Network e consegna a livello Core (RAN Sharing),
  • Collegamenti trasmissivi basati sulla fornitura di lunghezze d’onda;
  • Hosting di server e storage negli EDGE data center di rete.

L’architettura Fibercop

Fibercop, in altri termini, come ha già fatto Open Fiber, si staccherà velocemente da un modello solo infrastrutturale ed evolverà verso piattaforme full service con strategie per lo sviluppo delle nuove reti con un’architettura basata sui seguenti segmenti:

  • Accesso a Banda Ultra Larga basata su Fibra Ottica con topologia FTTH e Punto – Punto (P2P) e accesso mobile 5G, in prospettiva 6G, con forte cooperazione con le nuove Reti Satellitari LEO;
  • Rete a livello Metro e Backbone basata su tecnologie IP over DWDM, con progressivo abbandono delle funzioni di Transiver, per un approccio “single layer” ad alta efficienza e con topologia atta a minimizzare il numero di HOP per le direttrici di traffico più importanti;
  • Edge and Central High Performance Computing POP ove vengono ospitate le funzioni di rete Virtualizzate (VNF) e Containerizzate (CNF) tra le quali rivestono importanza le funzioni di Content Delivery Networking e Network Caching per l’ottimizzazione della Quality Of Experience (QOE);
  • Application Programming Interface, per l’abilitazione dell’uso delle funzioni di rete a beneficio delle Applicazioni e dei Servizi;
  • Software Defined Networking per il Controllo Automatico delle funzioni di rete basato su Intelligenza Artificiale e Machine Learning, in modo da adattare le sue caratteristiche alle richieste di servizio e alle condizioni di funzionamento in tempo reale.
  • Management Layer per la raccolta dei dati di performance e allarmi di malfunzionamento in tempo reale, l’analisi di tali dati e l’identificazione automatica di comandi correttivi per il ripristino dei servizi e per la gestione della qualità, per la configurazione automatica delle nuove richieste di attivazione dei servizi e di variazione delle performance degli stessi al variare delle esigenze dei clienti. Questo segmento è basato su applicazioni sempre più cloud native le quali espongono a loro volta opportune interfacce per ospitare nuove applicazioni di ottimizzazione della rete.

L’architettura delle reti di nuova generazione delle NetCo è rappresentata, in modo sintetico e il più semplice possibile, nella Figura 7.

Questi sviluppi tecnologici e architetturali devono essere compatibili con un ragionevole ritorno sugli investimenti. Per questo motivo Fibercop affronterà un deciso processo di “decommissioning” ossia di semplificazione basato sulla accelerazione della dismissione delle piattaforme di rete tradizionali (le reti TDM sia fisse che mobili) in quanto non è possibile mantenere molte reti, stratificate ed alcune obsolete, di molte generazioni e i costi di gestione devono continuamente decrescere in tutti i segmenti e per questo sono necessari livelli sempre più spinti di automazione in modo da ridurre drasticamente gli “human touch”.

Integrazione tra Fibercop e Open Fiber

A valle di questa operazione di societarizzazione si presenterà l’evidente opportunità di integrazione con la rete di Open Fiber, opportunità che andrà velocemente colta per ottimizzare gli investimenti, rispettare la data del 2026 per la completa infrastrutturazione in fibra ottica della rete italiana e puntare a una stabilizzazione dei prezzi wholesale di accesso con deciso orientamento alla remunerazione degli investimenti infrastrutturali, sulla scia del modello adottato per le infrastrutture di rete elettriche.

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Il possibile piano di integrazione tra la Fibercop e Open Fiber farebbe nascere un Operatore Wholesale unico in Italia cui farebbe riferimento l’intera infrastruttura FTTH disponibile e in fase di sviluppo e cui tutti gli Operatori retail, TIM compresa, farebbero riferimento per l’acquisto all’ingrosso di collegamenti FTTH o, eventualmente, sezioni di rete / infrastrutture ottiche. La nascita di tale Operatore unico non dovrebbe essere limitata o contrastata con l’applicazione di improponibili remedies (come il mettere sul mercato le sovrapposizioni di rete FTTH nelle Aree Nere) che le Autorità, in particolare AGCM, hanno adottato sino a ora per massimizzare la concorrenza di almeno 4 operatori in ambito delle telecomunicazioni mobili e una pluralità ancora più importante nelle telecomunicazioni fisse. Più recentemente la stessa impostazione è stata adottata nel segmento wholesale a favore della cosiddetta “competizione infrastrutturale”. Le considerazioni sulle analisi di mercato, riportate nel primo paragrafo del presente articolo, dimostrano che tale impostazione non è più proponibile e va cambiata velocemente e radicalmente.

D’altra parte di una sorprendente assenza regolamentare hanno beneficiato, fino a oggi, i cosiddetti “Digital Champions” o OTT che, grazie a questo contesto di Oligopolio, hanno raggiunto valori di capitalizzazione di 3000 miliardi di $ rispetto ad alcune decine di miliardi di valore degli Operatori TLC. Le Telecomunicazioni, inoltre, sono un’industria europea importante. Tutto questo suggerisce che è giunto il momento di porre fine alle limitazioni sul consolidamento degli Operatori di Telecomunicazioni, alle indebite appropriazioni dei dati personali a scopo di lucro e infine sulla fallimentare e demagogica impostazione sulla Net Neutrality la quale consente un uso assolutamente gratuito, da parte degli OTT, delle reti di telecomunicazioni e infine alla sistematica, continua e remunerativa strategia di bundling dei servizi sulle moderne piattaforme di Cloud pubblico.

I vantaggi dell’integrazione Fibercop-Open Fiber

La possibile integrazione Fibercop e Open Fiber renderebbe possibile lo sviluppo dell’accesso a Banda Ultra Larga intorno al 2026. Tale sviluppo è una pietra miliare per la strategia di crescita della economia, della sostenibilità e dell’inclusione basate sulle piattaforme e sui servizi digitali. Il Governo italiano ha approvato vari piani di finanziamento, il più recente dei quai è nell’ambito della Missione 1 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) ove sono stati stanziati oltre 5 miliardi di € per portare la copertura di rete fissa FTTH e di rete mobile 5G al 100% delle unità immobiliari e dei terminali mobili. Una stima di larga massima degli economics di una NetCo integrata e focalizzata sui servizi wholesale di rete fissa in uno scenario che vede a lungo termine una crescita del 10% delle linee, prezzi costanti o leggermente crescenti, una drastica riduzione dei costi di gestione grazie al decommissioning delle piattaforme di rete legacy e della rete di accesso in rame, consente di prevedere ricavi intorno ai 5 miliardi di euro con un margine operativo lordo del 50%.

Gli investimenti sono intensi per il continuo rinnovamento delle tecnologie in tutti i segmenti di rete e possono essere stimati nei primi anni, fino al completamento dell’infrastruttura in fibra ottica, intorno al 30% dei ricavi. In uno scenario evolutivo, a valle dell’integrazione infrastrutturale indicata e a valle del processo di decommissioning della rete di accesso in rame, si conferma quello di Fibercop un business molto solido con prospettive di lungo termine che giustifica multipli intorno a 10x, ben superiore a quelli attuali caratteristici degli Operatori odierni.

Lo scenario evolutivo delle società dei servizi

Oggi non ci sono ancora esempi rilevanti di operatori di telecomunicazioni che operano sul modello ServCo discusso in questo lavoro, alcuni esempi tratti dagli Operatori Mobili Virtuali si avvicinano e tra questi è utile considerare in Italia il caso di Poste Italiane.

Un operatore di telecomunicazioni, anche successivamente alla separazione della sua rete, mantiene una significativa base di clientela sia nel mondo Consumer che nel mondo Business. Il rapporto con i clienti, gestito tramite un approccio multicanale sia digitale (Web, App, Chat, …) che fisico (Contact Center, Negozi) coadiuvato dalla attenta analisi dei dati a disposizione e dalla capacità di integrare in una fattura unica una pluralità di servizi, costituisce un fattore di successo e differenziazione.

Il modello di Service Integrator

In altre parole, una ServCo e in particolare TIM, baserà la sua strategia nella creazione di un portafoglio di servizi dedicati alla clientela residenziale amplio e diversificato per tendere a un modello “Service Integrator” nel mondo consumer e a un modello “System Integrator” nel mondo business. La cura dei clienti, la previsione delle loro esigenze basate su attenta analisi dei dati, l’adozione della GenAI per l’implementazione delle attività atte a coadiuvare le piattaforme di multicanalità per rendere efficace il rapporto continuativo con la clientela.

Portafoglio di servizi diversificato

Più nel dettaglio il portafoglio dei servizi di una ServCo, Service Integrator nel mercato residenziale, può evolvere in un ricco portafoglio di offerta che comprende:

  • servizi di navigazione e comunicazione che fanno perno sull’attuale modello degli Operatori tradizionali,
  • servizi di distribuzione dei contenuti digitali, come ad esempio video, musica, games, …
  • servizi transazionali: e-payment, digital identity, …
  • servizi di e-commerce: relativi al mondo utilities, insurance, banking, gli Operatori, grazie al consolidato rapporto con i propri clienti e allo sviluppo di opportune piattaforme.
  • servizi di Digital Healthcare che consentono il monitoraggio dei parametri vitali e possano raccomandare semplici evoluzioni degli stili di vita a beneficio dei clienti (è rilevante in questo contesto il posizionamento di Apple con le Applicazioni Salute e Fitness che vanno esattamente nella direzione indicata);
  • servizi di Positioning & Digital Maps;

Questo portafoglio, amplio e diversificato di servizi, è illustrato nella figura 8.

L’esperienza degli scorsi anni ci racconta che molti Operatori hanno avviato i servizi della suite qui indicata ma con successi molto limitati. Le motivazioni sono state che soprattutto nella fase iniziali tali servizi erano caratterizzati da margini molto limitati e quindi considerati diluitivi rispetto alle percentuali di EBITDA margin caratteristiche di questa Industry.

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Gli operatori di telecomunicazioni hanno già una presenza importante sul segmento delle Aziende e della Pubblica Amministrazione, il posizionamento è stato basato negli anni certamente per la base di connettività e navigazione internet che nativamente possono essere erogati grazie alle infrastrutture e tecnologie di comunicazione caratteristici dell’approccio integrato, tuttavia più recentemente il portafoglio dei servizi si è esteso al mondo Cloud, alla Cybersecurity ai Managed Services, alla digitalizzazione dei principali verticali come Banche e Assicurazioni, Utilities, Pubblica Amministrazione, Retail e Media.

Nello scenario nel quale infrastrutture e tecnologie di rete escono dagli asset proprietari, è evidente che l’approccio di System Integration, con forte capacità di offrire Managed Services, è quello più promettente se è capace di saper evolvere su asset e competenze distintive come illustrato nella figura 9. Appartengono a tali asset:

  • Network Operation Center;
  • Security Operation Center;
  • Cloud Operation Center;
  • Data Center e piattaforme di virtualizzazione cui si aggiumgono le capacità di integrare le principali piattaforme dei Public Cloud Providers;
  • Piattaforme Internet Of Things e Big Data Analytics;

L’integrazione con Poste Italiane

Una delle suggestioni più interessanti che si presentano a valle della separazione avviata da TIM, con particolare riguardo proprio alla componente ServCo, a parere di chi scrive, è l’integrazione con Poste Italiane che va nella direzione di un soggetto in grado di operare come punto di riferimento per l’erogazione di molti servizi facendo perno su una solida base clienti e credibilità sul consumer e business market, una impostazione bilanciata tra piattaforme digitali e distribuzione fisica dei punti di presenza commerciali, e Top brand.

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Conclusioni

Il modello odierno degli Operatori di Telecomunicazioni è in sofferenza in particolare nel mercato europeo e domestico. Le motivazioni sono da ricercare nella pressione competitiva che è costantemente cresciuta sia tra gli operatori, grazie al costante incoraggiamento della competizione e all’apertura del mercato svolto dalle Autorità, e sia tra operatori e OTT cui è stato sostanzialmente consentito di erogare servizi di telecomunicazioni e contenuti senza alcuna regolamentazione rilevante per molto tempo.

La separazione tra Servizi e Reti è un modello emergente, nel contesto descritto, che può essere un possibile rimedio se la Società della Rete sia il risultato della integrazione infrastrutturale nel mercato domestico, con una regolamentazione che orienti i prezzi allo sviluppo degli investimenti e della qualità dei servizi, e se le Società dei Servizi siano finalmente liberate dai vincoli regolatori e si orientino a un portafoglio diversificato e amplio con nuova cura e attenzione alle esigenze dei clienti sia con mezzi e piattaforme digitali e sia con la radicata presenza sul territorio.

Tale modello deve essere accompagnato, come più volte suggerito nel settore delle Telecomunicazioni, da una stagione di importanti operazioni di consolidamento, in particolare a livello Europeo, superando anacronistiche remedies che sino ad oggi si sono puntualmente verificate scoraggiando tali azioni, anziché facilitarle. L’esempio di Swissom che integrerà nel suo portafoglio Fastweb e Vodafone Italia è, in quest’ottica, molto esplicito.

Note

  1. Si intende con l’acronimo ARPU il valore medio dei ricavi per utilizzatore dei servizi ossia Average Revenues Per User.
  2. Nel 2022 il prezzo medio globale per l’acquisto di 1 Gigabyte (GB) di traffico dati per la connettività mobile nei principali paesi europei è di 0,9 $ (-34% rispetto al 2021), valore nettamente inferiore rispetto a quello registrato nei principali paesi americani (5,8 $) e in quelli asiatici (4,5 $). Per quanto riguarda la connettività fissa, invece, nel 2022 il prezzo medio globale per l’acquisto dei pacchetti ultra broadband nei principali paesi europei è pari a 31,7 $ (-14% rispetto al 2021) e nettamente inferiore al valore nel mercato americano con 61,6 $.
  3. Optical Network Unit (ONU) in tecnologia VDSL (Very High Bit Rate DSL).
  4. I componenti attivi dei rilegamenti FTTH comprendono gli Optical Line Termination (OLT) installati nelle centrali e gli Optical Network Termination (ONT) installati nelle abitazioni dei clienti
  5. E’ oggi rilevante sul mercato Italiano la presenza di molte Aziende che hanno optato, per necessità interne, a ottenere lo status di Operatore come ad esempio Enel, SKY, Poste Italiane.

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PA digitale 2026, come gestire i fondi PNRR in 5 fasi: ecco la proposta
ANALISI
Value-based healthcare: le esperienze in Italia e il ruolo del PNRR
Strategie
Accordi per l’innovazione, per le imprese altri 250 milioni
Strategie
PNRR, opportunità e sfide per le smart city
Strategie
Brevetti, il Mise mette sul piatto 8,5 milioni
Strategie
PNRR e opere pubbliche, la grande sfida per i Comuni e perché bisogna pensare digitale
Formazione
Trasferimento tecnologico, il Mise mette sul piatto 7,5 milioni
Strategie
PSN e Strategia Cloud Italia: a che punto siamo e come supportare la PA in questo percorso
Dispersione idrica
Siccità: AI e analisi dei dati possono ridurre gli sprechi d’acqua. Ecco gli interventi necessari
PNRR
Cloud, firmato il contratto per l’avvio di lavori del Polo strategico
Formazione
Competenze digitali, stanziati 48 milioni per gli Istituti tecnologici superiori
Iniziative
Digitalizzazione delle reti idriche: oltre 600 milioni per 21 progetti
Competenze e competitività
PNRR, così i fondi UE possono rilanciare la ricerca e l’Università
Finanziamenti
PNRR, si sbloccano i fondi per l’agrisolare
Sanità post-pandemica
PNRR, Missione Salute: a che punto siamo e cosa resta da fare
Strategie
Sovranità e autonomia tecnologica nazionale: come avviare un processo virtuoso e sostenibile
La relazione
Pnrr e PA digitale, l’alert della Corte dei conti su execution e capacità di spesa
L'editoriale
Elezioni 2022, la sfida digitale ai margini del dibattito politico
Strategie
Digitale, il monito di I-Com: “Senza riforme Pnrr inefficace”
Transizione digitale
Pnrr: arrivano 321 milioni per cloud dei Comuni, spazio e mobilità innovativa
L'analisi I-COM
Il PNRR alla prova delle elezioni: come usare bene le risorse e centrare gli obiettivi digitali
Cineca
Quantum computing, una svolta per la ricerca: lo scenario europeo e i progetti in corso
L'indice europeo
Desi, l’Italia scala due posizioni grazie a fibra e 5G. Ma è (ancora) allarme competenze
L'approfondimento
PNRR 2, ecco tutte le misure per cittadini e imprese: portale sommerso, codice crisi d’impresa e sismabonus, cosa cambia
Servizi digitali
PNRR e trasformazione digitale: ecco gli investimenti e le riforme previste per la digitalizzazione della PA
Legal health
Lo spazio europeo dei dati sanitari: come circoleranno le informazioni sulla salute nell’Unione Europea
Servizi digitali
PNRR e PA digitale: non dimentichiamo la dematerializzazione
Digital Healthcare transformation
La trasformazione digitale degli ospedali
Governance digitale
PA digitale, è la volta buona? Così misure e risorse del PNRR possono fare la differenza
Servizi digitali
Comuni e digitale, come usare il PNRR senza sbagliare
La survey
Pnrr e digitale accoppiata vincente per il 70% delle pmi italiane
Missione salute
Fascicolo Sanitario Elettronico alla prova del PNRR: limiti, rischi e opportunità
Servizi pubblici
PNRR: come diventeranno i siti dei comuni italiani grazie alle nuove risorse
Skill gap
PNRR, la banda ultra larga crea 20.000 nuovi posti di lavoro
Il Piano
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUMPA2022
PNRR e trasformazione digitale: rivedi i Talk di FORUM PA 2022 in collaborazione con le aziende partner
I contratti
Avio, 340 milioni dal Pnrr per i nuovi propulsori a metano
Next Generation EU
PNRR, a che punto siamo e cosa possono aspettarsi le aziende private
Fondi
Operativo il nuovo portale del MISE con tutti i finanziamenti per le imprese
Servizi comunali
Il PNRR occasione unica per i Comuni digitali: strumenti e risorse per enti e cittadini
Healthcare data platform
PNRR dalla teoria alla pratica: tecnologie e soluzioni per l’innovazione in Sanità
Skill
Competenze digitali, partono le Reti di facilitazione
Gli obiettivi
Scuola 4.0, PNRR ultima chance: ecco come cambierà il sistema formativo
Sistema Paese
PNRR 2, è il turno della space economy
FORUM PA 2022
FORUM PA 2022: la maturità digitale dei comuni italiani rispetto al PNRR
Analisi
PNRR: dalla Ricerca all’impresa, una sfida da cogliere insieme
Innovazione
Pnrr, il Dipartimento per la Trasformazione digitale si riorganizza
FORUM PA 2022
PA verde e sostenibile: il ruolo di PNRR, PNIEC, energy management e green public procurement
Analisi
PNRR, Comuni e digitalizzazione: tutto su fondi e opportunità, in meno di 3 minuti. Guarda il video!
Rapporti
Competenze digitali e servizi automatizzati pilastri del piano Inps
Analisi
Attuazione del PNRR: il dialogo necessario tra istituzioni e società civile. Rivedi lo Scenario di FORUM PA 2022
Progetti
Pnrr, fondi per il Politecnico di Torino. Fra i progetti anche IS4Aerospace
Analisi
PNRR, Colao fa il punto sulla transizione digitale dell’Italia: «In linea con tutte le scadenze»
La Svolta
Ict, Istat “riclassifica” i professionisti. Via anche al catalogo dati sul Pnrr
Analisi
Spazio, Colao fa il punto sul Pnrr: i progetti verso la milestone 2023
FORUM PA 2022
Ecosistema territoriale sostenibile: l’Emilia Romagna tra FESR e PNRR
Il Piano
Innovazione, il Mise “centra” gli obiettivi Pnrr: attivati 17,5 miliardi
Analisi
PNRR: raggiunti gli obiettivi per il primo semestre 2022. Il punto e qualche riflessione
Analisi
PNRR: dal dialogo tra PA e società civile passa il corretto monitoraggio dei risultati, tra collaborazione e identità dei luoghi
Webinar
Comuni e PNRR: un focus sui bandi attivi o in pubblicazione
Analisi
Formazione 4.0: cos’è e come funziona il credito d’imposta
PA e Sicurezza
PA e sicurezza informatica: il ruolo dei territori di fronte alle sfide della digitalizzazione
PA e sicurezza
PNRR e servizi pubblici digitali: sfide e opportunità per Comuni e Città metropolitane
Water management
Water management in Italia: verso una transizione “smart” e “circular” 
LE RISORSE
Transizione digitale, Simest apre i fondi Pnrr alle medie imprese
Prospettive
Turismo, cultura e digital: come spendere bene le risorse del PNRR
Analisi
Smart City: quale contributo alla transizione ecologica
Decarbonizzazione
Idrogeno verde, 450 milioni € di investimenti PNRR, Cingolani firma
Unioncamere
PNRR, imprese in ritardo: ecco come le Camere di commercio possono aiutare
I fondi
Industria 4.0: solo un’impresa su tre pronta a salire sul treno Pnrr
CODICE STARTUP
Imprenditoria femminile: come attingere ai fondi per le donne che fanno impresa
DECRETI
PNRR e Fascicolo Sanitario Elettronico: investimenti per oltre 600 milioni
IL DOCUMENTO
Competenze digitali, ecco il nuovo piano operativo nazionale
STRUMENTI
Da Istat e RGS gli indicatori per misurare la sostenibilità nel PNRR
STRATEGIE
PNRR – Piano nazionale di Ripresa e Resilienza: cos’è e novità
FONDI
Pnrr, ok della Ue alla seconda rata da 21 miliardi: focus su 5G e banda ultralarga
GREEN ENERGY
Energia pulita: Banca Sella finanzia i progetti green incentivati dal PNRR
TECNOLOGIA SOLIDALE
Due buone notizie digitali: 500 milioni per gli ITS e l’inizio dell’intranet veloce in scuole e ospedali
INNOVAZIONE
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