il contratto

Strategia Cloud Italia, avanti tutta col Polo Strategico nazionale: l’avvio lavori e i prossimi step

Il Polo Strategico Nazionale è un passo avanti fondamentale per lo sviluppo digitale del Paese: darà alle amministrazioni la possibilità di utilizzare le migliori tecnologie di private e public cloud oggi disponibili, garantendo al contempo alti livelli di cybersecurity e tutela della privacy

Pubblicato il 02 Set 2022

Andrea Tironi

Project Manager - Digital Transformation

polo strategico nazionale

Il contratto per l’avvio dei lavori di realizzazione e gestione del Polo Strategico Nazionale è stato firmato, secondo la tempistica prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che mira a realizzare l’obiettivo 2026: portare circa il 75% delle PA italiane a utilizzare servizi in cloud.

La creazione del PSN è uno dei tre obiettivi fondamentali previsti dalla Strategia Cloud Italia, insieme alla classificazione dei dati e dei servizi pubblici da parte dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale e la migrazione verso il cloud di dati e servizi digitali della Pubblica Amministrazione.

Polo Strategico Nazionale, opportunità unica per l’Italia: ma la sfida è l’execution

Il contratto

La firma è avvenuta tra il capo del Dipartimento per la trasformazione digitale e il rappresentante legale della società di nuova costituzione – partecipata da TIM, Leonardo, CDP Equity e Sogei – secondo quanto previsto dagli atti della procedura di gara europea, gestita dalla centrale di committenza Difesa Servizi e dal Dipartimento in qualità di stazione appaltante.

Il prossimo passo è il collaudo dell’infrastruttura entro fine anno, per ottenere la tranche di finanziamento da 900 milioni del PNRR. E quindi la migrazione delle PA in perimetro entro metà 2023.

La procedura si è conclusa a seguito dell’esercizio di prelazione da parte dell’operatore economico promotore del progetto di costituzione del Polo Strategico. La realizzazione e la gestione del Polo Strategico Nazionale sono previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e definite nella Strategia Cloud Italia.

La comunicazione dell’esercizio del diritto di prelazione è pervenuta a Difesa Servizi S.p.A., società in house del Ministero della Difesa in qualità di centrale di committenza della gara europea, nonché al Dipartimento per la trasformazione digitale in qualità di stazione appaltante, il 7 luglio 2022.

“Il progetto su cui si è basata la gara, con base d’asta pari a 4,4 miliardi di euro e assegnazione finale inferiore a 2,7 miliardi di euro, è stato approvato dal Dipartimento per la trasformazione digitale a dicembre 2021. La procedura è stata svolta da Difesa Servizi con la vigilanza collaborativa dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac)”, si legge sul sito innovazione.gov.it.

La strategia cloud Italia

La procedura persegue la terza direttrice Strategia Cloud Italia, che prevede:

  • La classificazione dei dati e dei servizi
  • La qualificazione dei servizi cloud
  • Il Polo Strategico Nazionale

La classificazione dei dati e dei servizi

La prima direttrice è in corso di raggiungimento grazie (ad esempio per i comuni) agli Avvisi Investimento 1.2 “Abilitazione al cloud per le PA Locali ” Comuni Aprile 2022 e Luglio 2022, che prevedono come primo passo per accedere ai bandi la classificazione dei dati e servizi, preparata da ACN (Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale).

Le classi in cui sono classificati dati e servizi sono:

  • Strategico: dati e servizi la cui compromissione può avere un impatto sulla sicurezza nazionale.
  • Critico: dati e servizi la cui compromissione potrebbe determinare un pregiudizio al mantenimento di funzioni rilevanti per la società, la salute, la sicurezza e il benessere economico e sociale del Paese.
  • Ordinario: dati e servizi la cui compromissione non provochi l’interruzione di servizi dello Stato o, comunque, un pregiudizio per il benessere economico e sociale del Paese.

La qualificazione dei servizi cloud

La seconda direttrice è in dirittura di arrivo (con attivazione il 18.01.2023) grazie alla Strategia Cloud realizzata dal Dipartimento per la Trasformazione Digitale e l’ACN.

La qualificazione dell’offerta dei servizi cloud si pone l’obiettivo di semplificare e regolamentare, dal punto di vista tecnico e amministrativo, l’acquisizione di servizi cloud da parte delle amministrazioni.

Gli aspetti presi in considerazione sono: la gestione operativa dei servizi, in particolare gli standard tecnico-organizzativi applicativi e le misure di controllo sui dati, i requisiti di sicurezza per la gestione dei dati, l’erogazione di servizi e le condizioni contrattuali relative alla rendicontazione.

La specifica documentazione e gli aspetti tecnici, che vedono 4 classificazioni infrastrutturali e relative ai servizi, è ottenibile leggendo la determina n. 307 (PDF) e l’allegato (PDF) .

Il Polo Strategico nazionale

La terza direttrice è relativa al PSN, che ora può proseguire il percorso di realizzazione.

Le amministrazioni interessate ai servizi del PSN, anche sulla base dei risultati del Censimento condotto da AgID nel 2020, sono state suddivise in tre gruppi. Il primo gruppo sarà quello che inizierà a migrare sul PSN, costituito da 95 pubbliche amministrazioni centrali di classe B (secondo la classificazione di AgID) e 80 ASL (indicate dal PNRR) e include amministrazioni che devono essere migrate con urgenza perché operanti infrastrutture considerate insicure e critiche. Per questo gruppo il percorso di migrazione è prioritario, ed è stata fatta un’ipotesi di dimensionamento del fabbisogno di infrastrutture informatiche

L’intenzione del Ministro dell’Innovazione è quella di permettere, grazie al PNRR, di procedere con un passo avanti fondamentale per lo sviluppo digitale del Paese, dando alle amministrazioni la possibilità di utilizzare le migliori tecnologie di private e public cloud oggi disponibili e assicurare al contempo alti livelli di cybersecurity e tutela della privacy.

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