LE E-AGENDE DEI COMUNI

Trento e-city d’Italia. New governance avanti tutta

Il Comune non si è ancora dotato di una vera e propria Agenda digitale ma le azioni messe in campo da anni ne fanno una best practice nazionale e non solo. E ora si punta a scalare le classifiche internazionali per le smart city

Pubblicato il 31 Ott 2014

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Non si è ancora dotata di una vera e propria Agenda digitale la città di Trento, ma già da tempo è stato definito un Piano di amministrazione digitale utilizzando i principali strumenti di pianificazione e programmazione in uso e declinandoli per lo scopo. E la città è in pole position nelle classifiche nazionali che mappano le smart city e l’adozione dei servizi digitali: nel 2013 Trento si è aggiudicata la medaglia d’oro assieme a Bologna nella classifica di IcityRate di ForumPA e in quella de Il Sole 24 ore e nel 2014 si è piazzata sul podio delle città di medie dimensioni nello Smart City Index di Between.

“Fin dal 2006, per dare attuazione al Cad (Codice Amministrazione Digitale) la Giunta Comunale ha individuato il progetto “Amministrazione digitale” come un’area prioritaria di azione inserita all’interno della RPP (Relazione Previsionale e Programmatica) con la finalità di garantire servizi ad imprese e cittadini nell’ottica della semplificazione e della speditezza”, spiega l’ingegner Giacomo Fioroni, funzionario informatico del Servizio Sistema Informativo Agenda Digitale, Smart City e progetti innovativi.

Tre le priorità su cui l’amministrazione trentina si è concentrata nel corso degli anni: dematerializzazione dei flussi procedimentali, introduzione della firma digitale per gli atti amministrativi e integrazione del protocollo informatico con il sistema di gestione elettronica dei documenti e dei flussi documentali (PI-Tre, Protocollo Informatico Trentino). “Quest’ultimo può essere definito il progetto cardine che ha coinvolto in un percorso di oltre tre anni tutte le strutture dell’Amministrazione – spiega ancora Fioroni -. Da inizio 2014, tutti i fascicoli procedimentali sono completamente in formato elettronico e contengono al proprio interno l’elenco e la descrizione di tutti i documenti ed allegati che li compongono, nonché la loro rappresentazione elettronica, permettendo per ciascuno di essi la visione dell’originale digitale o della scansione dell’originale analogico”.

Si integreranno nel sistema i nuovi progetti previsti dall’Agenda Digitale nazionale, quali fatturazione elettronica, pagamenti elettronici, conservazione digitale, sistemi di e-procurement e sportelli online per cittadini ed imprese. La questione dell’integrazione è fondamentale per la città trentina che l’ha adottata come una “filosofia”: “Il tentativo è quello di fare squadra e sfruttare al meglio le sinergie con le altre entità e istituzioni presenti sul territorio: dal Consorzio dei Comuni Trentini (rappresentante Anci per la nostra provincia) alla Provincia Autonoma di Trento, dall’Università e dai centri di ricerca e di innovazione (FBK e Trento Rise), alle aziende strumentali di Sistema presenti sul Territorio (come Trentino Network, Informatica Trentina, Trentino Riscossioni e Trentino Mobilità)”. “Lo stesso modo di operare – puntualizza l’ingegnere – si sta applicando agli altri progetti dell’Agenda digitale nazionale, come per la costituzione di un Data Center Unico per il Trentino, per il progetto di Conservazione digitale, per l’introduzione della fatturazione elettronica, per la messa a disposizione di Open Data, nonché per l’introduzione del Suap (Sportello Unico Attività Produttive) telematico per tutti i comuni del Trentino”.

Ma l’obiettivo principale per l’Amministrazione è ora rappresentato dalla ridefinizione del proprio percorso e della sua governance. “Per questa ragione la città ha aderito all’Osservatorio nazionale Smart City di Anci, che come primo risultato tangibile nel 2014 ha prodotto e poi condiviso con gli altri stakeholder presenti sul territorio, la prima versione del documento operativo condiviso Piano Strategico di Trento per la Smart City”, spiega Fioroni.

Il documento rappresenta un nuovo punto di partenza per il percorso di innovazione dell’Amministrazione che dovrà produrre una vera e propria Agenda Digitale e collegarsi con il percorso di Trento all’interno dell’iniziativa “Smart Cities Initiative” di IEEE (Institute of Electrical and Electronics Engineers). “Trento è stata infatti scelta nel 2014, tra centinaia di città che si erano candidate, per partecipare per ora assieme a Wuxi in Cina e a Guadalajara in Messico, a questa iniziativa che intende selezionare 10 città in tutto il mondo, riconosciute come “world best practice” nell’implementazione del concetto di smart city”. Riflettori puntati anche sulle infrastrutture di rete a banda larga: la Città di Trento ma anche tutto il Trentino rappresentano “un’isola felice” nel panorama italiano. In Trentino esiste infatti una dorsale in fibra ottica pubblica proprietaria di oltre 1.000 km che consente la connessione in banda ultralarga ad una larga parte degli enti pubblici trentini e nel solo territorio comunale sono presenti 40 km di cavo a 144 fibre ottiche che connettono tutti gli uffici comunali. L’Amministrazione quindi ha già le infrastrutture necessarie per erogare servizi innovativi. Per permettere poi anche alle imprese di essere competitive, l’infrastruttura a banda ultra-larga è già a disposizione nei principali BIC, mentre per tutte le altre utenze esiste per ora la possibilità di accesso tramite tecnologia Adsl2+ (fino a 20 Mbps) per la quasi totalità del territorio provinciale (99,5%).

“L’Agenda Digitale provinciale ha già comunque in programma di proseguire in questa direzione, permettendo in futuro l’accesso alla banda ultra-larga per cittadini ed imprese di tutto il territorio”, annuncia Fioroni. La città ha inoltre definito una roadmap del “risparmio”: “Proprio per ottemperare agli obblighi imposti dalla spending review, nello specifico dal Protocollo di finanza locale 2013, è stato definito il Piano di miglioramento del Comune di Trento 2013-2017 finalizzato all’efficientamento delle spese di back office ed alla riduzione delle spese per le forniture di beni e servizi. Il digitale è parte essenziale del Piano, con azioni ed interventi specifici relativi alla razionalizzazione delle procedure e al miglioramento dei servizi che indirettamente producono effetti positivi sulla spesa supportando gli obiettivi generali di risparmio”. Gran parte degli effetti sono previsti nel corso dei prossimi anni sia per le iniziative e gli interventi già avviati, che soprattutto per i grandi progetti previsti dall’Agenda Nazionale, che permetteranno, con l’attivazione tra gli altri del sistema di pagamenti elettronici e il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) di rendere completamente digitalizzati i processi, “potendo così attivare un gran numero di sportelli online e rendendoli soprattutto come unico punto di accesso ai servizi”, conclude Fioroni.

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