C’è stata la fiducia al Senato, ma purtroppo hanno bocciato quasi tutto quello che avevamo presentato, adducendo motivi di copertura economica, e credo proprio che sarà un decreto deludente.
Stanotte hanno eliminato anche il credito d’imposta per le opere Ngn sotto i 500 milioni di euro.
La cosa più importante che è passata è questa: il credito d’imposta sulle opere di reti banda larga viene esteso: ora anche a lavori di meno di 500 milioni di euro (una precedente versione dell’emendamento scriveva “almeno 100 mila euro”, ma questa dicitura non è passata), contro i precedenti 500 mila (limite giudicato troppo elevato anche da Cassa depositi e prestiti, Ndr.).
Hanno cassato anche l’emendamento eCommerce, dove c’eravamo limitati a chiedere che il governo s’impegnasse a fare promozione e linee guida, a costo zero. Confermato invece il rinvio di un anno, al 2014-2015, l’obbligo a e-book e libri ibridi nelle scuole.
Mi sembra che il decreto risultante sarà poco efficace, inadeguato agli obiettivi dell’Agenda digitale 2020. Certo, adesso rischia di saltare tutto, se cade il governo: la Camera deve votare entro il 18 dicembre o addio decreto Crescita. Ma non sarà una grande perdita, viste tutte le bocciature.
(Versione modificata rispetto all’articolo pubblicato ieri, prima della votazione odierna)