Ci si muove finalmente per i voucher per la banda ultralarga – previsto l’incontro Cobul il 17 luglio dopo tanti rinvii, già annunciato a maggio dal vicepremier Di Maio. Una partita da giocare in accordo con l’Europa, anche perché nel pacchetto ci sono i famosi fondi per le aree grigie (di cui si parla dal Governo Renzi), per un totale di 3,1 miliardi tra fondi Ue e risorse nazionali del Fondo sviluppo e coesione.
Sono 1,3 miliardi per i “voucher, ossia – scrive il Sole24Ore – 50-300 euro per le famiglie, 3mila euro per piccole e medie imprese, 5mila euro per istituto scolastico e forse altri per i centri per l’impiego, con un avvio previsto per il 2020 dopo l’ok dell’Europa (ricordiamo che nelle aree grigie gli investimenti sono a rischio di profilarsi come “aiuti di Stato”).
E – come aggiungiamo qui con un aggiornamento di agosto 2020: i cosiddetti bonus internet e pc arriveranno a settembre, da 500 o 200 euro).
Voucher banda ultra larga, servono più fondi per le famiglie
Voglio soffermarmi sui voucher.
Andrebbe verificata la possibilità di fare convergere sul sostegno alla domanda di banda ultralarga delle famiglie più risorse da fondi non ancora utilizzati.
Sarebbe importante perché ne avrebbero beneficio soprattutto al Sud e nei piccoli centri. Sono risorse che impattano direttamente sui consumi e sul PIL, darebbero un beneficio diretto e immediato. Ma darebbero un aiuto anche alla nostra posizione nelle classifiche internazionali.
Dovendo scegliere come allocare le risorse, occorre però ricordare che le PMI che hanno bisogno della connettività in fibra, difficilmente non la sottoscriverebbero soltanto per mancanza di incentivi. il contrario accade invece per le famiglie: anche un minimo incentivo può avere grandi effetti. Ed è tra le famiglie che siamo più indietro.