la delibera

Agcom: “Dal calcio a Eurovision, il nostro piano anti-pirateria totale”



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L’Autorità rafforza la lotta alla pirateria con una delibera che estende il raggio d’azione di Piracy Shield, includendo VPN e DNS. Oltre agli eventi sportivi, si proteggeranno film, show e eventi culturali con blocchi in 30 minuti

Pubblicato il 20 feb 2025

Massimiliano Capitanio

Commissario Agcom



lotta alla pirateria

Nuova stretta contro i contenuti pirata. Non solo gli eventi sportivi live, ma anche le prime visioni di opere cinematografiche e audiovisive, i programmi di intrattenimento e gli eventi di interesse sociale o di grande interesse pubblico, tra i quali figurano il festival di Sanremo e l’Eurovision. Questa è la prima delle novità della delibera Agcom recentemente approvata, che modificherà il regolamento per la tutela del diritto d’autore contenuto nella delibera n. 680/13/CONS.

Una vota pubblicato, il testo del nuovo regolamento sarà sottoposto a consultazione pubblica, così che il mercato si possa esprimere su questa e sulle altre rilevanti modifiche in corso di attuazione.

Piracy Shield, l’ampliamento dei soggetti coinvolti

Non solo un ampliamento degli eventi che potranno essere oggetto di blocco in 30 minuti da parte della ormai nota piattaforma Piracy Shield, ma anche dei soggetti che saranno tenuti a eseguire i blocchi.

Recependo quanto previsto dalla legge antipirateria n. 93/2023, così come recentemente modificata dal Decreto Omnibus 2024, oltre ai classici internet provider, anche VPN e fornitori di DNS pubblici dovranno procedere agli oscuramenti in real time.

Si tratta di una conferma a livello regolamentare della posizione già assunta dall’Agcom a ottobre, quando, con la delibera n. 401/24/CONS, aveva richiamato questi e altri fornitori di accesso alla rete ad accreditarsi al Piracy Shield.

Il richiamo, tra l’altro, era rivolto anche ai motori di ricerca ed è proprio a quest’altra categoria di soggetti che viene dedicata una apposita parte del regolamento: dovranno adottare tutte le misure tecniche utili ad ostacolare la visibilità dei contenuti illeciti, tra le quali in ogni caso la deindicizzazione dei siti pirata, entro 30 minuti dalla richiesta.

Nuove procedure per evitare oscuramenti indiscriminati e aggiornamento dei requisiti tecnici

Per garantire il più corretto funzionamento della Piattaforma e, soprattutto, per evitare oscuramenti indiscriminati, il testo prevederà anche la procedura per riabilitare la risoluzione dei nomi di dominio e per sbloccare l’instradamento del traffico di rete verso gli indirizzi IP bloccati da almeno sei mesi.

Oltre al nuovo regolamento, l’Autorità ha poi approvato un provvedimento che riporta gli esiti del Tavolo tecnico, in cui sono state discusse con gli operatori le tematiche legate all’aggiornamento dei requisiti tecnici e operativi della piattaforma Piracy Shield, compreso l’innalzamento del limite massimo delle risorse bloccabili con la piattaforma e le modalità di inoltro delle segnalazioni da parte dei titolari dei diritti.

Le modifica della legge antipirateria nel decreto Omnibus

Si ricorda che il Decreto Omnibus ha modificato la legge antipirateria consentendo ai segnalatori di chiedere il blocco non solo delle risorse di rete “univocamente” usate per la diffusione di contenuti illegittimi, ma anche solo “prevalentemente” destinate a tal fine: il provvedimento chiarirà quindi come questo cambio di impostazione si ripercuoterà sul tipo di risorse segnalabili dai titolari dei diritti. In proposito, in autunno Agcom aveva diffidato DAZN ad assicurare la massima diligenza e il massimo rigore nella presentazione delle istanze di blocco e nella raccolta delle relative prove.

Novità di rilievo sono previste anche per la tutela del copyright sui servizi media, in recepimento del nuovo articolo 32 del TUSMA. L’attività dell’Agcom, infatti, non si limita alla vigilanza su internet, ma è estesa al legittimo utilizzo delle opere anche da parte degli editori televisivi, nazionali e locali, lineari e non: se fino ad ora AGCOM aveva solo poteri inibitori, potendo diffidare l’editore a non trasmettere più l’opera su cui non aveva i diritti o, in caso di operatore non lineare, di rimuoverla dal catalogo, adesso è possibile sanzionare la condotta con multe fino a 258.228 euro.

Rafforzamento degli strumenti Agcom

Le nuove modifiche regolamentari andranno quindi a rafforzare gli strumenti Agcom per contrastare la pirateria, attività che prosegue dal 2014, anno di entrata in vigore del primo Regolamento. Dagli ultimi dati disponibili sul sito dell’Autorità, al 31 gennaio 2025, sono state segnalate 5149 violazioni online e 18 sui servizi media. La maggior parte delle segnalazioni riguarda opere audiovisive (2956) e sonore (1138) ma sono stati avviati procedimenti anche nei confronti di contenuti fotografici, letterari, software e video-ludici.

I risultati della lotta alla pirateria

In 10 anni, sono stati emanati 3726 ordini di disabilitazione. Questi sono i blocchi fatti con la procedura ordinaria, ossia senza l’utilizzo di Piracy Shield e sono rivolti sia a siti pirata, che a soggetti che utilizzano anche indirettamente risorse nazionali di numerazione, ad esempio Telegram.

La Piattaforma è invece operativa dal 1° febbraio 2024 e ha consentito la disabilitazione in tempo reale di oltre 30.000 FQDN e di 7.500 indirizzi IP, in cui venivano trasmessi illegittimamente eventi sportivi in diretta. Visto l’ampliamento dei soggetti tenuti a eseguire gli ordini e alla tipologia di opere oscurabili, i numeri andranno certamente ad aumentare.

Posizioni pro e contro il ruolo di Agcom

Sono note le posizioni pro e contro il ruolo di Agcom nella lotta alla pirateria, soprattutto dopo l’implementazione di Piracy Shield che è stata donata all’Autorità dalla Lega Calcio.

A prescindere dalle valutazioni di merito, senza dubbio si tratta di un mezzo che comunque eviterà polemiche tra titolari e licenziatari dei diritti, così come sta succedendo proprio in queste ore in Francia. Secondo RMC Sport, infatti, DAZN avrebbe chiesto alla LFP un risarcimento di milionario per una serie di mancanze, tra cui 264 milioni per non aver fatto abbastanza per contrastare la pirateria.

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