Mentre si consolidano normative, quali l’AI Act e le iniziative giudiziarie finalizzate a definire i contorni dell’impiego di contenuti protetti nell’era dell’intelligenza artificiale generativa, le case discografiche iniziano a sviluppare accordi e a promuovere progetti che hanno al centro le nuove potenzialità dell’AI nel processo creativo.
Le prime collaborazioni tra major e AI
Nei mesi scorsi si era parlato del primo progetto lanciato da Sony Music con Vermilio per la creazione da parte dei fan di artwork e brani con l’ausilio di Ai generativa connessi alla reinterpretazione dell’album iconico di David Gilmour “Metallic sphere in colour” e dell’operazione di Warner Music con il biopic di Edith Piaf. La tecnologia AI adoperata da Warner su centinaia di clip vocali e immagini della Piaf, molte risalenti a oltre ottanta anni fa sarà in grado di “far rivivere la sua voce e la sua immagine per migliorare ulteriormente l’autenticità e l’impatto emotivo della sua storia”. Nel progetto vengono utilizzate registrazioni delle sue canzoni originali, come la “La Vie en rose” e “Non, je ne regrette rien”.
I sette principi di AIformusic
Nel frattempo le case discografiche hanno esplorato altre collaborazioni e operazioni molto interessanti sul fronte dell’AI, come completamento o integrazioni di progetti creativi innovativi che dimostrano l’esistenza di potenziali promettenti per il futuro del settore.
Prima dell’estate sono stati annunciati i sette principi di AIformusic, i cui sostenitori fondatori sono Roland e UMG. Ad oggi decine di aziende tech a livello mondiale hanno espresso il loro sostegno ai principi per creare musica con l’intelligenza artificiale promossi da Roland e UMG. I principi promuovono l’uso responsabile dell’IA nella produzione musicale per proteggere “l’essenza della musica – il suo spirito umano”. BandLab Technologies, Splice, Beatport, Focusrite, Output, LANDR, Waves, Eventide, Native Instruments, NAMM, Sequential, Oberheim e altri ancora hanno unito le forze su questo progetto.
Impiego etico dell’AI nella musica e collaborazioni
E’ evidente che in un contesto complesso sia necessario favorire un impiego etico dell’AI e sviluppare cooperazioni basate su meccanismi di licenza che consentano agli artisti di godere delle opportunità di questa tecnologia invece che temerne le conseguenze.
Due progetti recenti hanno mostrato come sia possibile ottenere rilevanti progressi sul fronte artistico garantendo allo stesso tempo diritti di proprietà intellettuale e integrità del repertorio.
Ricreare la voce degli artisti con l’AI: il caso Randy Travis
Randy Travis, star immortale del country, colpito nel 2013 da un grave attacco cardiaco che lo ha lasciato con uno strascico di afasia è stato in grado, con un progetto realizzato da Warner Music, di creare una canzone nuova con la voce dell’artista manipolata dall’AI.
Il co-presidente di Warner Nashville, Chris Lacy ha contattato gli sviluppatori di Londra per creare un modello di intelligenza artificiale proprietario per dare origine al processo di ricostruzione della voce. Con questo LLM proprietario sono stati generati due modelli: uno con 12 radici vocali (o campioni di brani) e un altro con 42 radici raccolte nel corso della carriera di Travis, dal 1985 al 2013, afferma Kyle Lehning, produttore di lunga data di Travis. Lacy e Lehning scelsero di utilizzare “Where That Came From”, una canzone scritta da Scotty Emerick e John Scott Sherrill che Lehning co-produsse e mantenne per anni. Con l’ausilio dell’AI è stato così possibile ricreare lo stile inconfondibile della voce di Travis. La prova, questa, di come sia possibile riscrivere le regole della tecnologia in un processo equo che tiene conto del ruolo dell’artista e della sua creatività grazie alla potenza dell’AI.
Il progetto di Universal Music con Brenda Lee
Un’altra operazione che ha riguardato una grande star della musica americana è stata realizzata da Universal Music con Brenda Lee. L’iconico successo natalizio di Brenda Lee, “Rockin’ Around The Christmas Tree”, registrato per la prima volta 66 anni fa, è stato pubblicato in spagnolo per la prima volta, grazie a un uso innovativo della tecnologia AI addestrata in modo responsabile.
“Noche Buena y Navidad” è stato aggiornato sotto la produzione dell’acclamato produttore quattro volte vincitore del Latin Grammy Award, Auero Baqueiro, mantenendo la musica originale e le voci di sottofondo e sostituendo la voce solista originale di Lee con una nuova voce in lingua spagnola tradotta, creata utilizzando un nuovo modello vocale AI, derivato dalla sua voce che è stata completamente approvata dall’artista. La nuova voce della traccia è stata creata con l’aiuto di MicDrop di SoundLabs AI, un plug-in audio AI all’avanguardia che consente a un utente di trasformare la propria voce in un’altra voce o strumento. In collaborazione con UMG, SoundLabs sta creando modelli vocali ufficiali ad altissima fedeltà per gli artisti, utilizzando i propri dati vocali per il training, il tutto con una licenza d’uso e l’autorizzazione degli aventi diritto.
Il processo è stato molto più complicato di quanto si possa immaginare e ha visto la partecipazione di un gruppo di professionisti musicali affermati. Il primo passo del produttore è stato quello di adattare i testi dall’inglese allo spagnolo, assicurandosi di catturare l’essenza dell’originale ma anche assicurandosi che i testi, la fonetica e la struttura delle rime fossero naturali per la lingua spagnola. Leyla Hoyle, una cantante latina nata in Cile e residente a Los Angeles, è stata poi chiamata a cantare la voce in spagnolo imitando gli schemi vocali unici di Lee, abbinando intonazione, respiri tonali e fraseggi della registrazione originale.
Successivamente, Baqueiro ha consegnato la radice vocale spagnola a SoundLabs, a cui sono state fornite ore di radici vocali isolate dagli archivi UMG di Lee per creare un modello vocale AI su misura unico basato sulla sua voce, inclusa la versione originale di “Rockin’ Around The Christmas Tree”, che è stato registrato quando aveva 13 anni.
La voce spagnola di Hoyle è stata poi sottoposta al modello di intelligenza artificiale vocale “Brenda Lee” (costruito sfruttando la tecnologia MicDrop), che ha modificato la voce spagnola per farla sembrare la voce di Lee. Infine, Baqueiro ha mixato la voce spagnola creata dall’intelligenza artificiale nell’alveo musicale originale.
Un risultato che la stessa artista ha definito stupefacente.
Verso una crescente integrazione dell’AI generativa nella musica
Questi esempi confermano che la strada per un’integrazione dell’AI generativa nel settore musicale è ormai aperta e che aziende tech e case discografiche possono individuare modelli di business comuni.
In questi giorni Universal Music ha annunciato la partnership con KLAY Vision Inc. per sviluppare modelli etici di AI generativa in favore degli artisti.
Al centro della visione condivisa di UMG e KLAY c’è la convinzione che i modelli fondamentali di intelligenza artificiale all’avanguardia siano meglio costruiti e scalati in modo responsabile attraverso un dialogo costruttivo e il consenso con i responsabili dell’abilità artistica che modella la cultura globale.
Costruire modelli musicali generativi di intelligenza artificiale in modo etico
Costruire modelli musicali generativi di intelligenza artificiale in modo etico e pienamente rispettoso del diritto d’autore, nonché dei diritti legati all’immagine e alla voce, ridurrà drasticamente la minaccia per i creatori umani e offrirà la più grande opportunità di trasformazione, creando nuove significative strade per la creatività e la futura monetizzazione dei diritti d’autore.
In tale contesto il mercato delle licenze in via di sviluppo deve essere preservato e incoraggiato. Come dimostrato qui le major musicali e le aziende di IA che hanno abbracciato lo sviluppo responsabile dell’IA hanno già instaurato partnership per l’uso autorizzato della musica e delle voci degli artisti negli strumenti di IA generativa, supportate da licenze commerciali e autorizzazioni, e tali discussioni con numerose altre aziende di IA sono già in corso.
È necessario garantire che il quadro esistente, la Direttiva DSM e il regolamento sull’IA, vengano rispettati, in particolare l’obbligo di trasparenza ai sensi dell’AI Act, per consentire ai titolari di diritti di identificare i contenuti utilizzati per addestrare l’IA e, a loro volta, di poter far valere i propri diritti o di entrare in contratti di negoziazione.
Il nodo del controllo dei diritti
La preservazione dei diritti esclusivi e della libertà contrattuale è di fondamentale importanza, in particolare nel contesto dell’IA. Un pilastro centrale di qualsiasi politica volta a garantire uno sviluppo equilibrato e sostenibile dell’IA generativa dovrebbe quindi assicurare che i titolari di diritti mantengano il controllo su di sé e su come i loro contenuti protetti da copyright vengano utilizzati nei processi di IA generativa. A questo proposito, dovrebbe esserci certezza legale che il materiale protetto da copyright non possa essere utilizzato in un processo di IA generativa senza previa autorizzazione da parte del titolare dei diritti. La creazione di contenuti di alta qualità richiede talento creativo e un sostanziale investimento. Pertanto, l’uso di contenuti creativi per addestrare l’IA senza pagare un prezzo di mercato equo per il loro utilizzo mina la creazione di nuove opere e registrazioni. La diversità dei dati di addestramento può essere garantita solo fornendo sia ai titolari di diritti che ai fornitori di IA le giuste condizioni di mercato libero per negoziare licenze sulla base di diritti esclusivi.