Quali sono i principali driver di innovazione nel mondo assicurativo, le tecnologie abilitanti e i modelli organizzativi adottati dalle compagnie per fronteggiare le sfide che caratterizzeranno il futuro del settore?
La ricerca firmata EY e Italian Insurtech Association (IIA) “L’assicurazione del Futuro e i Modelli Abilitanti”, giunta alla sua seconda edizione, fornisce un punto di vista unico sull’ecosistema italiano analizzando differenti categorie di attori: compagnie assicurative, insurtech, riassicuratori, intermediari e bancassurance. Queste aziende, interrogate tramite una survey, sono state le vere protagoniste della ricerca, oltre che essere leader del settore assicurativo italiano ed internazionale.
Assicurazioni, come guideremo nel 2031? La sfida di immaginare il futuro
Grazie al carattere ricorsivo della ricerca è stato possibile di monitorare, tramite indicatori ad hoc, i progressi fatti e i risultati ottenuti dalle iniziative dichiarate l’anno precedente, con particolare attenzione a quelli che sono i trend principali che dominano il settore assicurativo.
Trend insurance: i “top” e i “flop” del settore
Dall’analisi condotta è emerso come i temi delle politiche ESG (acronimo che racchiude le questioni legate all’ambiente, al sociale e alla governance) si collochino effettivamente in cima alle agende di tutti gli operatori di mercato.
Modelli di business sostenibili
La crescente attenzione verso l’impatto del proprio operato, mossa anche dalle sempre più consistenti spinte regolamentari, ha portato la maggior parte dei player a compiere importanti passi avanti verso modelli di business sostenibili non solo da un punto di vista economico, ma anche ambientale e sociale.
In questo contesto, gli assicuratori possono svolgere il ruolo di catalizzatori, impegnandosi con le imprese di altri settori sia nell’investire direttamente che nel proteggere gli investimenti altrui in un’economia sempre più green. All’indirizzamento del portafoglio verso business sostenibili si affianca la proposta di prodotti assicurativi ESG e la definizione di una governance orientata a politiche a basso impatto. Tra i player assicurativi, l’attenzione è concentrata prevalentemente sulla “E” di ESG (Environmental, Social, Governance), poiché ci si aspetta che il cambiamento climatico avrà l’impatto più grande e immediato sulla performance finanziaria del settore.
Cybersecurity
Accanto al tema Sustainability & ESG emerge anche quello della Cybersecurity: alla luce dell’attuale scenario geopolitico ci si aspetta una domanda crescente per servizi di mitigazione del rischio informatico. Sebbene siano indubbi i benefici che la crescente digitalizzazione stia apportando alle organizzazioni di tutti i settori, quanto più pervasiva diventa la tecnologia nella nostra società tanto più ci esponiamo a rischi legati al mondo cyber. Tra questi spicca ad esempio l’aumento nella frequenza degli attacchi ransomware, più che raddoppiati dal 2020 al 2021. Un numero significativo di compagnie ha dovuto recentemente rivalutare il profilo di rischio dei propri clienti e, considerata l’inadeguatezza delle protezioni adottate e dell’entità dei danni in gioco, si è visto costretto a diminuire la loro copertura, attuando una rigorosa selezione delle richieste e rendendo più stringenti i requisiti minimi. Di fatto, questo fenomeno ha incentivato le organizzazioni a dotarsi di difese informatiche prima di tutto più sicure prima di stipulare una polizza.
Open Insurance
Anche tendenze come l’adesione ad ecosistemi di Open Insurance e la realizzazione di una Data Driven strategy attraverso l’uso dell’Artificial Intelligence e del Machine Learning per l’analisi predittiva acquistano sempre maggior rilevanza agli occhi degli intervistati. Il futuro dell’industria assicurativa si configura sempre più come un modello aperto, basato sull’interoperabilità, resa possibile dalla riorganizzazione delle piattaforme delle aziende intorno all’API e ai micro-servizi per consentire connessioni sicure e fluide tra i partner (altri player assicurativi, insurtech, organizzazioni provenienti da altri settori, big tech), con lo scopo di creare nuovi prodotti sempre più integrati nei diversi ecosistemi. Secondo le ultime ricerche di IIA, grazie al modello Open Insurance, che va a braccetto con l’Embedded Insurance, si è registrato un aumento del 426% del numero di aziende non assicurative che offrono ai loro clienti prodotti e servizi assicurativi rispetto al 2018. Questo nuovo impulso verso modelli aperti e basati sulla collaborazione, oltre a rendere il settore più competitivo, ha anche il merito di allargare il bacino di utenza e di offrire polizze “tailor-made” sul singolo utente.
Le tendenze che cambiano
Se da una parte questi dati appaiono in continuità con quanto rilevato lo scorso anno, tra i temi meno rilevanti si riscontra un cambiamento di tendenza: spicca quest’anno una minore fiducia verso la tematica delle coperture assicurative “on-demand”, che secondo alcuni porterebbe le compagnie ad inserirsi in una logica di selezione inversa, attraendo i clienti più rischiosi e portando pochi ricavi. Sebbene ad oggi si configuri come il trend meno promettente, ci aspettiamo una futura risalita della classifica a seguito di una maturazione del mercato e del consumatore finale su queste tematiche.
Accanto a questa tematica troviamo poi quella dell’Internet of Things (IoT): dopo esser stato il protagonista nell’edizione precedente, il mercato dell’IoT nel 2022 lascia i player assicurativi più scettici. Possiamo affermare che il trend, lanciato sul mercato ormai diversi anni fa sia in decrescita. Benché l’Italia sia il paese leader a livello mondiale per la presenza delle scatole nere nelle automobili, ad oggi il mercato si configura come saturo e con un tasso di penetrazione che ha raggiunto il suo picco massimo. I dispositivi sono risultati troppo costosi, oltre ad essersi rivelati deludenti in quanto a portabilità dei dati ed interoperabilità.
Infine, la Behavioural Insurance, che stimola l’adozione di comportamenti virtuosi così da prevenire i sinistri, si conferma prematura rispetto alle esigenze dei clienti finali. In linea con quanto rilevato lo scorso anno, infatti, gli utenti finali sono ancora restii a condividere una mole consistente di dati a terze parti.
L’assicurazione del futuro
Il mercato assicurativo si è storicamente dimostrato poco incline all’innovazione e alla trasformazione digitale; tuttavia, l’era di trasformazione che stiamo attraversando ha posto sempre più sotto pressione tutti i player assicurativi, stimolando un cambiamento. I tradizionali modelli di business sono infatti messi alla prova da nuovi trend, nuovi competitor e nuove sfide, tanto che innovarsi non appare più come una scelta di differenziazione ma come un imperativo per restare competitivi nel mercato.
Dallo studio condotto è emerso come i principali operatori di settore condividano la stessa visione sull’evoluzione del mercato: l’assicurazione del futuro sarà più chiara, semplice e trasparente, nonché sempre più digitale e customizzata sulla base delle esigenze del singolo. La riduzione dell’asimmetria informativa si rispecchierà in una sempre maggior disintermediazione, fatta eccezione per il mondo corporate o per rischi più complessi, per cui invece rimarranno fondamentali competenze umane specialistiche. L’embedded insurance sarà sempre più diffusa, tanto che la polizza assicurativa diventerà una vera e propria “commodity” che non sarà più offerta come a sé stante ma sarà integrata nei prodotti e servizi acquistati dal consumatore.
Si auspica dunque un’evoluzione verso un paradigma di Open Insurance che permetterà di creare un vero e proprio ecosistema aperto fondato sulla collaborazione tra player di vari settori, supportato da nuove tecnologie sofisticate al servizio del cliente con l’obiettivo finale di servire il cliente in modo sempre più completo e personalizzato.