la sentenza

Calcio e pirateria: stop alle partite trasmesse nei locali con licenze domestiche



Indirizzo copiato

Secondo il Tribunale di Bologna i locali commerciali non possono trasmettere partite di calcio utilizzando licenze domestiche e possono quindi essere inibiti in sede cautelare ed urgente. Perché è una sentenza importante

Pubblicato il 24 mag 2023

Simona Lavagnini

avvocato, partner LGV Avvocati



calcio

Con provvedimento del 20 aprile 2023, su ricorso di SKY e con l’intervento di Lega Calcio e DAZN, il Tribunale di Bologna ha per la prima volta inibito in via cautelare ed urgente la trasmissione delle partite di calcio del Campionato di Serie A in un locale commerciale che disponeva di una licenza DAZN, valida solo la fruizione domestica, e non di una licenza SKY Business, la quale al momento è l’unico titolo idoneo alla trasmissione delle partite di Serie A in locali commerciali. La decisione è la prima in assoluto a qualificare espressamente come illecito l’uso di licenze domestiche in locali commerciali, ed a sottolineare la gravità del danno che questo tipo di comportamenti arreca ai titolari dei diritti.

La differenza tra licenze di tipo domestico e di tipo commerciale

In via preliminare, va chiarito che nel settore dei diritti audiovisivi sportivi sulle partite di calcio del Campionato di Serie A (spettanti a Lega Calcio e da questa in vario modo licenziati ad altri operatori, fra cui in particolare SKY e DAZN) esiste una netta differenziazione fra le licenze di tipo domestico e le licenze di tipo commerciale. Le prime consistono in abbonamenti diretti all’utenza privata, ossia alle persone fisiche/famiglie che possono visionare i contenuti in questione nei propri locali privati. Le seconde riguardano invece abbonamenti per utenze commerciali, che consentono quindi la trasmissione in luoghi aperti al pubblico (in particolare esercizi commerciali quali bar, ristoranti, ecc.). Come detto, attualmente la trasmissione delle partite della Serie A all’interno degli esercizi commerciali non può prescindere da un apposito abbonamento sottoscritto con Sky (Sky Business).

Il contrasto alla trasmissione abusiva

Nel settore è tuttavia diffuso il fenomeno della trasmissione abusiva: in questi casi i locali commerciali, che non sono titolari di un abbonamento SKY Business, sfruttano abbonamenti a IPTV illegali, ovvero abusano di abbonamenti destinati alla sola utenza residenziale di DAZN o di SKY. Per contrastare il fenomeno SKY ha in essere da tempo attività di monitoraggio del mercato, le quali prevedono che soggetti terzi (incaricati da SKY) si rechino presso i locali commerciali ed acquisiscano evidenza della trasmissione dei contenuti protetti senza abbonamento. A seguire, SKY invia comunicazioni dirette a segnalare la rilevazione dell’illecito e ad ottenerne la cessazione.

La vicenda giudiziale

La vicenda giudiziale scaturiva appunto dagli elementi probatori acquisiti da SKY nel contesto della sopra indiata campagna di monitoraggio del mercato, nel corso della quale alcuni incaricati si erano recati nel locale commerciale della resistente ed avevano acquisito evidenze che nello stesso venivano trasmesse partite del Campionato di Serie A in assenza di un valido abbonamento commerciale SKY Business e sfruttando illegittimamente un abbonamento residenziale/domestico DAZN. A seguito della verifica erano state inviate alcune lettere di diffida, che tuttavia non avevano ricevuto alcun riscontro. Da qui la necessità per SKY di ottenere un provvedimento che in tempi rapidi (e quindi in sede cautelare ed urgente) impedisse la prosecuzione dell’illecito, sia per tutelare i propri diritti audiovisivi sportivi sulle partite (nonché quelli degli altri titolari coinvolti, ossia Lega Calcio e DAZN), sia per difendere i titolari di locali commerciali dotati di una licenza idonea, che si trovano esposti alla concorrenza sleale di chi trasmette i contenuti senza sostenere i relativi costi.

La decisione del 20 aprile 2023 del Tribunale di Bologna accoglie in toto le richieste di SKY, e dunque inibisce la diffusione abusiva presso l’esercizio commerciale delle partite del Campionato Serie A per le stagioni 2022/23 e 2023/24, in assenza di idonea licenza per la trasmissione all’interno di esercizi commerciali, stabilendo anche che ogni violazione dell’inibitoria dia luogo ad una penale a favore di SKY, pari a 100 euro per singolo atto illecito.

Per quanto riguarda la valutazione della vicenda, per il Tribunale è evidente che la fruizione delle partite di calcio del Campionato di serie A in ambito domestico rispetto alla fruizione in un locale commerciale o aperto al pubblico determini una differenza sostanziale dell’oggetto del contratto di abbonamento, così che l’utilizzo dell’abbonamento per uso domestico in ambito commerciale non possa essere considerato lecito, prima che non consentito in termini contrattuali.

Le violazioni contestate

Ne consegue che la violazione attuata dal locale commerciale è contemporaneamente una violazione del contratto in essere con DAZN (che permette solo una fruizione domestica), sia una violazione delle norme di legge, che consentono quindi ai detentori di diritti di agire in tutti i modi consentiti dall’ordinamento.

Inoltre, il Tribunale ritiene che la condotta illecita posta in essere dal locale commerciale sia produttiva di un danno irreparabile, che deve essere individuato non solo e non tanto nel pregiudizio di tipo economico che deriva dalla mancata regolare stipulazione di contratti di abbonamento con gli esercenti commerciali, ma nel discredito che inevitabilmente subisce il detentore dei diritti nell’ambiente commerciale di riferimento per il fatto che esistano soggetti che eludono l’acquisto dell’abbonamento dedicato agli esercizi commerciali mediante l’utilizzo dell’abbonamento domestico. Questo pregiudizio è per sua natura irreparabile perché di difficoltosa quantificazione per equivalente monetario, anche in considerazione del suo costante aggravarsi per la permanenza della condotta illecita, ove questa non venga inibita.

Conclusioni

Del resto, conclude il Tribunale, in materia di privative industriali il danno irreparabile si può considerare insito nella condotta di usurpazione, di contraffazione o di utilizzazione illecita dei diritti di proprietà industriale ed intellettuale, sostanziandosi, nel caso concreto, in un danno sia patrimoniale che non patrimoniale (soprattutto d’immagine commerciale) a discapito tanto del titolare dei diritti azionati (LNPA) quanto delle sue licenziatarie SKY e DAZN.

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Analisi
Video
Iniziative
Social
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati

Articolo 1 di 3