contenuti illeciti online

Copyright, “ad Agcom nuovi pericolosi super poteri”

Il commento di Sarzana. Spuntano emendamenti che darebbero ad Agcom potere di rimozione di piattaforme internet senza alcun controllo reale sul contenuto dei siti. Ma con conseguenze gravissime: eccole

Pubblicato il 18 Ott 2019

Fulvio Sarzana di S.Ippolito

avvocato, Studio legale Sarzana e Associati, Roma

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Gli emendamenti proposti in questi giorni in sede di provvedimenti di proroga delle Autorità di garanzia alle norme istitutive dell’autorità per le garanzie nelle comunicazioni ed alla legge europea 2017, che ha attributo all’Agcom,  senza una reale discussione parlamentare, poteri corrispondenti a quelli di un giudice, senza alcuna garanzia di contraddittorio, sono da rigettare.

I poteri attribuiti all’organo di garanzia da questi emendamenti infatti comporterebbero un potere di rimozione di piattaforme internet senza alcun controllo reale sul contenuto dei siti.

Tra le conseguenze più gravi di tali azioni non ben meditate vi è la disabilitazione di degli indirizzi ip anziché di semplici nomi di dominio.

Va ricordato che molto spesso gli indirizzi ip contengono centinaia se non migliaia di siti condivisi, quasi sempre del tutto leciti.

Ci potremmo trovare nella condizione di disabilitare un sito internet di un ospedale, di una pubblica amministrazione, facendo scomparire decine e decine di documenti, senza conoscere il contenuto dei siti.

Tutto ciò in tempi brevissimi, e, come emerge dagli emendamenti, senza alcun contraddittorio.

Inoltre la disabilitazione di piattaforme di condivisione video, senza alcun controllo e senza contraddittorio, porterà all’oscuramento di centinaia di canali broadcasting privati, che non hanno alcuna relazione con attività illecite.

I provider infatti poiché la maggior parte dei siti sono all’estero, non potranno far altro che “ sequestrare” tutti i siti ed i contenuti, causando una grave compressione dei diritti alla libertà di espressione di siti perfettamente leciti.

Va ricordato inoltre che, come le cronache di questi mesi, hanno insegnato, la Magistratura e le forze dell’ordine, sono perfettamente in grado di svolgere l’attività di contrasto alla pirateria, nel pieno rispetto dei diritti degli autori ed anche dei principi costituzionali di tutela dei diritti di difesa.

L’assegnazione di poteri invasivi alle autorità amministrative deve avvenire nel pieno delle discussioni parlamentari e soppesando pro e contro, senza farsi suggestionare da facili soluzioni dalle conseguenze potenzialmente devastanti.

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