Come avevamo detto chiaramente prima del voto – ove adottato – l’articolo 13 (ora articolo 17) della direttiva copyright lascerà alle piattaforme come unica scelta quella di utilizzare filtri ad hoc per impedire che contenuti protetti da copyright siano uploadati senza autorizzazione. Tali filtri tuttavia non sono in grado di distinguere correttamente tra contenuti che violano le regole sul copyright e quelli per i quali (ad esempio caricature e parodie) esistono eccezioni.
Quale deprecabile conseguenza del filtraggio automatico, cose che i consumatori fanno online regolarmente, come la condivisione di foto e video di vacanze con musica di sottofondo, potranno essere bloccate. Questo avrebbe un effetto negativo sul corretto funzionamento di Internet e sulla libertà di espressione online dei consumatori. Ovviamente in questo caso non rimarremo con le mani in mano,
Non siamo mai stati contrari all’obiettivo di garantire un’equa remunerazione per i creatori, ma ciò non dovrebbe avvenire a scapito dei consumatori. Ora invece c’è un rischio molto alto che la nuova Direttiva farà più male che bene. Questa purtroppo non è affatto, come è stata presentata, una disciplina moderna sul copyright di cui i creatori e i consumatori avrebbero bisogno, ma piuttosto l’effetto di un ulteriore tentativo di proteggere un settore che ha costantemente cercato di resistere con una potenza di lobby straordinaria all’impatto dei cambiamenti tecnologici sul proprio modello di business obsoleto.