Il Corporate Venture Capital (CVC) rappresenta un elemento cruciale nelle strategie di investimento delle grandi imprese consolidate, consentendo loro di finanziare realtà emergenti altamente innovative e con forti potenzialità di crescita. In un contesto in cui le multinazionali sono quotidianamente stimolate dalla proliferazione di startup tecnologiche con nuovi prodotti e nuovi modelli di business, i fondi CVC emergono come strumenti imprescindibili in questa transizione tecnologica.
Tali investimenti permettono alle grandi aziende di adottare precocemente tendenze tecnologiche e modelli imprenditoriali rivoluzionari, potenziando così la loro competitività sul mercato in cui operano e non solo.
Nel panorama economico europeo, l’Italia si trova a fronteggiare sfide significative nel settore dell’innovazione e degli investimenti in startup e PMI innovative. Nonostante alcuni progressi, il paese mostra ancora un ritardo rispetto ad altre nazioni dell’Unione Europea in termini di Corporate Venture Capital (CVC).
L’importanza del CVC nel contesto economico
Le aziende, ripensando il loro percorso verso la digitalizzazione, possono adottare diverse modalità di corporate venturing, attraverso l’istituzione di fondi interni dedicati o la creazione di fondi esterni con la collaborazione dei cosiddetti limited partners (LPs): tutte opzioni che possono espandere il portafoglio di investimenti e generare partnership strategiche, capaci di assicurare un vantaggio competitivo e l’accesso a nuovi mercati.
Nel corso dell’ultimo decennio l’onda dell’innovazione ha manifestato una costante ed inarrestabile forza trasformativa, trascinando le grandi aziende in un cambio radicale dei propri modelli di business per garantire la propria sostenibilità di lungo termine. I profondi cambiamenti nei modelli di business obbligano le imprese, in qualsiasi settore e mercato, a reinventarsi per mantenere il proprio vantaggio competitivo e scoprire nuove soluzioni per la crescita futura. Il Corporate Venture Capital amplifica e sostiene queste iniziative di trasformazione aprendo le porte all’innovazione esterna, facilitando l’integrazione di ciò che di nuovo e vantaggioso il mercato ha da offrire.
Attraverso il Corporate Venture Capital le aziende consolidate ottengono un formidabile slancio innovativo, avvicinandosi alle frontiere tecnologiche e cavalcando le tendenze emergenti del loro settore. Questa modalità di investimento non solo permette di esplorare nuovi orizzonti attraverso collaborazioni strategiche in nuovi mercati, ma facilita anche la diversificazione del portafoglio aziendale, mitigando i rischi in uno scenario in continua evoluzione.
Il Corporate Venture Capital influenza positivamente anche il contesto economico di riferimento fungendo da catalizzatore di progresso economico: con il suo impulso innovativo, facilita lo sviluppo di nuovi paradigmi tecnologici e commerciali. Gli investimenti direzionati verso le startup e imprese in fase di crescita si tramutano in fonte di rinnovamento industriale, generando dinamismi virtuosi che fanno da stimolo competitivo trasversale nei rispettivi settori e mercati.
D’altra parte, le aziende che incorporano il CVC nelle loro strategie di crescita ed espansione intensificano la loro influenza nel tessuto economico, attraverso il sostegno all’eccellenza e all’adozione di standard evoluti. Questo fenomeno non solo accelera la diffusione di breakthrough tecnologici, ma incoraggia e incentiva la forza lavoro verso iniziative di alto profilo, nuove ed innovative. Abbracciare il CVC significa presiedere all’avanguardia del progresso, facilitando una crescita economica globale che è propulsiva e, a sua volta, portatrice di nuove opportunità di mercato.
Figura 1 – Investimenti di VC in Italia per settore 2023 vs 2022 – Fonte: EY Venture Capital Barometer – Anno 2023
Un esempio tangibile è rappresentato dall’impetuosa crescita di settori innovativi quali il Big Data e l’Intelligenza Artificiale (IA), che hanno caratterizzato il mondo del CVC negli ultimi anni e hanno sostenuto le attività di investimento anche durante il periodo di recessione economica. A testimonianza di ciò, l’analisi EY Venture Capital Barometer evidenzia che i primi due settori verticali ad attrarre capitali in VC in Italia nell’anno 2023 sono stati il Software & Digital Services, che hanno registrato 26 transazioni per un totale di 226 milioni di euro, principalmente attribuibili agli investimenti in Bending Spoons e Alps Blockchain, mentre il settore Technology & IoT si è collocato al secondo posto, trainato dall’operazione di D-Orbit con un investimento di 100 milioni di euro.
Nel decennio che ha seguito la crisi del 2008, il ruolo dei Corporate Venture Capital si è rivelato di fondamentale importanza nel panorama economico mondiale, registrando una crescita esponenziale a livello globale nella raccolta di fondi per le imprese innovative, passando dal valore di investimenti di circa $5,1b nel 2009 a 3.545 transazioni per un totale di $55,1b nel 2023.
Figura 2 – Investimenti di VC nel periodo 2018 – 2023 (€m) – Fonte: EY Venture Capital Barometer
Questi numeri sono confermati anche dall’andamento degli investimenti in Venture Capital in Italia che, alla luce del nostro osservatorio, nel 2023 hanno superato per il terzo anno consecutivo il miliardo di euro, arrivando a 1.048 milioni di euro (-49,6% rispetto ai 2.080 milioni di euro del 2022), con 263 deal rispetto ai 326 dell’anno precedente.
Una crescita che testimonia il ruolo chiave dei VC, o più nello specifico del CVC attraverso il coinvolgimento di grandi player, nella rivitalizzazione dell’economia globale come elemento di ulteriore traino, soprattutto in tempi di recessione, attraverso il supporto strategico e operativo fornito a startup e realtà innovative, per contribuire ad una rapida trasformazione industriale e tecnologica.
Figura 3 – Andamento del CVC a livello globale – Fonte: Report State of CVC 2023 – CB Insights
Il CVC in Italia
Figura 4 – Startup e PMI per tipologia di investitore – Fonte: Report Ottavo Osservatorio Open Innovation e Corporate Venture Capital Italiano 2023
Tipologia di investitori
Il numero di startup e piccole e medie imprese (PMI) innovative che hanno ricevuto investimenti nel 2023 da Corporate Venture Capital (CVC) si aggira attorno a 5,3 migliaia. Queste aziende costituiscono circa il 32% del totale delle startup e PMI innovative: un leggero aumento rispetto al 31,2% registrato nel 2022. Tra queste, ci sono circa 4 mila startup e oltre mille PMI innovative.
L’evoluzione delle quote CVC
Figura 5 – Quote CVC in startup e PMI Fonte: Report Ottavo Osservatorio Open Innovation e Corporate Venture Capital Italiano 2023
Il numero di quote CVC nelle startup e PMI italiane è in costante aumento dal 2019. Nel 2023, le quote CVC in startup erano pari a 17.018, mentre nel 2022, i CVC detenevano 9.007 quote in PMI italiane.
La distribuzione geografica dei CVC
Figura 6 – Dove operano i CVC a livello nazionale? Fonte: Report Ottavo Osservatorio Open Innovation e Corporate Venture Capital Italiano 2023
La mappa evidenzia la concentrazione territoriale di Corporate Venture Capital, particolarmente densa nel Nord-Ovest, con una percentuale del 47,1%.
Per quanto riguarda le startup e PMI innovative, si osserva una distribuzione più omogenea su tutto il territorio nazionale, pur con una maggior presenza nel Nord-Ovest, dove è presente il 35,1% delle startup/PMI totali, seguite dal sud, dove si riscontra una presenza significativa pari al 26,2%, dal Centro con il 21,2% e dal Nord-Est con il 17,5%. Tale trend viene confermato anche dalla raccolta complessiva di capitali di startup e scaleup che, secondo l’EY Venture Capital Barometer, vede la Lombardia come il terreno più fertile e promettente per le startup italiane, sia per numero di operazioni in VC (111) che per capitali raccolti dalle proprie imprese (62,1% della raccolta totale).
Analizzando, quindi la distribuzione dei CVC e delle realtà innovative e la raccolta di capitali delle startup, emerge una scarsità di potenziali investitori corporate nel Meridione e nelle Isole, nonostante in quell’area siano presenti diverse imprese all’avanguardia.
Il confronto con l’Europa
Nonostante il numero di startup e PMI supportate da CVC nel nostro Paese sia aumentato nell’ultimo anno, la differenza con l’Europa rimane un abisso da colmare ovvero un’opportunità da cogliere. Ne è un esempio la Germania, Paese nel quale ben il 97% delle Corporate attive sull’indice DAX presenta un proprio braccio di Corporate Venture Capital, contro il 16% registrato nel 2021 dalle aziende italiane operative sul FTSE Mib.
Questo elemento viene confermato anche analizzando il livello di investimenti pro-capite in startup/scaleup per paese confrontando l’Italia con le vicine geografie. Questa classifica è infatti guidata dal Regno Unito con 227 euro pro-capite, seguito poi dalla Francia con € 108 e la Germania con € 75. Gli ultimi posti sono occupati da Spagna e Italia, con € 28 e € 17 rispettivamente. Rispetto all’anno precedente però, si è notata una tendenza generale alla riduzione degli investimenti pro-capite in tutte le nazioni, con Spagna e Italia che emergono con un decremento rispettivamente del -54% e -50%.
Figura 7 – Investimenti pro-capite in Europa Fonte: EY Venture Capital Barometer
L’andamento del CVC in Europa negli ultimi anni è riportato di seguito, in Figura 8.
Figura 8 – Numero di deal e raccolta totale CVC a livello europeo
Il grafico mostra un picco evidente di capitale raccolto, a fronte di un numero maggiore di deals, tra l’inizio del 2021 e il primo semestre del 2022.
Il ruolo dell’IA nello sviluppo del CVC
L’intelligenza artificiale sta ridefinendo l’approccio del Corporate Venture Capital dall’identificazione, alla gestione degli investimenti. Attraverso l’utilizzo di algoritmi avanzati e tecniche di apprendimento automatico, l’IA consente la scansione di vasti insiemi di dati per scoprire opportunità di investimento in settori emergenti e startup promettenti, fornendo anche analisi predittive che possono valutare con precisione il potenziale di successo dei vari candidati. Questo non solo amplia l’orizzonte di ricerca, ma rende il processo di selezione molto più mirato ed efficiente. Personalizzazione è la parola chiave, poiché l’IA aiuta nello sviluppo di strategie di investimento su misura per gli obiettivi aziendali a lungo termine, consentendo alle società di CVC di identificare velocemente quelle realtà che complementano e potenziano i modelli esistenti e introducono nuovi percorsi di innovazione. Allo stesso tempo, il monitoraggio in tempo reale dei portafogli di investimento porta a un’attenta sorveglianza delle performance delle startup, permettendo ai corporate venture capitalist di intervenire rapidamente di fronte a cambiamenti significativi e di adeguare le strategie d’investimento in modo dinamico e informato. L’insieme di queste capacità conferisce ai CVC un metodo di lavoro più dinamico, scientificamente informato e strategico, con il potenziale di elevare significativamente il loro tasso di successo.
È tuttavia fondamentale che l’AI sia integrata in modo sinergico con le competenze settoriali e gli insight strategici umani per creare un ecosistema di investimento che valorizzi la precisione, la tempestività delle decisioni e l’efficacia complessiva delle operazioni di CVC. Se applicata correttamente, l’IA è in grado di supportare le aziende nei vari processi di generazione, validazione ed incubazione di idee.
Conclusioni
Il Corporate Venture Capital rappresenta dunque un pilastro fondamentale per le aziende nella transizione tecnologica e imprenditoriale, elemento ormai necessario per la competitività nei mercati globali.
Nell’accogliere l’innovazione come parte integrante della loro strategia di crescita, le aziende che per prime avviano percorsi di CVC si posizionano come leader nell’adozione di nuove soluzioni, e influenzano attivamente l’evoluzione del proprio settore. L’integrazione dell’IA nei processi di CVC ridefinisce il modo in cui vengono individuate e gestite le opportunità di investimento, spostando il focus su personalizzazione e precisione. Questo progresso metodologico apre le porte ad una crescita economica e industriale più veloce e mirata, eliminando i confini tradizionali e costruendo un ecosistema di business in cui l’innovazione diventa la parola chiave.
Le aziende che adottano il CVC, quindi, non solo acquisiscono competenze tecnologiche accedendo a nuove possibilità di mercato, ma forniscono anche un contributo inestimabile allo sviluppo di una cultura imprenditoriale che valorizza il talento e lo sviluppo economico del paese.