È un profluvio di iniziative e programmi per aiutare le Pmi a sbarcare sull’e-commerce. E quindi superare al meglio la crisi economica. Anzi: per sfruttarla come occasione per essere più resilienti grazie al digitale, recuperando ritardi storici in questo ambito.
Il programma “Italy Going Digital”
Per aiutare le piccole e medie imprese italiane a internazionalizzarsi e a modernizzare i propri processi, stando al passo con i nuovi paradigmi del commercio mondiale e dell’innovazione tecnologica, è stato definito infatti il progetto “Italy Going Digital” per il periodo 2020-2023 dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome insieme al Governo. Il piano promuove l’eCommerce come leva strategica delle imprese italiane nell’ambito del Patto per l’Export firmato lo scorso 8 giugno dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio, insieme al ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, alla ministra dell’Innovazione Paola Pisano e alle Regioni, con il supporto di Cdp.[2] Si tratta di un investimento di circa 80 milioni spalmati su 3 anni. Superare il digital divide sul territorio, incentivare i pagamenti digitali e sviluppare nuove competenze sono i punti focali su cui lavorare per accelerare il sistema produttivo italiano e indirizzarlo verso l’export digitale di beni e servizi con priorità per il Made in Italy.[3]
Lo stimolo all’aggregazione delle PMI e il sostegno economico in queste prime fasi di utilizzo delle piattaforme di export digitale, daranno a quest’ultime accesso a un numero sempre più elevato di marketplace digitali promuovendo l’eccellenza italiana soprattutto nei settori innovativi e ad alto contenuto tecnologico, rivoluzionando completamente il panorama digitale internazionale ed italiano.
Dove vendere online per internazionalizzare le PMI italiane
L’export online dei beni di consumo nel 2019 è aumentato del 15% rispetto al 2018, raggiungendo il valore di 11,8 miliardi di euro, ma sono ancora poche le imprese italiane che ne sfruttano appieno i benefici: il 9 % non esporta, il 51 % utilizza solo canali tradizionali, mentre solo il 40% usa anche canali eCommerce per vendere all’estero.[4]
La direzione che le aziende devono seguire per approcciarsi al mondo dell’export digitale nel lungo periodo è innanzitutto quella della formazione: dotare il proprio personale delle competenze necessarie per implementare al meglio gli strumenti digitali è fondamentale.
Il supporto delle piattaforme: Facebook, Google
Anche il mondo del web e dei social network sta contribuendo a proporre piani e strategie in aiuto delle PMI italiane, puntando su programmi di formazione e consulenza. Facebook Italia, insieme a Confcommercio, Shopify e Talent Garden ha lanciato #piccolegrandimprese, un’iniziativa pensata per avviare la ripresa economica delle PMI italiane, focalizzandosi sui settori: export, commercio, turismo e cultura. Attraverso la creazione di un sito dedicato, si possono trovare, in unico spazio, tutti i prodotti e i programmi, sempre aggiornati, lanciati da Facebook Italia per sostenere le PMI.
Ma non è il solo: Google ha investito oltre 900 milioni di dollari in 5 anni per aprire le due Google Cloud Region in partnership con Tim e permettere alle PMI di continuare la trasformazione digitale italiana. Inoltre, con il piano “Italia in Digitale”, ha offerto iniziative di formazione, strumenti gratuiti e partnership a supporto delle imprese e delle persone in cerca di nuove opportunità di lavoro.[5]
In conclusione
I modelli e le abitudini di consumo degli italiani sono sempre più orientati all’utilizzo di canali e piattaforme digitali, in particolare di delivery. Una tendenza cresciuta maggiormente a causa della diffusione del Covid-19, generando l’accelerazione del proximity commerce e spingendo molte imprese a investire in questa direzione e ad aprire un proprio sito di e-commerce.
L’e-commerce è infatti sempre più glocal e molti negozi stanno diventando micro-marketplace locali, per raccogliere in un’unica piattaforma l’offerta dei commercianti soddisfando la domanda del bacino di utenza locale, ma anche espandendo i confini fino all’esportazione dei propri prodotti.[1]
Gli investimenti in tecnologia, l’ottimizzazione dei metodi per gestire al meglio la domanda e gli sforzi compiuti soprattutto da chi utilizzava un modello di retail più tradizionale, non saranno limitati solo a questo momento storico, ma sono rivolti a un futuro in cui il digitale sarà sempre più essenziale nelle nostre vite.
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Note
- Fonte: Osservatorio Ecommerce B2c promosso promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano e da Netcomm, il Consorzio del Commercio Elettronico Italiano, 2020 ↑
- Fonte: Export digitale, ecco il piano delle Regioni per valorizzare il made in Italy, CorriereComunicazioni.it, 2020 ↑
- Fonte: Piano “Italia going digital”, le Regioni chiedono di investire 80 milioni di euro nell’ecommerce, Flavio Fabbri, Key4biz.it, 2020 ↑
- Fonte: Osservatorio Export Digitale del Politecnico di Milano ↑
- Digitale leva anti-crisi per le PMI: Facebook lancia #piccolegrandimprese, Corriere Comunicazioni, 2020 ↑