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eCommerce, i notai in difesa dei consumatori europei: ecco come

Nuovi scenari come il VirtualReality-commerce, in cui l’interazione si compie all’interno di applicazioni e dispositivi di realtà virtuale o aumentata, richiedono nuovi strumenti di garanzia a livello europeo. Ecco le proposte dei notai europeo per aumentare la sicurezza dei cittadini nei confronti del commercio online

Pubblicato il 18 Apr 2018

Cesare Licini

notaio, componente del Consiglio direttivo Unione Internazionale del Notariato

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I notai italiani, come la gran parte delle professioni, hanno vissuto e vivono direttamente nel loro lavoro quotidiano i cambiamenti innescati dai progressi tecnologici; mutamenti ancora in pieno corso che stanno modificando significativamente i paradigmi della società quanto dell’economia. Cambiamenti che riguardano certamente modalità operative e strumenti, ma spesso incidono sui presupposti stessi dell’attività e, aspetto decisivo, ne definiscono nuovi ambiti. E se il mondo digitale ha enormemente ridotto le distanze che ci separano da coloro con cui dobbiamo comunicare, esso può essere facilmente attraversato da corsari e banditi di ogni specie mentre, come mostra lo scandalo Facebook di questi giorni, la tecnologia sta diffondendosi troppo presto, troppo incontrollatamente e con troppa irresponsabilità, per essere disintermediato.

Ma, i notai, si sono dotati di strumenti che hanno abbracciato l’innovazione tecnologica come asset strategico per definire il futuro della professione nei nuovi contesti “consegnati” da internet e dalle altre rivoluzioni digitali.

Nel concreto si tratta di trovare il punto di equilibrio fra la necessaria semplificazione offerta dalle nuove tecnologie e la richiesta di sicurezza che il cittadino/utente avverte verso strumenti che possono rendere poco chiari ruoli e livelli di garanzia. La sfida è di garantire la tutela dei diritti nei nuovi scenari sviluppati dalla rete.

Il commercio elettronico e la funzione notarile

Questo discorso, in particolare, oggi riguarda la funzione notarile nei confronti del commercio elettronico. La Commissione Europea calcola che nel 2017 circa il 55% dei cittadini europei abbia acquistato online. Fra quanti non lo hanno fatto la scelta è stata motivata principalmente con le preoccupazioni riguardo sicurezza e privacy, soprattutto nel sistema di pagamento.

Le transazioni online sono un caso specifico di contratti a distanza e, nelle Direttive Europee una distinzione chiara può essere applicata tra la nozione di contratto elettronico e quella di commercio elettronico. D’altra parte il cambiamento del commercio elettronico è costante e già si ragiona su un nuovo spazio che potrebbe essere chiamato VirtualReality-commerce in cui l’interazione si compie all’interno di applicazioni e dispositivi di realtà virtuale o aumentata.

Nuovi scenari che richiedono nuovi strumenti di garanzia. In un contesto che evidentemente non si può restringere all’Italia, ma che deve trovare risposte a livello europeo. Appare quindi necessario introdurre un quadro giuridico europeo omogeneo per la protezione dei consumatori. E i notai, come è stato confermato da ultimo nel corso del Congresso continentale che si è svolto in Spagna, possono avere un ruolo importante per un funzionamento soddisfacente del Mercato Unico Digitale.

I notai come “periti ex-ante” nelle transazioni online

Due proposte dei notai europei risultano particolarmente interessanti al riguardano e rappresentano una perfetta immagine di strumenti innovativi che consentano di aumentare la sicurezza dei cittadini nei confronti del commercio online.

Una proposta del Notariato Spagnolo riguarda la realizzazione di un Sigillo Notarile di Conformità, un “marchio di garanzia” per indicare che l’offerente ha rispettato le norme a tutela dei consumatori/utenti previste dalla Direttiva europea 2011/83 (art. 6). Non sarebbe un impensabile intervento su singole cessioni di beni online, ma un’attestazione richiesta preventivamente e postata una volta per tutte dal venditore sul suo sito web, che il prodotto che sarà venduto corrisponderà ad alcune specifiche tecniche principali quali richieste dall’art. 6 della Direttiva, la cui conformità è preventivamente controllata da un pubblico ufficiale e formalizzata con un “sigillo di qualità” sul website. Il consumatore potrà contare in sede contrattuale che il prodotto comprende tali caratteristiche, perché sono state dichiarate formalmente dal venditore davanti al notaio, in modo da avere certezza che almeno i termini contrattuali standard delle vendite saranno quelli pubblicati online dal venditore.

Questo strumento consentirebbe ai notai, durante la fase pre-contrattuale, di garantire che i consumatori ricevano corrette informazioni e pareri giuridici imparziali sulle conseguenze economiche e giuridiche che dovranno affrontare accettando termini e condizioni di un dato contratto. I notai potrebbero avere, inoltre, il ruolo di “periti ex ante” nell’ambito della fornitura di beni e servizi di consumo nelle transazioni online.

Notai e identità digitale

Un progetto particolarmente innovativo è stato sviluppato in Olanda, dove è stato avviato un sistema di identificazione personale online attraverso certificati notarili, in riferimento alla fondamentale questione dell’identificazione in ambito digitale.

L’obiettivo di NotarisID – questo è il nome del sistema che in nessun caso sostituisce la tradizionale identificazione notarile nei rapporti in cui è richiesta – è che chi richieda la prestazione di servizi nel settore privato e dalle autorità pubbliche possa disporre di un mezzo elettronico di identificazione utile a chiudere in modo inequivocabile operazioni in ambito digitale.

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