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Perché anche le farmacie dovrebbero vendere sulle piattaforme online: la proposta

La pandemia ha accelerato il ricorso a soluzioni digitali per la salute, dalla penetrazione dell’e-commerce di prodotti Health&Pharma all’adozione della telemedicina. Il digitale è quindi una risorsa strategica per la sanità e le farmacie dovrebbero poterlo abbracciare senza troppe restrizioni. Vediamo come

Pubblicato il 01 Apr 2022

Roberto Liscia

Presidente Netcomm

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A livello normativo, negli ultimi decenni, il settore delle farmacie è stato oggetto di numerose riforme; tuttavia, si tratta di un ambito ancora parzialmente chiuso allo sviluppo del commercio digitale, malgrado le opportunità che sta portando per i cittadini, per le imprese, ma anche per il sistema stesso della salute.

Questi ultimi due anni hanno posto in evidenza come l’accesso ai prodotti per la salute debba essere in Italia ancor più capillare, rapido e naturalmente sicuro, aiutando non solo i soggetti più fragili, ma l’intera popolazione.

Per questo, alla luce di questo contesto, riteniamo necessario intervenire sulla normativa vigente sulla distribuzione dei farmaci, al fine di allineare l’Italia agli altri Paesi europei, permettendo lo sviluppo di un mercato favorevole, nei confronti sia dei consumatori sia dei venditori.

Telemedicina in farmacia: gli incentivi del Governo per favorirne lo sviluppo

Come indicato nel position paper redatto da Netcomm,  infatti, riteniamo opportuno introdurre alcune modifiche all’articolo 112-quater del Dlgs 219/2006 – intervenendo sull’articolo 14 del disegno di legge in esame – per permettere a farmacie o parafarmacie di vendere i farmaci anche su siti web intermediari e piattaforme per l’e-commerce per ridurre i costi di transazione, consentendo ai venditori l’accesso a una più vasta platea di consumatori (e viceversa).

Telemedicina in farmacia: gli incentivi del Governo per favorirne lo sviluppo

La crescita dell’eCommerce di prodotti Health&Pharma

I periodi di prolungato lockdown e la necessità di riconvertire intere strutture sanitarie come “ospedali Covid” hanno cambiato in maniera irreversibile le abitudini degli italiani nei confronti della sanità e della cura della propria salute. Si è diffuso maggiormente non solo l’acquisto online di prodotti farmaceutici, ma il ricorso a soluzioni di sanità digitale e telemedicina per sopperire alle difficoltà delle strutture sanitarie di visitare i pazienti in presenza o per far fronte alle preoccupazioni di diffusione del virus in luoghi chiusi.

Sulla base delle esigenze dei pazienti, il digitale sta inoltre riconfigurando tutti i processi legati ai presidi diagnostico-terapeutici e alla relazione tra le strutture socio-sanitarie. Per questo, è importante capire come la Sanità italiana possa indirizzare al meglio gli investimenti del PNRR per cogliere le opportunità offerte dalla digitalizzazione ed evolversi verso un sistema a valore aggiunto per i cittadini e per gli operatori della salute.

Nel 2021 gli acquirenti online di prodotti farmaceutici e per la salute sono cresciuti vertiginosamente e, con essi, anche il valore dell’eCommerce Health&Pharma, che, con un aumento del 43% rispetto all’anno precedente, ha raggiunto 1,5 miliardi di euro in Italia. Questo incremento è stato reso possibile da una crescita del 20% degli acquirenti abituali, che, secondo gli ultimi dati, sono 5,6 milioni, su un totale di 18 milioni di italiani che comprano online prodotti H&P.

Tra questi, troviamo soprattutto vitamine, insieme a integratori e potenziatori, prodotti di ottica (occhiali da vista e lenti a contatto) e prodotti naturali per la salute. Queste tre categorie sviluppano il maggior valore di acquisti online nel settore: su 100 euro spesi online in H&P, 46 euro sono relativi ai prodotti di tale genere.

Ma cosa cercano i consumatori online? Se è certo che per molti l’approdo ai servizi online sia stato spinto dalle restrizioni, non è altrettanto banale indicare cosa induca le persone a continuare a scegliere il canale online, anche dopo il termine dei lockdown. A questo punto, subentrano altri fattori: convenienza (risparmio, offerte) e comodità diventano i driver di acquisto principali. Un servizio fra tutti, la possibilità di ricevere il prodotto direttamente a casa.

Telemedicina: la remotizzazione dell’iter diagnostico e terapeutico

I risultati di quanto accaduto tra il 2020 e il 2021 vanno, però, al di là della diffusione di strategie multicanale nella vendita di prodotti H&P.

La pandemia ha infatti anche accelerato il percorso di digitalizzazione della sanità, a partire dall’urgenza di erogare prestazioni da remoto e di fornire tempestivamente assistenza; questo, unito alla necessità di un efficiente e rapido scambio di dati tra strutture, è stato fondamentale per affrontare la situazione di emergenza. Tali bisogni si sono perciò tradotti nell’implementazione di servizi digitali come quelli relativi alla presa in carico o alla gestione dei follow-up dei pazienti, mettendo in evidenza i punti di forza di una sanità digitale.

Tutto ciò ha modificato la percezione dei servizi digitali da parte degli italiani, che sono sempre più disposti non solo ad acquistare online prodotti H&P, ma anche a prenotare online visite e altre prestazioni sanitarie (62% degli acquirenti); usare App per gestire aspetti legati alla salute e percorsi sanitari (32%); chattare con uno specialista (29%); fare un consulto sanitario online (22%).

In sintesi, si può dire che sia cambiata soprattutto la mentalità degli italiani: il 60% degli intervistati ritiene che il digitale possa rendere più semplici, veloci e di migliore qualità i servizi e le prestazioni mediche. L’utilizzo del digitale nell’iter diagnostico e terapeutico è sempre più percepito come un vero e proprio motore del miglioramento della sanità. Da qui l’esigenza di predisporre competenze, strutture e servizi innovativi per offrire delle modalità di diagnostica, cura, monitoraggio e assistenza in linea con le aspettative dei cittadini, favorendo l’azione sinergica tra professionisti sanitari con differenti specializzazioni e sviluppando l’assistenza domiciliare integrata.

Il futuro dell’eCommerce H&P e della sanità digitale

Riguardo all’intero settore sanità, la sua evoluzione digitale è ormai diventata una priorità e un piano di coordinamento tra le varie Regioni – e, preferibilmente, anche a livello europeo – non è più differibile. Le urgenze di cui si è parlato in relazione alla pandemia – cioè, la necessità di trovare soluzioni efficaci e in breve tempo ai bisogni posti dall’emergenza – hanno condotto all’affermarsi di norme e pratiche disomogenee a più livelli, in mancanza del tempo necessario a definire standard e provvedimenti quadro.

In particolare, alla luce degli investimenti in telemedicina attualmente previsti dal PNRR, è opportuno indicare quali punti siano cruciali per lo sviluppo della sanità italiana, affinché cittadini e personale sanitario possano cogliere tutte le opportunità offerte dai supporti digitali. Tra questi va annoverata sicuramente l’individuazione di standard nazionali, chiari e vincolanti, sugli strumenti utilizzabili per i servizi di telemedicina, a cominciare dal Fascicolo Sanitario Elettronico. È chiaro, poi, che non abbia senso mettere a disposizione degli strumenti innovativi senza formare il personale sanitario su come guidare la transizione digitale. Infine, tutto il processo si regge su principi di management applicati allo studio e alla gestione delle attività di telemedicina – in tutti gli aspetti chiave, come tempi, ripartizione delle ore del personale e sostenibilità economica (costi e tariffe).

Conclusioni

Guardando al sistema della salute nel suo complesso, sono molte le forze che stanno rimodellando il settore Health&Pharma: i comportamenti digitali dei consumatori e dei pazienti, l’integrazione di nuove tecnologie e dell’analisi dei Big Data per prevenzione, cura e assistenza dei pazienti, nonché la trasformazione del settore farmaceutico e sanitario in ottica omnicanale.

Tutti questi aspetti vanno considerati come parte di un’unica realtà in divenire, la cui buona riuscita dipende dalla realizzazione di una proficua sinergia pubblico-privato e dallo sviluppo di un quadro normativo comune, a livello Europeo e locale.

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