Lo scenario

Eurotariffe, gli obiettivi della Commissione Europea

Obiettivo: arrivare entro il 31 dicembre 2020 con un’unica tariffa massima di terminazione per le chiamate su rete mobile e per le chiamate vocali su rete fissa. Per raggiungere questo scopo, è il momento di raccogliere pareri tramite la consultazione che si chiuderà l’8 novembre di quest’anno

Pubblicato il 04 Set 2019

Diego Padovan

Ingegnere dell’informazione, docente e ricercatore in data management e cyber security

phone-3594206_1920

Eurotariffe, o meglio tariffe voce in Europa: avviate dalla Commissione europea le consultazioni pubbliche per raccogliere i pareri sul tema. L’obiettivo è il confronto, per prepararsi alla scadenza del dicembre 2020 entro quando cioè dovrà essere adottata la tariffa massima per le chiamate.

Il contesto normativo

Il codice europeo delle comunicazioni elettroniche (nel seguito “Codice”) dell’11 Dicembre 2018, da adottare entro il 21 Dicembre 2020 in ciascuno Stato Membro dell’Unione, prevede che la Commissione stabilisca un’unica tariffa massima di terminazione per le chiamate su rete mobile e per le chiamate vocali su rete fissa a livello dell’Unione (indicati insieme come “eurotariffe”) entro il 31 dicembre 2020.

Attraverso il processo di consultazione pubblica indetta da parte della Commissione Europea, che si concluderà l’8 novembre 2019, il legislatore europeo intende ricevere, da tutti i possibili interessati, il punto di vista sull’argomento. L’obiettivo della consultazione è un caposaldo della Commissione europea in relazione al Mercato Unico Digitale (DSM): contenere il livello delle tariffe di terminazione sulla rete degli operatori di telefonia sia fissa sia mobile, partendo dal presupposto che questi rimangono monopolisti ognuno sulla propria rete, con il fine di evitare l’aumento dei prezzi all’ingrosso e di conseguenza delle tariffe al dettaglio proposte ai consumatori finali.

Il Codice stabilisce i principi, i criteri e i parametri che la Commissione dovrebbe utilizzare per fissare le eurotariffe, tra cui la necessità che le tariffe massime si basino (siano quindi “ancorate”) sul recupero dei costi di un operatore “efficiente”, considerando che gli operatori di telefonia, secondo la Commissione, sono in grado di innalzare i prezzi al di sopra di tali costi nel medio termine.

I contenuti della consultazione sulle Eurotariffe

La consultazione non verte però sul modello di costo né sul costo medio ponderato del capitale (il c.d. WACC), già affrontati più recentemente dalla Commissione, riguarda l’ambito di applicazione dell’atto delegato che la Commissione adotterà in merito alle eurotariffe e i suoi vari aspetti “strategici”, cioè di impatto sul mercato. A tal proposito, nella consultazione, strutturata in forma di survey, si affrontano diversi temi, tra cui merita segnalare quelli relativi al periodo transitorio di applicazione delle eurotariffe (fino a 12 mesi) e le specifiche a livello nazionale che possono essere considerate “eccezionali”, cioè tali da costituire la base per un necessario adeguamento nella fissazione delle eurotariffe.

Un altro punto interessante, soprattutto in ottica di convergenza dei servizi e sviluppo nel settore digitale è l’approfondimento sugli operatori di telefonia vocale “ibridi”, cioè quelli che forniscono servizi vocali che non sono solo fissi o solo mobili. La Commissione cerca spunti da parte degli stakeholders sulla possibilità di definire tali operatori in funzione del servizio o della rete sottostante o della struttura tariffaria del servizio al dettaglio.

Infine, una sezione è dedicata al livello dei prezzi, cioè alla possibilità di adottare un c.d. glide path (o discesa graduale dei prezzi) anziché optare per un adeguamento delle attuali tariffe al livello stabilito dalla Commissione già nel primo anno (o nel primo anno successivo al periodo di transizione), mentre un’altra sezione è dedicata alla possibilità di fornire indicazioni in merito a eventuali sviluppi tecnologici e di mercato attesi nel periodo fino al 2025 che potrebbero avere un impatto sulla regolamentazione dei mercati della terminazione e più in generale che la Commissione dovrebbe prendere in considerazione ai fini dell’adozione delle eurotariffe.

Conclusioni

È possibile rispondere alla consultazione pubblica attraverso la compilazione del questionario online messo a disposizione da parte della Commissione su questo sito. Il team che si occupa del dossier è quello della Unit B.1 della DG CNECT, unità della Commissione gestita da Carlota Reyners Fontana.

Partecipare ad una consultazione pubblica non è obbligatorio, piuttosto fornisce a tutti gli interessati, noti come stakeholders (società private, singoli cittadini, enti, etc.), la possibilità di trasferire all’istituzione che gestisce il processo di consultazione il proprio punto di vista. È in effetti un atto ufficiale, dove è possibile sostenere anche la necessità di eventuali emendamenti al testo proposto dal legislatore, laddove ovviamente sostenuti da valide argomentazioni o che dimostrino effetti collaterali di rilievo non previsti sul business, sugli interessi o sulla tutela dei soggetti interessati.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Analisi
Video
Iniziative
Social
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati