Il 2024 verrà sicuramente ricordato come l’anno delle grandi operazioni societarie nelle telecomunicazioni italiane. Dopo la chiusura a luglio dell’operazione FiberCop (rete di accesso di TIM), con l’acquisizione dell’intero capitale da parte di Optics BidCo, società controllata da KKR, si entra ora nel vivo della valutazione dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) dell’acquisizione di Vodafone Italia da parte di Swisscom (che controlla Fastweb) per 8 miliardi di euro.
Nel frattempo, è arrivato anche il via libera da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri italiano (legislazione Golden Power) e della Commissione europea, ai sensi del regolamento relativo alle sovvenzioni estere.
L’AGCM ha annunciato l’11 settembre 2024 di aver avviato un’indagine approfondita (Fase II) sull’acquisizione ai sensi della normativa in materia di controllo delle operazioni di concentrazione.
L’oggetto e la natura dell’operazione Vodafone Italia-Swisscom
Come noto, l’operazione in oggetto consiste nell’acquisizione dell’intero capitale sociale di Vodafone Italia da parte di Swisscom Italia, da cui nascerà un soggetto unico Fastweb-Vodafone. Si tratta, quindi, di un classico caso di concentrazione ai sensi della legge n.287/1990, che deve essere comunicato preventivamente all’AGCM, comunicazione avvenuta il 12 agosto 2024, e che ha già portato diversi attori a inviare delle proprie osservazioni nell’ambito di quella che è chiamata la “Fase I” del procedimento istruttorio.
L’identificazione dei mercati rilevanti
L’iter di valutazione prevede innanzitutto di identificare i mercati rilevanti nei quali si possono verificare degli effetti distorsivi della concorrenza. Essendo sia Vodafone che Fastweb attivi su diversi mercati del settore comunicazioni elettroniche, la valutazione sta interessando i vari mercati che possono essere interessati da potenziali effetti orizzontali e/o verticali:
- il mercato dei servizi di accesso all’ingrosso di rete mobile,
- il mercato dei servizi di rete mobile al dettaglio;
- il mercato dei servizi di accesso all’ingrosso di rete fissa;
- il mercato dei servizi di fornitura di linee affittate all’ingrosso;
- il mercato dei servizi al dettaglio di rete fissa destinati alla clientela residenziale;
- il mercato dei servizi al dettaglio di rete fissa destinati alla clientela business e
- il mercato dei servizi al dettaglio di rete fissa destinati alla Pubblica amministrazione (di seguito, “PA”).
Per altri mercati in cui operano le aziende coinvolte nell’operazione (dai mercati all’ingrosso della terminazione delle chiamate, fino ai servizi di connettività internazionale e quelli IT e audiovisivi) il contesto concorrenziale è tale da aver portato l’Autorità a escludere “sin da ora” effetti restrittivi della concorrenza.
I mercati concorrenziali: la posizione dell’Autorità
La situazione concorrenziale e il rischio di distorsione della concorrenza è molto diverso a seconda dei mercati esaminati e in tre casi (servizi all’ingrosso di accesso e raccolta delle chiamate mobili, servizi al dettaglio di telecomunicazione mobile, servizi di fornitura di linee affittate all’ingrosso), la posizione dell’Autorità è già chiara e la valutazione ha portato a concludere con la frase di rito “l’operazione non ostacola in misura significativa la concorrenza effettiva e non comporta la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante”.
Il rischio di “super dotazione frequenziale” nella fascia sopra i 3 GHz
Queste conclusioni erano largamente attese anche se, come rilevano alcuni operatori, l’analisi della dotazione frequenziale non ha preso in considerazione le frequenze superiori ai 3,8 GHz e sarebbe meritevole di approfondimento per il rischio di “super dotazione frequenziale” nella fascia sopra i 3 GHz. D’altro lato, Wind3 richiama l’attenzione sulla garanzia che l’operazione non abbia ripercussioni sugli accordi di collaborazione in essere con Fastweb e sul loro rinnovo nel tempo (la stessa considerazione potrebbe valere per gli accordi con Eolo), così come gli operatori mobili virtuali chiedono garanzie per il mantenimento di condizioni competitive nell’offerta dei servizi all’ingrosso attualmente offerti da Fastweb.
Tab. 1 – Le valutazioni dell’AGCM
Mercati | Valutazione |
Servizi di accesso all’ingrosso di rete mobile | L’operazione non ostacola in misura significativa la concorrenza effettiva e non comporta la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante. |
Servizi di rete mobile al dettaglio | L’operazione non ostacola in misura significativa la concorrenza effettiva e non comporta la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante. |
Servizi di accesso all’ingrosso di rete fissa | Meritevole di approfondimento istruttorio. |
Servizi di fornitura di linee affittate all’ingrosso | L’operazione non ostacola in misura significativa la concorrenza effettiva e non comporta la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante. |
Servizi al dettaglio di rete fissa destinati alla clientela residenziale | Meritevole di approfondimento istruttorio. |
Servizi al dettaglio di rete fissa destinati alla clientela business | Meritevole di approfondimento istruttorio. |
Servizi al dettaglio di rete fissa destinati alla Pubblica amministrazione | Meritevole di approfondimento istruttorio. |
Fonte: analisi PTS su Provvedimento AGCM, 2024
I mercati meritevoli di ulteriori valutazioni
La situazione è diversa per gli altri mercati, sebbene con diverse gradazioni.
Il mercato dei servizi di accesso all’ingrosso di rete fissa
Il mercato dei servizi di accesso all’ingrosso di rete fissa è caratterizzato oggi sostanzialmente da un duopolio (FiberCop e Open Fiber), con un ruolo relativamente marginale, ma crescente, di Fastweb. La separazione della rete di accesso di TIM e la natura di operatore “wholesale only” di Open Fiber fanno però sì che si possano configurare degli effetti restrittivi della concorrenza di natura verticale.
La preoccupazione maggiore è che Fastweb possa valutare di spostare gli accessi di Vodafone attualmente sulla rete Open Fiber verso la rete di FiberCop, con la quale ha in essere degli accordi particolarmente vantaggiosi. Vista l’importanza del bacino di clienti di Vodafone, gli effetti sulla struttura del mercato potrebbero essere importanti e necessitano di ulteriori approfondimenti.
I mercati al dettaglio della rete fissa
Per quanto riguarda i mercati al dettaglio della rete fissa emerge un crescendo di possibili criticità passando dalla clientela residenziale alla clientela business, fino alla Pubblica Amministrazione (PA).
Il mercato residenziale
Sul mercato residenziale, l’operazione viene considerata “suscettibile di determinare un significativo impedimento della concorrenza”, con particolare riguardo al segmento FTTH e alle aree più densamente popolate. In effetti, la quota di mercato (incluso il segmento SOHO) combinata di Fastweb e Vodafone viene stimata nel 35-40% per il segmento FTTH, con valori quasi doppi rispetto agli altri principali concorrenti.
Il mercato business
Sul mercato business, i dati presentati sulle quote di mercato appaiono ancora incompleti sulla fascia più alta del mercato. Anche se il divario tra il primo operatore (TIM) e gli altri rimane consistente, emerge comunque chiaramente il rischio che si crei un duopolio (TIM e Fastweb), in particolare sui clienti di maggiore dimensione, con uno spazio di mercato per gli altri attori stimabile “tra il 10 e il 15%” secondo l’Autorità.
Il mercato della PA
La situazione è ancora più interessante sul mercato della PA e in particolare alla luce dell’esito delle gare bandite da CONSIP nel corso degli anni e della dimensione delle future gare. Come viene richiamato nel provvedimento, riguardo al sistema pubblico di connettività (SPC) Fastweb e Vodafone si sono aggiudicate l’85% del valore, contro il 15% di TIM. L’Autorità riporta, inoltre, come “tali procedure vedono spesso la partecipazione di un numero molto limitato di operatori e sono aggiudicate sempre ai medesimi”.
Di conseguenza, l’AGCM ritiene che l’operazione possa produrre importanti effettivi restrittivi della concorrenza, di natura unilaterale o coordinata, con la creazione di un duopolio di fatto.
In questo contesto, il chiarimento della situazione concorrenziale diventa, naturalmente, un aspetto critico per la definizione delle nuove gare pubbliche che erano attese già nel 2024 (SPC3).
Verso l’imposizione di rimedi
Cosa ci aspetta a questo punto? L’approfondimento istruttorio porterà sicuramente alla definizione di “rimedi” per mitigare gli aspetti più critici sopra richiamati.
Al di là dell’aspetto frequenziale, che meriterebbe un approfondimento per le frequenze più alte, ci sono fondamentalmente due aspetti che porteranno a interventi specifici.
L’aspetto probabilmente più critico riguarda l’evoluzione del mercato business di fascia alta e quello della PA. Se è vero che si tratta di un mercato dove i clienti mantengono un elevato potere negoziale è altrettanto chiaro il rafforzamento di un duopolio di fatto, che nelle gare pubbliche può portare ad una forte polarizzazione su un unico soggetto. Inoltre, anche se l’Autorità sembra trascurare l’importanza della convergenza dei servizi fissi e mobili, questo diventa un aspetto non secondario nella valutazione degli effetti strutturali e comportamentali dell’operazione. In questo scenario, diventa fondamentale rivalutare contenuti e modalità delle gare pubbliche per ridurre le barriere all’ingresso e l’asimmetria informativa che potrebbe alterare significativamente la concorrenza.
Un secondo aspetto riguarda l’approfondimento relativo all’evoluzione degli accordi in essere tra i diversi attori in tema di frequenze e di utilizzo di fornitori alternativi rispetto a TIM/FiberCop, che ha consentito una maggiore concorrenza attraverso la condivisione di risorse e la definizione di condizioni economiche più competitive.
Un ultimo aspetto, che può sembrare marginale riguarda l’impatto sui mercati geografici, visto che sia Fastweb che Vodafone hanno saputo conquistare importanti fette del mercato di rete fissa in particolare nelle aree più densamente popolate.
La fine di questa nuova puntata della storia delle telecomunicazioni nazionale è confermata per il primo trimestre del 2025.