In scia ai titoli negativi condizionati dai timori legati alla recessione, all’aumento dei tassi d’interesse e alle valutazioni da record, molte aziende del settore tech hanno scelto di sospendere la propria attività di M&A nel 2022. Il valore delle operazioni nel mondo tech è diminuito del 45% e il loro volume si è contratto di circa il 4% nei primi 10 mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2021, ma le prospettive di mercato per il 2023 potrebbero segnare una decisa inversione di marcia. I dati emergono dal nostro quinto report annuale sulle operazioni di fusione e acquisizione.
Mercato tech, dalla grande crisi nascerà la prossima rivoluzione
I vantaggi delle operazioni di M&A nel comparto tech
Nonostante il rallentamento, le operazioni di M&A continuano a rappresentare un driver fondamentale di crescita e redditività per le aziende di tutti i settori. Questo è ancor più vero per la tecnologia: quelle realtà capaci di muoversi con audacia e rapidità – anche in un contesto di mercato incerto e volatile come quello attuale – possono trarre vantaggio dalle valutazioni in calo e sfruttare questa opportunità. Le aziende tech devono muoversi con urgenza, essere proattive, accelerare le loro due diligence e concentrarsi sulle sinergie, perché questa finestra non durerà per sempre.
Guardando alle aziende quotate del settore caratterizzate da forte crescita queste sono risultate le più colpite dal crollo delle valutazioni, con una contrazione media del 70% da novembre del 2021, a ottobre dello scorso anno. Tale flessione rappresenta una condizione di favore per i potenziali acquirenti, che continuano a disporre di significativa liquidità in un momento di abbondanza di asset interessanti tra cui scegliere.
A prescindere dal ciclo economico, le società che si impegnano in ripetute e consistenti operazioni di fusione e acquisizione, superano i competitor meno attivi. Nel mondo tech, secondo il nostro ultimo studio di mercato, le società leader nell’M&A ottengono in media il 15,7% di rendimento totale annuo per gli azionisti, rispetto a una media del 12,7% rispetto al resto delle società.
Per la maggior parte delle operazioni nel mondo tech a livello globale, si è trattato di operazioni di scopo, con l’obiettivo di costruire nuove leve di crescita per l’azienda. Questo ha significato acquisire o fondersi con altre aziende per ottenere talenti, dati, infrastrutture o competenze necessari per alimentare il proprio vantaggio competitivo in un mercato in continua trasformazione che richiede velocità di innovazione del portafoglio di offerta, combinato a livelli di eccellenza nel delivery di progetti trasformativi digitali complessi e sempre più pervasivi nei modelli di business dei clienti.
La situazione del mercato tech in Italia
In Italia, il mercato tecnologico presenta invece sia iniziative di scopo che di scala. Da una parte, infatti, le aziende tecnologiche più consolidate ricercano innesti di competenze innovative nei contesti delle digital fast-lane, come Cybersecurity, Cloud e Dati, o valutano l’opportunità di rafforzare le proprie competenze di consulenza e strategia IT sommandole a capacità consolidate di implementazione e gestione di progetti tecnologici complessi. Dall’altra, il mercato italiano della tecnologia è ancora caratterizzato da una rilevante frammentazione, che spinge verso operazioni di consolidamento sia con operazioni di buy and build seriali, sia con operazioni più innovative di combinazione di attori importanti del mercato.
Un mercato caratterizzato da una ripresa interessante delle dinamiche di M&A nei primi mesi del 2023, anche se diverse realtà rimangono ancora in disparte con un atteggiamento attendista, sperando che i prezzi calino ulteriormente. Con il rischio però sotteso che attendere la diminuzione dell’incertezza si traduca nella perdita di occasioni interessanti a vantaggio di altri attori più audaci e rapidi sul mercato.
In queste situazioni di incertezza, infatti, l’obiettivo delle fusioni e acquisizioni è strategicamente interessante per le capacità professionali o gli asset che possono permettere di creare nuovi motori di crescita. Queste acquisizioni sono abbastanza comuni nel settore tecnologico a livello globale, basti pensare a come Google e Microsoft abbiano acquistato, negli anni, centinaia di aziende più piccole con l’obiettivo di internalizzare competenze legate a prodotti e servizi nuovi e migliorati Altri invece stanno optando per azioni da “Bold moves”. Si pensi ad esempio al piano annunciato da Broadcom di acquisire VMware per 61 miliardi di dollari per potenziare la sua capacità software, o al L’offerta di $ 20 miliardi di Adobe per la prima piattaforma di progettazione collaborativa web Figma, entrambe al vaglio delle authority per il potenziale rilevante impatto nello scenario competitivo.
Gli elementi che favoriscono la creazione di valore
Considerando il contesto di mercato e le potenziali opzioni di crescita inorganica di scopo o di scala che gli operatori del mercato stanno valutando ci sono alcuni elementi che favoriscono la creazione di valore.
- Da una parte la velocità: tutti i player che hanno stipulato accordi vincenti durante periodi passati di incertezza macroeconomica e recessioni si sono mossi rapidamente mentre lo squilibrio tra domanda e offerta rimaneva e mentre altri acquirenti aspettavano. L’incertezza e le recessioni presentano cali temporanei per opportunità di acquisto temporanee e gli acquirenti sofisticati sanno che se non si muovono rapidamente, lo farà qualcun altro.
- Dall’altro la chiarezza della propria “stella polare di investimento”: avere ben chiare quale tipo di target si desidera mantenendo aggiornata la propria strategia e le scansioni dei settori prioritari permette di agire rapidamente, buttandosi nella mischia, appena si palesano delle opportunità coerenti. Chi non ha un piano proattivo dovrebbe costruirne uno adesso.
- In ultimo la capacità di sviluppare una “macchina da integrazioni efficace” che permetta di generare rapidamente sinergie di costo e di cross-selling rilevanti. I tassi di interesse più elevati aumentano il premio per la realizzazione anticipata di sinergie. Gli acquirenti hanno bisogno di una tesi di integrazione nitida con un occhio ai risultati immediati e una chiara ownership di implementazione.
Conclusioni
Guardando all’anno in corso, il campo di azione dei potenziali interventi di M&A potrà ulteriormente estendersi, abbracciando in modo più deciso tematiche digitali emergenti, soprattutto legate al mondo dell’interattività immersiva. Web3, Metaverso e Digital Identity alimenteranno una spinta trasformativa rilevante sia sulle megapiattaforme media e di intrattenimento, sia per le aziende di servizio che per quelle industriali, che stanno sperimentando nuovi modelli di ingaggio verso i propri clienti e dipendenti.
Nel corso del 2022, abbiamo visto sempre più spesso le aziende del settore media orientarsi verso l’attività di M&A per diventare un punto di riferimento e di contatto unico per consumatori, e questa tendenza è rimasta forte per tutto l’anno. Così come lo rimarrà per i prossimi.