Per i marketer questa nuova ondata di intelligenza artificiale generativa offre ancora più opportunità per semplificare i flussi di lavoro e ottenere risultati migliori, più velocemente e con meno spese.
Indice degli argomenti
L’evoluzione dell’advertising con l’intelligenza artificiale
Tra gli sviluppi tecnologici più entusiasmanti ci sono i generatori di pubblicità basati sull’intelligenza artificiale, strumenti virtuali in grado di creare all’istante annunci accattivanti, generando sia il testo che le immagini in pochi passaggi e con molta semplicità.
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Chi si occupa di advertising, una delle componenti più vitali e dinamiche del marketing moderno, deve sapere che i generatori di annunci basati sull’AI stanno cambiando le regole del gioco.
Questi strumenti non solo consentono di creare ads (ogni forma di pubblicità a pagamento di cui un’azienda si serve per promuovere i propri prodotti o servizi) accattivanti in un attimo, ma lo fanno combinando copy e immagini in modo intelligente, ottimizzato favorendo l’aumento di ricavi senza che i costi aumentino in modo proporzionale. Addio ore spese a testare varianti di annunci: adesso basta inserire le informazioni chiave, e l’AI fa il resto. Fantascienza? No, realtà.
Generatori di pubblicità AI: come funzionano e i benefici per le aziende di ogni dimensione
Immaginate di avere un assistente creativo che conosce a fondo il brand aziendale, l’immagine coordinata, il tone of voice ed anche il pubblico di riferimento. E in pochi secondi è in grado di realizzare annunci ottimizzati per le piattaforme come Google, Facebook, Instagram o TikTok per citarne alcune.
Questi tool utilizzano NLP (Natural Language Processing), machine learning e generazione di immagini per produrre ads che non solo siano in grado di catturare l’attenzione, ma che sono studiati, soprattutto, per migliorare i tassi di conversione.
Perfetti per le piccole aziende che hanno necessità di risparmiare tempo e limitare gli investimenti, ma anche per i team più strutturati che vogliono automatizzare la produzione creativa e migliorare la performance delle campagne.
I migliori generatori di pubblicità AI: dai più noti ai più innovativi
Quali sono i tool migliori che i team marketing o i marketer free lance dovrebbero considerare maggiormente?
Sono molti a essersi già abituati a Canva, piattaforma di comunicazione visiva completa per il design alla portata di tutti, fondata nel 2013 dall’australiana Melanie Perkins che grazie alla collaborazione con OpenAI ha implementato strumenti di intelligenza artificiale generativa.
Canva Pro+Magic Write
Con Canva Pro+Magic Write è possibile avere uno strumento all-in-one per generare copy pubblicitari grazie all’intelligenza artificiale generativa, personalizzare il design ed in pochissimi clic scaricare l’annuncio già pronto per la pubblicazione.
AdCreative.ai
Tra gli strumenti migliori c’è, senza dubbi, AdCreative.ai perfetto per chi vuole automatizzare la creazione di banner e ads social senza rinunciare all’ottimizzazione.
È possibile, grazie a questo strumento, la progettazione degli annunci in base all’identità visiva aziendale e già pronti per test A/B su piattaforme come Meta, Google Ads, Instagram e LinkedIn.
In pochi passaggi (e in poco tempo) è l’IA è in grado di generare più versioni di un singolo annuncio in modo da scegliere quella migliore e personalizzarla prima di pubblicarla.
Pencil di Brandtech
Pencil, il tool sviluppato daBrandtech, società statunitense attiva nel marketing tecnologico è l’ideale per chi punta sulle performance. Questo strumento non solo genera ads, ma prevede anche come potrebbero funzionare.
La piattaforma di marketing AI generativa Pencil di Brandtech è stata creata nel 2018 ed è l’unica ad aver realizzato più di 1 milione di annunci.
In genere, gli annunci generati da Pencil riescono ad essere ottimizzati quasi 10 volte più velocemente rispetto ad altre piattaforme concorrenti, con prestazioni 2 volte migliori rispetto alla solita baseline, la foto istantanea che si esegue nel momento in preciso momento in cui inizia un progetto o una campagna, di un brand, oltre a essere significativamente più economici.
La campagna Lancel con Pencil
Lancel, il marchio francese di pelletteria di lusso, ha lanciato una nuova campagna, in collaborazione con The Brandtech Group, realizzata interamente tramite Pencil, per celebrare il lancio di una nuova linea di valigie.
Il team marketing di Lancel ha generato centinaia di approfondimenti e di potenziali immagini per la campagna. Grazie a Pencil hanno sperimentato l’efficacia dell’advertising della campagna e ottenuto previsioni attendibili sulle prestazioni.
Smartly.io e Creatopy
Da tenere presente anche Smartly.io,pensato per i team che gestiscono grandi volumi di campagne pubblicitarie su più piattaforme e Creatopy ottimo per chi vuole realizzare produzioni creative senza perdere il controllo sulla qualità.
Arcads
Tra i tool più interessanti Arcads è uno strumento di marketing basato sull’intelligenza artificiale che genera annunci con “attori” AI super realistici basati su uno script di testo. Alcuni degli attori sono completamente generati dall’intelligenza artificiale, ma è possibile anche scegliere un attore AI basato su un influencer reale.
Con Arcads si possono realizzare video con un solo attore o, ancora meglio, creare un mashup di diversi influencer AI che parlano dei prodotti e/o servizi dell’azienda e dei suoi brand con il tono di voce aziendale e veicolando i messaggi chiave.
Come scegliere il giusto strumento AI per le esigenze aziendali
Non tutti i tool sono adatti a ogni esigenza. Prima di scegliere è importante budgettizzare il tipo di attività.
L’esperto di digital communication Luca Pelati mette l’accento proprio su questo aspetto: “Se parliamo delle campagne Google, già da diverso tempo sono state create le campagne P-Max (performance max) che sfruttano l’analisi dei big data e l’intelligenza artificiale per ottimizzare le campagne. Queste campagne sono estremamente performanti, ma per poter funzionare hanno bisogno di molti dati e quindi di investimenti molto importanti. Con un budget basso non funzionano bene perché l’investimento è troppo frazionato. In questi casi è molto meglio un’impostazione manuale senza AI”.
Per le aziende e i loro brand è importante, prima di affidarti agli strumenti di intelligenza artificiale, valutare se è più importante avere più personalizzazione o più automazione, mettere a fuoco le piattaforme più utilizzate e quanto conta l’analisi dei dati.
“Nel mondo dell’advertising l’intelligenza artificiale è utile come strumento, ma ha ancora bisogno di passi in avanti per essere veramente game changer” spiega Pelati che aggiunge: “Scrivere un prompt per analizzare i dati richiede quasi più tempo he un occhio esperto. Tuttavia, impostata l’analisi è comodo per creare spiegazioni in modo preciso e veloce. Risulta invece estremamente comodo per creare contenuti. Stessa cosa vale per la creatività, che deve comunque essere supportata da un intervento umano”.
In sintesi, l’AI quando si parla di advertising può essere utile per compensare alcune lacune personali, come le competenze di scrittura oppure le competenze tecniche, ma siamo molto lontano dal sostituirsi all’uomo la sintesi del pensiero di Pelati.
L‘integrazione dell’AI nell’advertising e l’importanza della creatività umana nel processo
L’AI è uno strumento potente e lo sviluppo tecnologico la sta rendendo assai diffusa e accessibile. Ma può davvero rimpiazzare copywriter e designer professionisti? No. Perché la creatività umana ha qualcosa che gli algoritmi non possono replicare: intuizione, empatia, capacità di leggere tra le righe.
L’AI è uno strumento, non un sostituto. I marketer più smart saranno quelli che sapranno integrarla nel proprio workflow per velocizzare i processi, testare più varianti e migliorare le performance.
Per le aziende e i loro brand che desiderano portare il loro advertising al livello successivo, i generatori di annunci AI sono un alleato prezioso. Ma la chiave del successo resta sempre la stessa: una strategia solida, una brand identity forte capace con strategie, continue, di aumentare il “brand value” e la capacità di creare messaggi giusti per il pubblico di riferimento.
Oggi la sfida per le aziende e i loro brand non è se usare l’AI, ma come usarla al meglio. Chi saprà integrare questi strumenti nella propria strategia avrà un vantaggio competitivo enorme. Perché nel marketing moderno, parafrasando Seth Godin, non vince chi grida più forte, ma chi crea storie che le persone vogliono ascoltare. E con l’AI è possibile raccontarle meglio, più velocemente e su scala globale.
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