pubblicità

Geomarketing: strategie di successo per le aziende e i brand



Indirizzo copiato

Nella nuova era dei social media, il focus si sposta dal “come stai” al “dove sei”. Geolocalizzazione e geomarketing diventano cruciali, trasformando le strategie di marketing. Dall’IA ai big data, le aziende ottimizzano campagne e budget, personalizzando le offerte. Tuttavia, la sfida della privacy rimane fondamentale

Pubblicato il 23 set 2024

Alessio Pecoraro

coordinatore PAsocial Emilia-Romagna, marketing & communication manager



geo marketing

Nell’era dei social media, non si di condividono più solo stati d’animo e opinioni, ma si rivela la propria posizione geografica in tempo reale: questo cambiamento ha portato il geomarketing al centro delle strategie aziendali moderne, rivoluzionando il modo in cui le aziende interagiscono con i consumatori e ottimizzano le loro campagne pubblicitarie. Grazie all’uso avanzato di intelligenza artificiale e big data, il geomarketing offre nuove opportunità per personalizzare le offerte e migliorare l’efficacia delle comunicazioni. Ma come possono le aziende sfruttare al meglio questa potente leva, senza compromettere la privacy dei consumatori?

Dal “come stai” al “dove sei”: il geomarketing centrale nell’era dei social

Nell’era dei social stiamo assistendo ad un passaggio epocale dal “how are you”, che ha caratterizzato tutta la prima fase dei social network, utilizzati prevalentemente per far conoscere agli amici, prima, e ai followers, poi, stati d’animo, idee ed opinioni al “where are you” perno centrale dell’attività social contemporanee che ruotano principalmente attorno ad Instagram (in testa ai social media preferiti dagli italiani secondo il report “We are digital 2024”) e TikTok, senza dimenticare la piattaforma di social messaging WhatsApp utilizzata, sempre secondo il report “We are digital 2024, dal 90,3% degli italiani tra i 16 e i 64 anni.

Con gli utenti interessati non solo a condividere come si sentono, ma anche e soprattutto dove si trovano la geolocalizzazione, quindi, è diventata un elemento cruciale nelle strategie di marketing moderne. Questo cambiamento ha aperto la strada a un’innovazione senza precedenti: il geomarketing.

Geomarketing: IA e data analysys rivoluzionano il marketing

Nel moderno concetto di geomarketing però non vi è solo l’analisi dei dati demografici ed economici riferiti ad uno specifico bacino al fine di individuare gli strumenti più adatti per pianificare strategie di marketing mirate usando la mappa come supporto, che secondo alcuni esperti ha un valore, dal punto di vista della comunicazione a servizio del marketing, più elevato di immagini e testi.

Amedeo Guffanti, Head of Digital & Media di JAKALA, una MarTech Company leader in Europa,  in un’intervista rilasciata a Giampaolo Colletti per il Sole24Ore, ha evidenziato come l’intelligenza artificiale (IA) e l’analisi massiva dei big data stiano rivoluzionando il geomarketing. “Questi strumenti consentono di analizzare dati territoriali con una precisione senza precedenti, fino alle microcelle. La capacità di fornire insight dettagliati permette alle aziende di ottimizzare campagne pubblicitarie e l’allocazione dei budget con un’efficacia mai vista prima”.

La posizione geografica come elemento di identità e contesto

Così che la posizione geografica diventa sempre più un elemento di identità e contesto. Le persone ora condividono la loro posizione in tempo reale, che si tratti di un ristorante, un evento o una vacanza. Questo cambiamento ha creato nuove opportunità per il geomarketing, permettendo alle aziende di interagire con i consumatori in modo più contestuale e pertinente.

Se, in passato, le aziende e i loro brand utilizzavano il geomarketing per scegliere le posizioni migliori per le nuove aperture, come ad esempio Starbucks, l’iconica catena del caffè, che analizzando dati demografici, il traffico pedonale e i modelli di comportamento dei consumatori, ha espanso la sua presenza in modo mirato, aumentando la probabilità di successo di ogni nuova apertura, oggi soprattutto le catene di negozi, ristoranti e caffetterie (anche local) stanno sperimentando nuove opportunità per promuovere offerte specifiche in base alla posizione effettiva dei consumatori. Questa personalizzazione, resa possibile dall’integrazione di IA e big data, non solo migliora l’efficacia delle campagne pubblicitarie, ma crea anche un’esperienza più coinvolgente per i consumatori.

Campagne pubblicitarie ottimizzate col geomarketing: il caso McDonald’s

McDonald’s, ad esempio, ha implementato il geomarketing per ottimizzare le sue campagne pubblicitarie. Utilizzando dati geolocalizzati, la catena di fast food può inviare promozioni specifiche agli utenti quando si trovano nelle vicinanze di un ristorante. Questo approccio aumenta l’efficacia delle campagne pubblicitarie e incentiva le visite ai punti vendita.

Geomarketing: un’opportunità preziosa anche per le Pmi

Il geomarketing non è utile solo per grandi catene di retail e ristoranti, ma rappresenta un’opportunità preziosa anche per le piccole e medie imprese (PMI). Queste aziende possono utilizzare il geomarketing come strumento potente per far conoscere il proprio brand in modo mirato e rilevante. Ad esempio, un piccolo negozio di artigianato può utilizzare dati geolocalizzati per indirizzare promozioni specifiche agli abitanti di un quartiere o ai turisti che visitano la zona.

Il geomarketing consente alle PMI di competere con i grandi marchi sfruttando la precisione dei dati per creare campagne pubblicitarie locali altamente efficaci. Inoltre, il marketing e la comunicazione delle aziende più all’avanguardia devono iniziare a prevedere strategie diverse in base al luogo in cui vengono proposte. Questo significa che un articolo sul blog aziendale potrebbe essere scritto con un approccio diverso a seconda della regione a cui è destinato, o che una campagna stampa potrebbe essere adattata per rispondere meglio alle specificità culturali e demografiche di un’area geografica. Questa personalizzazione geografica rende i messaggi più pertinenti e coinvolgenti per il pubblico target, aumentando l’efficacia complessiva delle strategie di comunicazione.

Le strategie di geomarketing migliori per le aziende e i loro brand

Per le aziende e i loro brand le strategie di geomarketing migliori sono sfruttare la potenza della SEO per migliorare la presenza online di un’azienda, in particolare all’interno della comunità circostante, catturando efficacemente l’attenzione dei consumatori locali grazie all’aumento della visibilità, utilizzare servizi basati sulla posizione (LBS) per un marketing più contestualmente rilevante, attrarre e fidelizzare i clienti nelle strategie di vendita locali, massimizzare il valore dei contenuti sui social media con la pubblicità geo-mirata e il content marketing localizzato, creare passaparola, eventi locali, workshop o seminari inerenti alla nicchia di mercato dell’azienda o del brand, offrendo così valore e visibilità, collaborare con influencer locali per espandere la portata.

Il potere al contesto

Anche Philip Kotler, celebre guru del marketing, ha sottolineato l’importanza strategica del geomarketing, affermando, durante Il forum mondiale del Marketing, che: “Il geomarketing non è solo una questione di localizzazione, ma di contestualizzazione. Le aziende che riescono a capire e sfruttare il contesto geografico dei loro consumatori saranno quelle che guideranno il mercato nel futuro”.

Il contesto ha il potere di influenzare il modo in cui i clienti percepiscono il messaggio di un’azienda o di un brand e come reagiscono ad esso. In Arabia Saudita Mc Donald’s ha lanciato, durante il Ramadan, una campagna pubblicitaria per pubblicizzare i suoi prodotti senza mancare di rispetto ai fedeli musulmani. Una clessidra digitale rivela l’ora esatta in cui i fedeli possono rompere il digiuno e, volendo, ordinare uno dei prodotti del celebre fast food a stelle e strisce.

Il geomarketing e la cerimonia inaugurale dei giochi Olimpici 2024

Il genio creativo Thomas Jolly ha messo un contesto, la città di Parigi, al centro della cerimonia inaugurale dei giochi Olimpici 2024, un insegnamento per molte aziende e brand che troppo spesso non curano con la dovuta attenzioni e i dovuti sforzi i contesti, capaci, immediatamente, di creare identità.

Geomarketing e marketing di prossimità: le strategie per essere up-to-date

Andremo, quindi, sempre più verso un marketing di prossimità? Paola Imparato, consulente e formatrice principalmente nel settore Horeca, afferma: “Sarà il marketing di prossimità, ossia lo strumento attraverso il quale è possibile veicolare messaggi e contenuti multimediali direttamente verso il mobile degli utenti, in futuro a primeggiare sulle tecniche classiche di promozione? Non lo so. So per certo che, se un’azienda vuole avere un futuro in un mercato altamente competitivo come quello attuale, non può prescindere dall’utilizzo di qualsivoglia tecnica di marketing, attraverso la quale curare l’immagine, aumentare la visibilità, incrementare la propria quota di mercato”. Come? “Se volete che la vostra attività sia davvero “up-to-date”, dunque, oltre ad avere un account attivo sui social network più diffusi, bisognerà anche assicurarsi di essere presenti su una piattaforma social dedicata come Foursquare, Facebook Luoghi, Google Places o Foodspotting”.

Privacy: le sfide del geomarketing

Tuttavia, l’uso crescente dei dati geolocalizzati pone anche sfide significative in termini di privacy. Le aziende devono trovare un equilibrio tra la personalizzazione delle offerte e la tutela della privacy dei consumatori. Amedeo Guffanti sottolinea l’importanza di implementare politiche rigorose per proteggere la privacy, garantendo al contempo un alto livello di personalizzazione. Meccanismi di gamification e reward possono essere utilizzati per coinvolgere i consumatori, mentre logiche di anonimizzazione dei dati possono proteggere le identità.

Seth Godin, noto guru del marketing, ha detto: “Il marketing non è più questione di ciò che sai produrre ma della storia che sai raccontare” (citazione dal libro “All Marketers Are Liars”, 2005). Questa affermazione sottolinea come il successo delle strategie di marketing moderne dipenda sempre più dalla capacità di creare narrazioni coinvolgenti, anche a seconda del luogo e del momento nelle quali si compiono, e pertinenti, che risuonano con il target.

Creare narrazioni coinvolgenti: la campagna di Visit Oslo

L’ultima campagna di Visit Oslo, l’organizzazione di marketing ufficiale per Oslo e le regioni circostanti, è diventata virale in pochi giorni con oltre 600 mila visite su YouTube e migliaia di condivisioni su X (già conosciuto come Twitter). Lo spot dell’agenzia creativa NewsLab AS, che ha sede proprio nel centro di Oslo, propone un approccio anti-pubblicitario, con il protagonista, il trentunenne annoiato Halfdan, che elenca una serie di ragioni per non visitare la capitale norvegese, ma – in realtà – il messaggio della campagna invita a visitare Oslo.

Per Eliza Williams, editorialista di Creative Review, il magazine bimestrale inglese riconosciuto come la “Bibbia” dei creativi, lo spot di Visit Oslo parla anche di un luogo comune della vita: è facile farsi sedurre dalle luci brillanti di Parigi e New York e non apprezzare i piaceri unici dei nostri dintorni. A volte i posti meno sfarzosi hanno le cose migliori.

Un insegnamento anche per le aziende e i loro brand ad implementare il geomarketing nelle proprie strategie di marketing e comunicazione, guardando però anche al contesto geografico, economico, sociale e culturale nel quale operano e prestando molta cura alle narrative.

Conclusioni

Il geomarketing rappresenta una delle aree di investimento più promettenti per le aziende moderne. La capacità di analizzare e utilizzare dati geolocalizzati consente di prendere decisioni informate e mirate, aumentando l’efficacia delle strategie di business e massimizzando il ritorno sugli investimenti.

In un mondo, quello digitale, che si muove dal “how are you” al “where are you”, le aziende e i brand, che sapranno sfruttare al meglio le opportunità offerte dal geomarketing avranno un vantaggio competitivo significativo. Tuttavia, il successo di queste strategie dipenderà dalla capacità di bilanciare innovazione, personalizzazione e tutela della privacy, garantendo la fiducia e la sicurezza dei consumatori.

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Analisi
Video
Iniziative
Social
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati

Articolo 1 di 4