L‘intelligenza artificiale generativa sta rimodellando il web sia per le aziende e i loro brand che per gli utenti, proprio in questi giorni il panorama digitale italiano è testimone di una svolta significativa: l’arrivo di Google AI Overview.
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Google AI Overview: una rivoluzione per la ricerca online
Questa innovativa funzionalità, basata sull’Intelligenza Artificiale generativa, promette di trasformare l’esperienza di ricerca online, offrendo agli utenti risposte sintetiche e articolate anche a domande complesse, corredate da link alle fonti originali, facilitando l’approfondimento.
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Così gli utenti invece di cliccare su più link per trovare e raccogliere informazioni, ricevono riepiloghi generati dall’intelligenza artificiale con i link ai siti web di provenienza delle informazioni.
Introdotte a maggio 2024, le AI Overviews di Google, ora compaiono nelle SERP (search engine results page), la pagina dei risultati mostrata in seguito a una query, per il 52% delle ricerche monitorate da Terakeet, l’agenzia newyorkese specializzata nella crescita dei brand nei contesti di ricerca e intelligenza artificiale generativa, a partire dalla settimana del 16 febbraio 2025.
Con milioni di persone che cercano supporto da Google ogni giorno, le AI Overview offrono alle aziende ed ai loro brand l’opportunità, strategicamente eccezionale, di posizionarsi come fonte autorevole e utile per centinaia di migliaia di consumatori.
Come funziona la prima pagina AI e le implicazioni per il SEO
Per orientarsi nella nuova era della ricerca generativa, servono dati. E sono proprio i numeri a raccontare come funziona l’accesso a quella che potremmo chiamare “prima pagina AI”. Secondo Jennifer Brussow, Senior Data Scientist di Terakeet, che ha analizzato nel dettaglio il funzionamento delle AI Overview, emergono elementi chiave che le aziende e i loro brand non possono ignorare.
Le AI Overview sono sintetiche ma dense: circa 175 parole, arricchite da sei a dieci link a fonti esterne. Una struttura che premia la chiarezza e l’autorevolezza. Ma, soprattutto, conferma un punto centrale: chi è già ben posizionato nei risultati organici ha più probabilità di comparire nelle risposte AI. In altre parole, la SEO tradizionale non scompare, anzi: diventa il trampolino per entrare nel nuovo formato generativo.
Curiosamente, la formattazione HTML non incide in modo significativo sulla selezione da parte dell’AI, segno che la sostanza batte la forma. Ma c’è un fattore da non sottovalutare: l’instabilità. I risultati delle AI Overview non sono statici e possono cambiare di settimana in settimana. Questo impone ai brand una strategia editoriale costante, dinamica e basata sulla qualità continua dei contenuti.
Con AI Overwiew, quindi, restano validi i pilastri del posizionamento: creare valore, costruire fiducia, essere rilevanti nel tempo.
Strategie per emergere con Google AI Overview
Con l’introduzione di AI Overview anche nel mercato italiano le aziende e i loro brand devono riconsiderare le proprie strategie di visibilità online, poiché essere presenti nelle risposte generate dall’AI diventa cruciale.
Pertanto, le aziende e i brand che ottimizzano i propri contenuti per le i ricerche sul web, alzando il livello autorevolezza e pertinenza hanno maggiori probabilità di vedere una maggiore visibilità.
Lo stesso vale per le aziende e i brand che si concentrano su cluster di argomenti nei loro contenuti piuttosto che su parole chiave isolate. Le AI Overview danno priorità a contenuti completi e interconnessi. Per questo motivo i marketer e/o i content creator dovrebbero adottare strategie che si concentrano su cluster di argomenti correlati, il che ha maggiori probabilità di guidare una presenza completa attorno a temi chiave.
YouTube Google AI Overview: un caso di successo
YouTube, ad esempio, non è più solo un canale di intrattenimento, ma una fonte primaria di informazione per molti utenti.
Le citazioni di YouTube nelle Google AI Overview sono aumentate del 25% dal 1° gennaio 2025. Secondo i dati diffusi da BrightEdge, tra i leader mondiali del marketing SEO aziendale, la presenza di YouTube nelle AI Overview di Google è aumentata in modo più significativo per quanto riguarda i contenuti didattici (+35,6%) con in testa la query “come fare”, le guide (fitness e lifestyle ai primi posti), confronti di prodotti e attualità.
Anche da Mountain View hanno affermato che meno dell’1% delle visualizzazioni dei video di YouTube proviene dalla ricerca Google continua a dare la preferenza ai video della sua piattaforma YouTube.
Investire in contenuti video di qualità e ottimizzati per la ricerca può tradursi in una maggiore visibilità e engagement.
Il futuro del marketing nell’era di Google AI overview
Con l’avvento di strumenti basati sull’Intelligenza Artificiale, il marketing digitale è destinato a subire trasformazioni significative. Le strategie dovranno adattarsi a un contesto in cui le ricerche degli utenti sono più conversazionali e le risposte più immediate. Ciò implica una maggiore enfasi sulla creazione di contenuti che rispondano in modo diretto e preciso alle domande degli utenti, facilitando l’inclusione nelle AI Overview.
Inoltre, l’integrazione dell’AI nel marketing apre nuove opportunità per personalizzare l’esperienza dell’utente, offrendo contenuti e offerte su misura basate sulle sue interazioni e preferenze.
Attenzione però per le aziende e i loro brand l’IA è un nuovo narratore rivale. Sta iniziando a strappare il controllo narrativo ai marchi, spesso attingendo a informazioni incomplete, obsolete o non corrette.
I responsabili del marketing devono salvaguardare in modo proattivo le narrazioni aziendali e di brand, creare un panorama di risorse da cui strumenti come Google AI Overview possano attingere e garantire che l’intelligenza artificiale (e la sua straordinaria portata di utenti) supporti le loro narrative (o storytelling) anziché eroderle.
Per Luca Pelati, CEO della digital agency Ventie30, “Tutti, non solo io, presto diventeremo dipendenti da Google AI Overview”. Perché? Secondo Pelati “Aiuta moltissimo a velocizzare la ricerca, ma il vantaggio maggiore, essendo basato su modelli linguistici di grandi dimensioni come Gemini, sta nella capacità di comprendere a fondo cosa l’utente stia realmente cercando. Poche persone sanno realmente utilizzare un motore di ricerca e questa funzionalità bypassa il problema”. D’altronde lo scopo dell’intelligenza artificiale dovrebbe essere proprio questa, facilitare e colmare le lacune e non sostituirsi agli esseri umani, si tratti di pensiero o attività lavorative.
C’è però una grande criticità racconta Luca Pelati “Le risposte sono molto immediate e spesso non serve neanche entrare dentro ai vari siti web. Le aziende e i content creator si basano molto su questo tipo di statistiche per misurare il loro successo e spesso anche per monetizzare. Quindi il difetto più grosso di questo tipo di tecnologia è proprio il fatto che da un lato aiuta a velocizzare e migliorare la user experience dall’altro ‘ammazza’ un po’ il contenuto stesso, un problema che vedo più in prospettiva che nell’immediato”.
Per Google le schede link all’interno di AI Overviews generano un tasso di clic più elevato rispetto ai risultati di ricerca web tradizionali. Tuttavia, serve trovare un equilibrio attento tra nonché una comprensione approfondita degli strumenti AI disponibili.
La natura del marketing è sempre stata quella dell’evoluzione quindi i marketer non possono essere preoccupati dall’arrivo in Italia di Google AI overview, ma la tematica merita attenzione ed approfondimento delle strategie all’inizio di una nuova era per la ricerca online e per il marketing digitale.
Per le aziende e i loro brand questa è tanto una sfida quanto una grande opportunità di distinguersi nel nuovo ecosistema informativo.
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