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IA, così Pechino punta al primato in tutti i campi: i rischi per l’Occidente



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Il Piano cinese di sviluppo dell’intelligenza artificiale ha tra i suoi obiettivi di far conseguire a Pechino un “first mover advantage”: se la Cina riuscisse in uno degli obiettivi dichiarati nel documento, la capacità di competere degli Usa e di altre democrazie liberali – soprattutto nel settore militare – potrebbe essere messa a dura prova

Pubblicato il 4 lug 2023



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La Cina viaggia velocemente verso la preminenza tecnologica globale. Pechino, in particolare, intende guidare il mondo nell’intelligenza artificiale e ottenere un vantaggio da “prima mossa”. Il Paese, infatti, ha mostrato forza in termini di norme, documenti accademici, brevetti, investimenti transfrontalieri e finanziamenti globali.

China's Race for AI Supremacy

Il “Piano di sviluppo dell’IA di nuova generazione”, pubblicato nel 2017, e altri proclami ufficiali dichiarano l’intenzione della Cina di guidare il mondo nell’intelligenza artificiale entro il 2030 e ottenere un “first mover advantage” attraverso l’AI per generare un divario sempre più ampio tra Pechino e le nazioni meno capaci. In sostanza, Pechino andrebbe alla ricerca di un software in grado di funzionare in circostanze nuove, con maggiore autonomia ed efficacia, in grado di assomigliare sempre più all’intelligenza umana.

Secondo uno studio del Center for Security and Emerging Technology (CSET), questi obiettivi, se realizzati, potrebbero avere gravi implicazioni per la sicurezza degli Stati occidentali, dal momento che il successo iniziale nella costruzione di un’AI avanzata fa presagire non solo vantaggi commerciali e strategici, ma potenzialmente anche un accrescimento asintotico di risorse cognitive (cosiddetta “intelligenza esplosione”) ampiamente visto come un rischio esistenziale e un punto di svolta nei confronti delle Nazioni concorrenti. Pechino, infine, ha dato priorità agli investimenti nell’AI per la difesa e per la sicurezza nazionale per avere “forze armate di livello mondiale” ed ottenere vantaggi nella futura guerra “intelligente”.

Come si è avuto modo di evidenziare1, è importante ricordare:

  • che il coinvolgimento dello Stato cinese nel settore tecnologico (anche nell’AI) è onnipresente;
  • che tutti i programmi tecnologici cinesi beneficiano del know-how straniero;
  • che i pianificatori cinesi sono consapevoli del ruolo bellico dell’AI.

È imperativo, dunque, monitorare la crescita dell’intelligenza artificiale in Cina non solo come “obiettivo preoccupante” – perché a rischio c’è la sicurezza nazionale di molti Stati democratici – ma anche come punto di partenza per realizzare un osservatorio sul monitoraggio della scienza e della tecnologia (S&T), di cui attualmente molti Stati occidentali, USA ed Unione Europea compresi, sono sprovvisti.

IA, la Cina punta a diventare una potenza tecnologica globale

Man mano che l’abilità della Cina cresce, molti Paesi occidentali temono che Pechino possa arrivare a dominare le industrie tecnologiche più significative del futuro. La Cina, peraltro, è già diventata il leader globale nelle apparecchiature per le telecomunicazioni 5G, così come per i droni commerciali, i dispositivi Internet of Things, i pagamenti mobili, le celle solari e le città intelligenti. E dove non è in testa, Pechino è spesso un concorrente di livello mondiale, ad esempio nell’intelligenza artificiale (AI), area su cui la Cina ha elaborato un corposo Piano di sviluppo. La Cina, inoltre, è al primo posto nel mondo per laureati STEM e al secondo per spesa in ricerca e sviluppo (R&S)2.

I suoi centri tecnologici geograficamente concentrati hanno rivoluzionato la catena di approvvigionamento e l’integrazione della produzione. Le politiche tecnologiche del governo, come i programmi Made in China 2025 e Digital Silk Road, dimostrano l’attenzione di Pechino per una strategia tecnologica di lungo respiro3. La Casa Bianca ha più volte accusato la Cina di attuare in modo aggressivo una politica industriale con pratiche predatorie come la creazione di grandi imprese “campioni nazionali” in aree decisive, tra cui quella dell’Intelligenza Artificiale4.

La Cina ha compiuto passi da gigante e guadagnato un vantaggio competitivo in vari aspetti del settore dell’AI. Il Paese, infatti, ha mostrato forza in termini di documenti accademici, brevetti, investimenti transfrontalieri e finanziamenti globali.

Secondo le previsioni, l’investimento cinese nell’AI raggiungerà un importo considerevole di 26,7 miliardi di dollari entro il 2026. Si stima che questo investimento rappresenti circa l’8,9% dell’investimento globale nell’AI, posizionando la Cina come la seconda destinazione mondiale per gli investimenti nel settore. Queste cifre indicano il forte impegno e la crescente influenza della Cina nel campo dell’intelligenza artificiale, sia a livello nazionale che su scala globale.

IA in campo militare, gli Usa temono la supremazia cinese

Pechino, inoltre, non solo vuole il controllo del commercio globale, ma con la Fusione Militare-Civile5 (MCF) – che impone che requisiti militari debbano guidare la costruzione di infrastrutture – sfrutta tecnologie avanzate ed emergenti in campo civile, acquisite anche illegalmente, per una modernizzazione militare che la metta alla pari con gli USA. Il PCC, in particolare, considera l’MCF un elemento fondamentale per portare avanti le sue ambizioni regionali e globali. Ritiene che l’intelligenza artificiale guiderà la prossima rivoluzione negli affari militari e che il primo Paese ad applicare l’AI alla guerra di prossima generazione raggiungerà il dominio militare6. La MCF mira a spianare la strada affinché la Cina sia il primo Paese a passare alla “guerra intelligente” e sviluppare le capacità militari che considera fondamentali per il raggiungimento di questi obiettivi. Le tecnologie chiave includono informatica quantistica, big data, semiconduttori, 5G, tecnologia nucleare avanzata, tecnologia aerospaziale e l’intelligenza artificiale. Pechino sfrutta la natura intrinseca del “doppio uso” di molte di queste tecnologie, che hanno applicazioni sia militari che civili.

Per la Casa Bianca, i progressi cinesi nell’intelligenza artificiale rappresentano un rischio significativo poiché il PCC, non vincolato al rispetto delle libertà individuali e dei diritti umani, sfrutta le enormi quantità di dati che raccoglie per perfezionare gli algoritmi di intelligenza artificiale che alimenteranno la prossima generazione di tecnologia in rete7.

Il Pentagono, in particolare, ha ammesso di avere un interesse particolare per l’AI sia per l’intensificarsi della concorrenza strategica con la Cina e, in misura minore, con la Russia, sia per conservare il vantaggio mantenuto dalle forze armate statunitensi dalla fine della Guerra Fredda; anche se, per alcuni esperti della Difesa americana, gli USA avrebbero già perso nella concorrenza tecnologica-militare con la Cina8.

Come si vedrà, Pechino ha dato priorità soprattutto agli investimenti nell’AI per la difesa e per la sicurezza nazionale per avere “forze armate di livello mondiale” ed ottenere vantaggi nella futura guerra “intelligente”, in cui essa (insieme ad altre tecnologie emergenti) sarà completamente integrata in operazioni militari con “sistemi e apparecchiature in rete, intelligenti e autonomi”9.

La strategia politica per lo sviluppo dell’AI

La Cina ha promosso attivamente lo sviluppo dell’AI attraverso varie iniziative politiche. Nel luglio 2017, il Consiglio di Stato (l’Esecutivo) ha pubblicato il Piano di sviluppo dell’intelligenza artificiale (Artificial Intelligence – AI) di nuova generazione (AIDP) volto a rendere la Cina la principale potenza mondiale del settore entro il 203010.

Nel 2023, il Ministero della Scienza e della Tecnologia ha lanciato uno speciale dispiegamento di “AI for Science” per accelerare l’innovazione e promuovere l’applicazione di alto livello dell’AI nei settori chiave. L’intelligenza artificiale è stata anche identificata come un’industria principale nel controverso piano industriale cinese Made in China 2025 in cui si afferma che l’obiettivo della Cina è quello di diventare un leader globale nel settore entro il 2030.

Il Piano di sviluppo dell’intelligenza artificiale di prossima generazione (2017), che ha ricevuto un’attenzione significativa, è sostenuto dai più alti livelli della leadership cinese, in primis da Xi Jinping, Segretario generale del Partito Comunista Cinese (PCC)11.

L’AIDP, in particolare, afferma che “L’intelligenza artificiale è diventata un nuovo fulcro della competizione internazionale. L’AI è una tecnologia strategica che guiderà il futuro; i principali Paesi sviluppati del mondo stanno prendendo lo sviluppo dell’AI come una strategia importante per migliorare la competitività nazionale e proteggere la sicurezza nazionale”.

Tre, in particolare, sono i sotto-campi principali perseguiti dal PCC:

  • la ricerca tradizionale (computazionale) sull’AI;
  • la “connettomica” o studi sull’AI ispirati al cervello;
  • le interfacce cervello-computer che si traducono in un potenziamento cognitivo.

L’AI, inoltre, è stata indicata come prima priorità tecnologica nel piano economico quinquennale del governo cinese per il periodo 2021-202612. Gli alti dirigenti cinesi, dunque, considerano l’AI fondamentale per il futuro del potere economico e militare di Pechino. Per questo, il 5 maggio scorso il presidente Xi Jinping in persona è tornato a sottolineare la determinazione della Cina a cogliere le opportunità dell’AI per modernizzare il proprio sistema industriale13.

IA, la Cina e il “first mover advantage”

Il Piano di sviluppo dell’intelligenza artificiale ha anche l’obiettivo complementare di far conseguire a Pechino un “first mover advantage”: se la Cina riuscisse in uno degli obiettivi dichiarati nel documento, la capacità di competere degli Stati Uniti e di altre democrazie liberali – soprattutto nel settore militare – potrebbe essere messa a dura prova. E tale rischio non è limitato al solo campo dell’intelligenza artificiale, ma investe tutta la tecnologia in generale a causa del ruolo dell’AI come abilitatore tecnologico.

Secondo il Center for Security and Emerging Technology (CSET)14, il PCC, il governo nazionale, le università, i laboratori di ricerca e le società tecnologiche hanno dimostrato un impegno incrollabile nel promuovere l’intelligenza artificiale non solo nelle applicazioni, in cui la Cina ha una solida esperienza15, ma anche nella ricerca all’avanguardia che storicamente non è mai stata il suo punto di forza16.

Dal 2016, inoltre, la Cina sarebbe impegnata in uno sforzo nazionale per “unire” l’intelligenza artificiale ed umana come una parte importante del programma di sviluppo dell’IA di prossima generazione. Secondo il Center for Security and Emerging Technology, l’impegno non sarebbe solo cinese ma anche di altre Nazioni come gli Stati Uniti, “sebbene Pechino goda di vantaggi naturali che possono accelerare il suo successo”17. Nella logica di tale programma, il termine “unione” sarebbe inteso nel senso di creare una AI più a misura d’uomo, ad esempio, “per supportare il processo decisionale umano, nel senso di cancellare le distinzioni tra il funzionamento dell’Intelligenza Artificiale e quello del cervello, e su come interagiscono le due forme di intelligenza”.18

Tale iniziativa prevede una ricerca di alto livello concentrata su tre aree disciplinari:

  • l’AI “ispirata al cervello” che modella aspetti della cognizione umana;
  • i “microfoni connettivi” o mappatura del cervello;
  • le interfacce cervello-computer che collegano le due “piattaforme”, con i chip ibridi digitale-analogico “neuromorfici” che svolgerebbero un ruolo in tal senso.

Il CSET sostiene al riguardo che “la revisione dei proclami statutari della Cina, delle infrastrutture abilitanti, dei principali professionisti coinvolti e della letteratura scientifica esistente, indicano che l’iniziativa è genuina e che la Cina sta perseguendo le sfide di riferimento caratteristiche della ricerca AI sul cervello in tutto il mondo”.19

Secondo Gregory C. Allen, Direttore del Wadhwani Center for AI and Advanced Technologies del CSIS, “la spesa totale del governo nazionale e locale cinese per l’AI per attuare questo piano [ AIDP] non è resa pubblica, ma è chiaramente nell’ordine di decine di miliardi di dollari. Almeno due governi regionali cinesi si sono impegnati ciascuno a investire 100 miliardi di yuan (circa 14,7 miliardi di dollari al tasso di cambio dell’anno in corso)”20. In un articolo del 2020 di Xinhua – l’Organo di stampa del PCC – tale sostegno economico orienterà cinque temi di ricerca scientifica: intelligenza dei dati, intelligenza degli sciami, intelligenza crossmediale, intelligenza ibrida uomo-macchina e sistema intelligente21.

Il Ministero della Scienza e della Tecnologia di Pechino (MOST), inoltre, ha coordinato la realizzazione di piattaforme aperte di innovazione di AI di nuova generazione per coltivare l’ambiente dello sviluppo tecnologico e dell’applicazione. In particolare, sono state istituite 15 piattaforme a livello nazionale che si concentrano rispettivamente su software e hardware di base, assistenza sanitaria intelligente, catena di approvvigionamento intelligente e governance delle città intelligenti22. Pechino ha anche creato zone speciali per lo sviluppo innovativo dell’AI di nuova generazione che mirano ad “aiutare i progetti pilota e promuovere l’aggiornamento industriale attraverso la tecnologia AI. Attualmente ci sono 11 zone pilota di questo tipo in tutta la Cina”23.

Come detto, numerosi governi locali hanno investito in tecnologie AI attraverso fondi di investimento statali. Nell’area di Pechino, ad esempio, Hangzhou e Shenzhen hanno co-sponsorizzato laboratori di ricerca sull’AI generativa con università e aziende tecnologiche, in collaborazione con i ministeri nazionali. L’Accademia di intelligenza artificiale di Pechino, in particolare, ha dato vita al primo modello linguistico pre-addestrato su larga scala con la sponsorizzazione congiunta del MIIT, del Comitato del PCC e del governo di Pechino.

China Daily in un articolo del 2022 intitolato “La Cina emerge come pioniera globale dell’AI”, infine, cita un rapporto della Stanford University secondo cui “lo scorso anno la Cina ha depositato più della metà di tutte le domande di brevetto sull’AI del mondo e i ricercatori cinesi hanno prodotto circa un terzo degli articoli di riviste e di citazioni sull’AI nel 2021 […] Il rapporto della Stanford University ha rilevato che lo scorso anno in Cina 500 istituzioni hanno pubblicato 2.000 progetti transfrontalieri sull’AI e la collaborazione Cina-USA sulla ricerca AI è quintuplicata dal 2010, totalizzando 9.660 articoli nel 2021”24. Nel 2023, Chen Jiachang, direttore del Dipartimento di alta e nuova tecnologia del Ministero cinese della Scienza e della Tecnologia ha affermato “che l’intelligenza artificiale, in quanto tecnologia emergente strategica, è diventata sempre più una forza trainante chiave per l’innovazione tecnologica, l’aggiornamento delle industrie e l’aumento della produttività”25

L’intervento regolatore pubblico dell’AI

In tre decenni, Pechino ha adottato almeno una dozzina di leggi e regolamenti statali in materia di sviluppo scientifico, segnatamente:

La Cina, inoltre, è emersa anche come capofila nelle normative sull’AI26, implementando varie iniziative per favorire e supervisionare la crescita del settore. Si possono ricordare il Made in China 2025, l’Action Outline for Promoting the Development of Big Data (2015) e il Next Generation Artificial Intelligence Development Plan (2017).

Pechino è stata anche proattiva nell’emanare leggi che regolano l’etica delle imprese e degli algoritmi di intelligenza artificiale. Come parte del più ampio sforzo di regolamentare il settore tecnologico, è concepibile che il governo cinese possa imporre regolamenti sui modelli linguistici basati sull’intelligenza artificiale, come ChatGPT27.

Il mese scorso, ad esempio, la Cyberspace Administration of China (CAC) ha pubblicato la bozza delleMisure per i servizi generativi di intelligenza artificiale”. Progettate per gestire prodotti di AI generativa come ChatGPT, le misure definiranno le regole di base che i servizi di intelligenza artificiale generativa devono seguire, incluso il tipo di contenuto che questi prodotti possono generare. Tale progetto evidenzia anche questioni che sono di particolare interesse per il governo cinese, come la moderazione dei contenuti, la distorsione e l’abuso delle informazioni, i pregiudizi algoritmici e la trasparenza.

In generale, il progetto cerca di ridurre i rischi e l’uso improprio delle tecnologie di intelligenza artificiale, incoraggiando nel contempo l’innovazione dell’AI in linea con i valori fondamentali del socialismo, la moralità sociale e l’ordine pubblico della Cina. In pratica, le aziende tecnologiche devono garantire che i contenuti generati dall’AI siano in linea con i valori politici del PCC, assumendosi la responsabilità legale sia per i dati di formazione che per i contenuti generati dalle loro piattaforme.

Il testo afferma anche che il governo incoraggia lo sviluppo indigeno e la cooperazione internazionale in relazione alla tecnologia dell’AI generativa, promuovendo le aziende ad adottare “software, strumenti, risorse informatiche e dati sicuri e affidabili ” allo scopo.

Il progetto di misure definisce l’AI generativa come tecnologie che generano testo, immagini, suoni, video, codici e altri contenuti basati su algoritmi, modelli e regole. Se approvata, la bozza regolerà le attività dei fornitori di servizi che offrono i loro prodotti agli utenti nella Cina continentale, indipendentemente dal fatto che il servizio sia basato localmente o all’estero.

È possibile che il regolamento possa essere approvato ed entrare in vigore entro la fine dell’anno e funzionerà in tandem con i quadri normativi esistenti che forniscono una guida allo sviluppo per il settore dell’AI. Essi sono:

Integrando queste normative, la Cina mira a trovare un equilibrio tra la promozione dei progressi dell’AI e la garanzia di pratiche di intelligenza artificiale responsabili ed etiche all’interno del Paese28.

Il CAC, dunque, con la proposta di regolamento ha indicato chiaramente la sua intenzione di imporre regole severe che potrebbero cambiare il gioco per i principali attori locali come Baidu, Alibaba Group Holding e ByteDance. Tuttavia, il CAC ha vincoli legali, possiede un potere legislativo limitato e non ha l’autorità per imporre multe salate nell’ambito delle misure proposte sull’AI generativa. Basti considerare che la multa massima proponibile dal dall’Organismo statale è di appena 100.000 yuan ($ 14.376).

Le principali aziende tecnologiche cinesi, avendo investito molto nell’AI generativa, diventano attori influenti nel panorama normativo. Nel corso degli anni, infatti, queste società hanno coltivato solide relazioni con il governo e costruito alleanze con le migliori università cinesi che possono essere sfruttate anche per fare pressioni per politiche favorevoli. In contrasto con le operazioni incentrate sui consumatori delle aziende, che negli ultimi anni queste aziende sono state sottoposte a un intenso controllo normativo e i loro sforzi di intelligenza artificiale si adattano perfettamente alle priorità strategiche del governo, rafforzando in modo significativo la loro posizione a favore di politiche favorevoli pianificate dal PCC.29

Inoltre, la frammentazione del potere all’interno della burocrazia cinese può spesso portare a tensioni, conflitti e compromessi tra le agenzie nella fase applicativa della legge. Molteplici agenzie a livello di gabinetto, tra cui il Ministero della Scienza e della Tecnologia, il Ministero dell’Industria e della Tecnologia dell’Informazione (MIIT) e la Commissione Nazionale per lo Sviluppo e la Riforma, svolgono tutti un ruolo fondamentale nel promuovere il progresso dell’AI. Tra l’escalation delle sanzioni statunitensi, Pechino ha istituito anche la Commissione centrale per la scienza e la tecnologia. Questa nuova commissione consentirà ai massimi leader del partito di supervisionare e influenzare direttamente la ricerca in aree chiave come semiconduttori, nuova energia, nuovi materiali e intelligenza artificiale.

Nel frattempo, numerosi governi locali hanno investito in tecnologie AI attraverso fondi di investimento statali. Pechino, Hangzhou e Shenzhen hanno entrambi co-sponsorizzato laboratori di ricerca sull’AI generativa con università e aziende tecnologiche, collaborando con i ministeri nazionali. Ad esempio, per realizzare l’obiettivo strategico di creare a Pechino un centro internazionale di innovazione scientifica e tecnologica – il Beijing International Science and Technology Innovation Center – entro il 2025, l’8 maggio scorso il Ministero della Scienza e della Tecnologia ha pubblicato il “Piano di lavoro per l’attuazione completa delle importanti istruzioni dello Spirito del Segretario generale Xi Jinping e per accelerare la costruzione del Centro internazionale per l’innovazione scientifica e tecnologica di Pechino“. Tale documento ha ribadito gli obiettivi indicati da Xi Jinping nel corso del ventesimo Congresso Nazionale del PCC di novembre 2022, in particolare:

  • formare un sistema nazionale di laboratori;
  • accelerare la creazione di grandi cluster di infrastrutture scientifiche e tecnologiche di livello mondiale;
  • sostenere lo sviluppo innovativo di nuove istituzioni di ricerca e sviluppo;
  • rafforzare le funzioni innovative delle università di ricerca e degli istituti di ricerca scientifica di alto livello;
  • rafforzare la ricerca di base e la ricerca di base applicata;
  • attuare importanti piani e progetti strategici scientifici e tecnologici;
  • creare una piattaforma di innovazione collaborativa trasversale e continuare a promuovere la creazione del National Technology Innovation Center e del National Manufacturing Innovation Center a Pechino, concentrarsi sulla promozione della costruzione di piattaforme come il National New Energy Vehicle Technology Innovation Center, il National Blockchain Technology Innovation Center e il National Green e Centro per l’innovazione tecnologica per l’edilizia a basse emissioni di carbonio;
  • rafforzare il ruolo principale delle imprese nell’innovazione tecnologica. Sostenere la costruzione di un consorzio per l’innovazione guidato da aziende tecnologiche leader, supportato da università e istituti di ricerca e coordinato da vari enti di innovazione, per affrontare congiuntamente tecnologie fondamentali chiave e sottostanti all’avanguardia ed esplorare un nuovo paradigma di profonda integrazione dell’industria, università, ricerca e applicazione guidate dalle imprese;
  • accelerare la costruzione del World Leading Science and Technology Park – il parco scientifico e tecnologico leader a livello mondiale – di Zhongguancun;
  • migliorare il livello di innovazione delle “tre città e un distretto”, prestando attenzione al Zhongguancun Science City, al Huairou Science City e al Future Science City, aggiornando la zona di sviluppo economico e tecnologico di Pechino e la zona di dimostrazione del cluster dell’industria dell’innovazione di Shunyi;
  • costruire un sistema di assistenza e servizi a ciclo completo per le aziende tecnologiche;
  • Formare un cluster industriale con predominio tecnologico. In particolare, con il Beijing International Science and Technology Innovation Center come nucleo e leadership, è necessario cooperare con le risorse industriali di Pechino, Tianjin e Hebei per creare una nuova generazione di cluster del settore della tecnologia dell’informazione e promuovere lo sviluppo leader di big data, cloud computing, Internet of Things, blockchain, realtà virtuale, sicurezza delle informazioni e altri campi. E’ necessario creare, inoltre, un cluster industriale di produzione intelligente, supportare lo sviluppo di circuiti integrati, nuovi veicoli (connessi) intelligenti a energia, robot e apparecchiature intelligenti, pianificare e costruire un sistema di supporto “della rete cloud delle mappe stradali dei veicoli” in rete intelligente. R’ necessario concentrarsi sui campi di frontiera chiave come Internet 3.0, intelligenza artificiale, optoelettronica e tecnologia a basse emissioni di carbonio, delineare il futuro sviluppo industriale, avviare la costruzione di futuri parchi scientifici e tecnologici industriali e creare una base per la futura coltivazione dell’industria;
  • Raccogliere vigorosamente talenti scientifici e tecnologici strategici;
  • Migliorare la capacità di formazione indipendente dei talenti di alta qualità;
  • Ottimizzare l’ambiente per lo sviluppo dei talenti;
  • Continuare la promuovere l’autosufficienza scientifica e tecnologica di alto livello, l’auto-miglioramento e la riforma del primo processo;
  • Coordinare e promuovere la riforma dei meccanismi istituzionali nei settori chiave;
  • Migliorare il sistema finanziario tecnologico. Promuovere il circolo virtuoso di “tecnologia-industria-finanza”, rafforzare il Fondo per l’innovazione scientifica e tecnologica di Pechino;
  • Rafforzare la protezione della proprietà intellettuale;
  • Approfondire la cooperazione aperta internazionale nel campo della scienza e della tecnologia;
  • Promuovere la costruzione della Comunità collaborativa per l’innovazione Pechino-Tianjin-Hebei;
  • Dirigere il Forum Zhongguancun ad alto livello.

Le organizzazioni coinvolte nel Piano AIDP

Secondo uno studio condotto dal think tank CSET nel 202230, sarebbero almeno una trentina le organizzazioni nazionali – al netto delle multinazionali che in Cina fanno ricerche sull’AI come IBM, Intel, Microsoft, ecc. – coinvolte nella realizzazione del Piano cinese di sviluppo dell’intelligenza artificiale di nuova generazione (AIDP)31. Quello che segue, dunque, è l’elenco sviluppato da CSET delle principali istituzioni cinesi impegnate in una o più delle tre aree di ricerca identificate dal Piano come precursori dell'”AI generale”, vale a dire gli approcci “computazionali” tradizionali, quelli ispirati al cervello e le interfacce cervello-computer.

Le principali entità cinesi che perseguono l’AI generale tramite approcci tradizionali (computazionali)

  • Baidu Research, braccio tecnico del colosso cinese dei motori di ricerca, fa parte della Baidu AI Technology Platform dell’azienda, ulteriormente suddivisa in laboratorio di cognitive computing, deep learning e big data lab e altri per il biocomputing, la robotica, la sicurezza e l’informatica quantistica32. È diretto da Wang Haifeng, CTO di Baidu. Il vicepresidente di Baidu, Wu Tian, è anche vicedirettore del National Engineering Laboratory for Deep Learning Technology and Applications cinese che, sotto la guida di Baidu, ha annunciato nel 2017 l’intenzione di “costruire una piattaforma di ricerca per l’AI generale”33.
  • DAMO Academy di Alibaba, filiale della società di e-commerce Alibaba, è stata fondata nel 2017 con strutture a Pechino, Hangzhou e cinque sedi all’estero34. Il direttore è Zhang Jianfeng, presidente di Alibaba Cloud Intelligence. L’accademia ospita 16 laboratori che fanno ricerca su tutto, dall’intelligenza artificiale alla quantistica.
    1. Foto: Sedi Globali sito ufficiale
  • Tencent AI Lab è il ramo di ricerca di Tencent, la società di giochi online con sede a Shenzhen, sviluppatrice dell’app di messaggistica WeChat35. Fondato nel 2016, il laboratorio svolge ricerca sulla visione artificiale e sul riconoscimento vocale36.
  • Huawei, la società di apparecchiature per le telecomunicazioni con sede a Shenzhen, investe molto nell’intelligenza artificiale, come dimostrano i suoi chip AI Ascend, la piattaforma informatica Atlas AI utilizzata nelle applicazioni “Città sicure” e MindSpore AI computing framework37. La società ha segnalato il suo ingresso formale nello sviluppo generale dell’AI nel maggio 2021, quando ha firmato un accordo con il CAS Institute of Automation (CASIA) per costruire una piattaforma di “intelligenza artificiale generale” a Wuhan. Huawei ha adottato un piano quinquennale di investimenti nell’AI, basato sul raggiungimento di una “AI generale” entro il 2030, data in cui la Cina dovrebbe raggiungere il dominio mondiale nell’Intelligenza Artificiale38 e, successivamente, anche nella “super-intelligenza artificiale”39.
  • JD Research Institute, fondato nel 2017 come divisione della società di ecommerce JD.com, ha sede a Pechino. L’istituto ha tre laboratori per ML, visione artificiale e PNL finalizzati al raggiungimento di “capacità cognitive simili a quelle umane” in linguaggio e discorso40. I leader del JD Research Institute sono illustri scienziati. Il direttore della ricerca sull’intelligenza artificiale Zhou Bowen era il capo scienziato del Watson Group di IBM. He Xiaodong, vicepresidente della tecnologia di JD, ha lavorato in Microsoft 15 anni, mentre il vicepresidente dell’Istituto Mei Tao è un altro “alunno” Microsoft. JD, inoltre, sponsorizza un secondo braccio di ricerca: la JD Explore Academy, istituita nel 2020 per l’AI affidabile, l’apprendimento super approfondito e il machine learning quantistico, tutti mirati all’innovazione “dirompente” a livello teorico41.
  • Pengcheng Lab è stato istituito nel marzo 2018 come laboratorio di ricerca provinciale dai governi di Guangdong e Shenzhen. L’istituzione, sostenuta dallo Stato, indica 59 università, società e istituti di ricerca come “collaboratori strategici” oltre ai collegamenti con Baidu e Huawei42. Le sue attività sono state ulteriormente ampliate nel gennaio 2019 con l’istituzione del Pengcheng Lab International AI Development Center43. Pengcheng Lab si concentra su modelli di intelligenza artificiale di grandi dimensioni ad alta intensità di dati, dove il suo ultraveloce Cloud Brain II sviluppato con Huawei per supportare l’intelligenza artificiale, è stato utilizzato per creare Pangu44.

Foto: Pengcheng Lab. Il 5 maggio 2023, a ISC24, un evento globale di calcolo ad alte prestazioni tenutosi ad Amburgo, in Germania, è stata annunciata la nuova classifica IO23 per misurare la capacità di throughput dei dati del sistema e l’infrastruttura scientifica e tecnologica su larga scala di intelligenza artificiale “Pengcheng Cloud Brain II” guidata dal Pengcheng Laboratory.

  • Horizon Robotics è stata fondata nel 2015 nel distretto di Haidian di Pechino da Yu Kai, un esperto di ML ed ex direttore del laboratorio di deep learning IDL di Baidu45. Chen Liming ne è diventato l’amministratore delegato nel 2021. L’azienda è specializzata in chip AI per veicoli intelligenti e visione artificiale. Nel 2018, Horizon ha istituito un “General AI Lab” nella Silicon Valley in California, l’unica grande azienda cinese a farvi ricerca nella “general AI”46. Il laboratorio è diretto da Xu Wei, apprezzato esperto di deep learning, che ha lasciato la Baidu Deep Learning Laboratory IDL a causa delle “carenze nell’AI” per produrre macchine “con capacità di apprendimento come gli umani”47. L’obiettivo dichiarato da Xu è “lo sviluppo di nuovi algoritmi e tecnologie per consentire alle macchine di apprendere nuove conoscenze e abilità con la stessa efficienza degli esseri umani”48.

    1. Foto: Horizon Robotics
  • Beijing Institute for General Artificial Intelligence (BIGAI), è un istituto di ricerca e sviluppo sostenuto dal governo municipale di Pechino, dal Ministero della Scienza e della Tecnologia e dal Ministero dell’Istruzione e supportato dall’Università di Pechino, dall’Università Tsinghua e da altre unità, fondato nel 2020 dal professor Zhu Songchun, esperto di visione artificiale di fama mondiale, matematico statistico e applicato ed esperto di intelligenza artificiale. L’Istituto mira a creare una ” general intelligent agent” e sta accumulando la capacità di perseguire seriamente questi obiettivi, afferma il CSET49. I piani dell’Istituto prevedono uno staff di mille ricercatori provenienti dalla Cina e “da tutto il mondo”50.
  • CAS Institute of Automation, fondato a Pechino nel 1956, svolge la ricerca sull’AI “tradizionale” e su quella “ispirata dal cervello”. CASIA ospita diversi luminari dell’intelligenza artificiale, tra cui il direttore Xu Bo, che gestisce il Research Center for Brain-inspired Intelligence, Jiang Tianzi, capo del Brainnetome Center e Tan Tieniu, l’esperto di visione artificiale e vice capo dell’ufficio di collegamento della RPC a Hong Kong. Il suo modello pre-addestrato multimodale “Zidong Taichu” con 100 miliardi di parametri è visto come “un importante primo passo dell’intelligenza percettiva all’intelligenza generale”51.
  • Bohai University è l’istituto di affiliazione del sostenitore dell’AGI Liu Kai e una piattaforma per l’esperto di intelligenza artificiale della Temple University Pei Wang. Il professor Wang è un innovatore AGI di livello mondiale, secondo per riconoscimento solo a Ben Goertzel52. Secondo CSET, il “modello di intelligenza non assiomatico di Wang offre una base uniforme per l’intelligenza artificiale e il pensiero umano e il supporto per un modello AGI credibile: NARS”53. Liu Kai, invece, presiede sessioni regolari del China Artificial General Intelligence Annual Conference.

Foto: CSET, China’s Advanced AI Research MONITORING CHINA’S PATHS TO “GENERAL” ARTIFICIAL INTELLIGENCE”.

Principali entità cinesi che perseguono l’AI generale tramite approcci ispirati al cervello

Foto: CSET, China’s Advanced AI Research MONITORING CHINA’S PATHS TO “GENERAL” ARTIFICIAL INTELLIGENCE”.

Principali entità cinesi che perseguono l’AI generale tramite le interfacce cervello-computer e i chip neuromorfi

Le interfacce cervello-computer utilizzano l’intelligenza artificiale per migliorare il loro funzionamento, aprendo una strada verso il potenziamento cognitivo. I chip neuromorfici – che imitano la struttura del cervello – invece, permettono una velocità di elaborazione maggiore per gli algoritmi che supportano l’intelligenza generale e vengono adattati in Cina per l’uso nelle BCI70.

  • Il Laboratorio BCI della Tsinghua University, istituito nel 2004, si occupa “di sviluppare le tecnologie intelligenti di prossima generazione nell’interfaccia cervello-computer, nell’interazione uomo-computer e nella neuromodulazione”. Secondo il Laboratorio, “queste tecnologie porteranno una serie di nuove applicazioni per comprendere e regolare il cervello, come nuove interfacce cervello-computer in grado di leggere il linguaggio umano e le emozioni e tecniche di regolazione del cervello che migliorano le emozioni delle persone”.
  • Il Center for Brain-Inspired Computing Research, creato dalla Tsinghua University nel 2014 per studiare la teoria funzionale/computazionale neurale, l’apprendimento automatico el’architettura dei chip71. Secondo il CSET, il centro si avvale di docenti provenienti da sette dipartimenti in ” scienza del cervello, ingegneria elettronica, microelettronica, informatica, automazione, scienza dei materiali e strumenti di precisione72 fornendo in tal modo una piattaforma per l’AI generale. Il chip è in parte analogico e in parte digitale e ha lo scopo di imitare i principi computazionali dei cervelli biologici73. Un anno dopo l’istituzione, gli scienziati del centro hanno costruito un modello software completo di Turing per colmare il divario tra le tradizionali “reti neurali artificiali basate sull’informatica” e i modelli di intelligenza artificiale guidati dalle neuroscienze”74.
  • La NeuraMatrix, una società fondata nel 2019 da un incubatore della Tsinghua University per realizzare “sistemi impiantabili attivi che si interfacciano con il corpo umano e dispositivi artificiali”75. A differenza di altri progetti BCI cinesi il cui scopo è quello di alleviare la disabilità, NeuraMatrix dichiara apertamente che il suo obiettivo è il potere cognitivo delle persone sane “fondendo efficacemente l’intelligenza umana e artificiale”76.
  • Il Brain Science and Brain-like Research Center dell’Università di Tianjin è stato istituito nel settembre 2019. È integrato dall’Istituto di ingegneria medica e medicina traslazionale dell’università e da un Centro di ingegneria neurale focalizzato su cognizione cerebrale, medicina e brain-computer interfaces (BCI).
  • L’Institute of Brain-inspired Circuits and Systems (IBICAS) dell’Università di Fudan è stato istituito nel luglio 2017 per supportare il China Brain Project e lo Zhangjiang National Lab di Shanghai con la ricerca sulla BI -Chip AI e acquisizione del segnale neuronale77.
  • Il Ruijin Hospital BCI and Neuromodulation Center della Shanghai Jiao Tong University è stato fondato nel 2020 con l’obiettivo di utilizzare la BCI per affrontare la depressione e altri tipi di malattie neuropsicologiche, ovvero le applicazioni “affettive” della BCI. Il centro è co-diretto da Sun Bomin secondo il quale il progetto è quello di “impiantare chip nel cervello dei pazienti attraverso un intervento chirurgico minimamente invasivo” seguito da stimolazione elettrica basata sull’analisi dell’intelligenza artificiale78.
  • Il Frontier Science Center for Brain and Brain-Machine Integration dell’Università di Zhejiang, chiamato anche Double Brain Center, è stato istituito sotto gli auspici del Ministero dell’Istruzione nell’ottobre 2018. Wu Zhaohui è il direttore e Duan Shumin è il capo scienziato.
  • Il Center for Brain Computer Interfaces and Brain Information Processing della South China University of Technology è stato istituito nel 2007 a Guangzhou per ricercare l’interazione cervello-computer e i dati cerebrali su larga scala. Il centro ha cinque gruppi di ricerca i cui argomenti coprono collettivamente l’analisi del segnale EEG e fMRI, la rappresentazione del segnale sparso, il riconoscimento di modelli, il machine learning, le reti neurali, l’elaborazione di big data, la robotica e il BCI79.
  • Il Tianqiao and Chrissy Chen Institute è stato fondato nel 2016 dal pioniere dei giochi online Chen Tianqiao e dalla moglie Chen Qianqian. Nel 2020 e nel 2021, l’istituto ha creato due “Frontier Labs” per la ricerca sul cervello, uno presso l’Huashan Hospital di Shanghai, l’altro presso lo Shanghai Mental Health Center.
  • Il CAS Institute of Automation che, oltre alla ricerca tradizionale e BI-AI, investe anche nello sviluppo di brain-computer interfaces. Secondo il CSET, il lavoro di CASIA sulla codifica e decodifica delle informazioni neurali visive – visto come “la tecnologia di base delle interfacce cervello-computer”80 – è considerato come “un importante trampolino di lancio nel lavoro per creare migliori interfacce cervello-macchina”. Un rapporto del 2021 intitolato “BAAI AI Frontiers” ha elencato tra i risultati di CASIA un sistema robotico che può “impiantare con precisione elettrodi flessibili nella corteccia cerebrale degli animali sotto la guida di immagini microscopiche ”, tracciando così un percorso verso BCI invasive81.

Foto: CSET, China’s Advanced AI Research MONITORING CHINA’S PATHS TO “GENERAL” ARTIFICIAL INTELLIGENCE”.

La Fusione Militare-Civile (MCF)

Nell’ambito dell’AI, un cenno merita anche l’MCF, una strategia volta a trasformare l’Esercito Popolare di Liberazione (PLA) in un “esercito di livello mondiale” entro il 204982. Con questo programma, il PCC sta riorganizzando sistematicamente l’impresa scientifica e tecnologica cinese per garantire che le nuove innovazioni facciano, simultaneamente, avanzare lo sviluppo economico e militare del Paese. La Cina persegue lo sviluppo MCF per “fondere” le sue strategie di crescita economica e sociale con quelle di sicurezza per costruire un sistema nazionale integrato, con capacità a sostegno degli obiettivi volti al ringiovanimento nazionale. Il PCC considera l’MCF un elemento fondamentale per portare avanti le sue ambizioni regionali e globali. Come detto, ritiene che l’intelligenza artificiale guiderà la prossima rivoluzione negli affari militari e che il primo Paese ad applicarla alla guerra di prossima generazione raggiungerà il dominio militare. MCF, dunque, mira a spianare la strada affinché la Cina sia il primo Paese a passare alla “guerra intelligente” e sviluppare le capacità militari che considera fondamentali per il raggiungimento di questi obiettivi. Le tecnologie chiave includono informatica quantistica, big data, semiconduttori, 5G, tecnologia nucleare avanzata, tecnologia aerospaziale e l’intelligenza artificiale, appunto83.

Il ruolo bellico dell’AI per il PCC

Come detto, Pechino ha dato priorità agli investimenti nell’AI per la difesa e per la sicurezza nazionale per avere “forze armate di livello mondiale” ed ottenere vantaggi nella futura guerra “intelligente”, in cui essa (insieme ad altre tecnologie emergenti) sarà completamente integrata in operazioni militari con “sistemi e apparecchiature in rete, intelligenti e autonomi”84.

Anche se l’intera portata delle attività cinesi relative all’AI non è ampiamente nota, una rassegna dell’ottobre 2021 del Center for Security and Emerging Technology (CSET) di 343 contratti militari stima che la PLA “spenda più di 1,6 miliardi di dollari ogni anno su sistemi e apparecchiature relativi all’IA”85. Il CSET scrive che le aree di interesse della Cina per lo sviluppo in questo settore sono ampie e includono86:

  • veicoli intelligenti e autonomi, con particolare attenzione alle tecnologie di sciamatura;
  • intelligence, sorveglianza e ricognizione (ISR);
  • manutenzione predittiva e logistica;
  • informazioni, cyber e guerra elettronica;
  • simulazione e addestramento (incluso il wargame);
  • comando e controllo (C2);
  • riconoscimento automatico del bersaglio.

L’intelligenza artificiale occupa anche un posto di rilievo nel più recente white paper sulla difesa della Cina87del 2019 secondo cui “La competizione militare internazionale sta subendo cambiamenti storici. Nuove tecnologie militari ad alta tecnologia basate sull’IT si stanno sviluppando rapidamente. C’è una tendenza prevalente a sviluppare armi ed equipaggiamenti di precisione a lungo raggio, intelligenti, furtivi o senza equipaggio. La guerra si sta evolvendo in guerra informatizzata e quella intelligentizzata è all’orizzonte”88.

Secondo Gregory C. Allen89 “La leadership militare cinese ritiene che l’alba della guerra intelligentizzata abilitata dall’intelligenza artificiale (a volte tradotta come “intelligentizzazione”) rappresenti una rivoluzione della tecnologia militare alla pari delle rivoluzioni della meccanizzazione e dell’informatizzazione del ventesimo secolo”90

Come ha affermato il DoD nel Rapporto sul potere militare cinese del 202291, per “intelligentizzazione” si intende ciò che la PLA ha elencato, in particolare:

“Gli strateghi della PLA hanno affermato che le nuove tecnologie aumenteranno la velocità e il ritmo della guerra futura e che l’operatività dell’AI sarà necessaria per migliorare la velocità e la qualità dell’elaborazione delle informazioni riducendo l’incertezza del campo di battaglia e fornendo un vantaggio decisionale rispetto al potenziale avversari. La PLA sta anche esplorando concetti operativi di nuova generazione per la guerra intelligente, come la guerra di logoramento da parte di sciami intelligenti, la guerra mobile interdominio, il confronto spaziale basato sull’intelligenza artificiale e le operazioni di controllo cognitivo. La PLA considera i sistemi senza equipaggio tecnologie intelligenti e sta perseguendo una maggiore autonomia per i veicoli aerei, di superficie e sottomarini senza equipaggio per consentire formazioni ibride con e senza equipaggio, attacchi di sciami, supporto logistico ottimizzato e ISR disaggregato, tra le altre capacità”.

Al momento, tuttavia, l’applicazione più significativa dell’AI attiene la sicurezza nazionale, segnatamente la sorveglianza interna92.

Negli ultimi anni, infatti, la Cina ha avviato una brutale repressione dei residenti della sua provincia dello Xinjiang, prendendo di mira prevalentemente le persone della minoranza uigura musulmana. Il governo cinese ha installato un sistema abilitato all’intelligenza artificiale straordinariamente esteso, progettato per sorvegliare, censurare e limitare le azioni dei residenti. L’ambizione di questo programma è aumentata notevolmente nel tempo e gli elementi del programma sono ora implementati nelle regioni di tutta la Cina.

“Questa sperimentazione sociale massiccia ha fornito una ricchezza di finanziamenti, dati ed esperienza operativa per il complesso industriale di sorveglianza cinese, comprese molte aziende in prima linea nello sviluppo dell’AI cinese”, afferma Gregory C. Allen93. Ad esempio, iFlyTek, uno dei principali fornitori cinesi di software di riconoscimento vocale e traduzione, riceve enormi quantità di sussidi dal governo cinese94.

Dal 2017, ha collaborato con il governo nella fornitura di un cosiddetto sistema di “impronta vocale” per identificare e tracciare i residenti95. SenseTime, uno dei principali fornitori cinesi di software di riconoscimento facciale, svolge un ruolo simile per il tracciamento facciale in filmati di sorveglianza96. I test sul campo forniscono, dunque, casi d’uso reali e dati di formazione che consentono a entrambe le aziende di progredire nello sviluppo e nell’esperienza operativa con la tecnologia AI97. Le implicazioni per i diritti umani e le libertà civili di questi dispiegamenti di Ai su larga scala sono quindi enormi.

Tuttavia, gli sforzi di Pechino nell’AI di sorveglianza interna offrono anche vantaggi indiretti per la sua implementazione militare. “La moderna intelligenza artificiale con apprendimento automatico che utilizza reti neurali profonde offre l’opportunità di incredibili guadagni nelle prestazioni del sistema, ma tali prestazioni dipendono dalla disponibilità di grandi quantità di dati di addestramento durante lo sviluppo. Inoltre, i dati di addestramento devono assomigliare molto alle condizioni operative”, ha precisato Gregory C. Allen nella sua recente testimonianza presso la U.S.-China Economic and Security Review Commission98.

“In generale”, aggiunge l’esperto, “è molto più facile ottenere tali dati di addestramento su clienti commerciali o obiettivi di sorveglianza domestica che da un esercito nemico, soprattutto se i sistemi d’arma e i sensori amici non si trovano spesso nel raggio di quelli nemici. Le applicazioni di intelligenza artificiale per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti più mature sono quelle come l’analisi abilitata all’intelligenza artificiale delle immagini di ricognizione satellitare. Anche in tempo di pace, i satelliti possono scattare molte foto delle forze militari russe e cinesi e quelle immagini possono essere etichettate digitalmente da esperti umani per trasformarle in dati di addestramento. I dati di addestramento è il materiale da cui apprendono i sistemi di intelligenza artificiale con l’acquisizione automatica. La combinazione di un algoritmo di apprendimento e di dati di addestramento è il modo in cui i sistemi di intelligenza artificiale imparano a riconoscere cosa c’è in un’immagine. Ma i dati di addestramento sono generalmente specifici dell’applicazione. I dati di addestramento per il riconoscimento delle immagini satellitari in genere aiutano solo a costruire l’AI per il riconoscimento delle immagini satellitari. Non si possono usare magicamente dati di immagini satellitari etichettati per addestrare un’intelligenza artificiale per il computer di guida di un missile (almeno non con la tecnologia odierna). Ottenere la giusta tipologia di dati di addestramento da incorporare nell’intelligenza artificiale moderna, ad esempio, nel computer di puntamento di un carro armato robotico, è una sfida tecnica molto più difficile. Non è impossibile in linea di principio, ma in pratica ci sono molte meno opportunità per raccogliere il giusto tipo di dati sull’addestramento a meno che il tuo Paese non sia attualmente in guerra. Questo è fondamentale da tenere a mente nel contesto dell’uso diffuso dell’intelligenza artificiale per la sorveglianza interna in Cina. Pechino può avere vantaggi in termini di dati relativi al riconoscimento facciale per applicazioni di sorveglianza domestica o anche applicazioni commerciali come il credito al consumo, ma questi set di dati hanno una rilevanza limitata per le applicazioni militari. Per alcune applicazioni di intelligenza artificiale militare, come il targeting missilistico di precisione o la navigazione autonoma con droni, la Cina potrebbe non avere alcun vantaggio in termini di dati rispetto agli Stati Uniti”99.

Le informazioni non classificate riguardanti la ricerca e l’adozione dell’AI militare da parte della Cina presentano, inoltre, limiti importanti, ma le prove disponibili suggeriscono che Pechino stia perseguendo lo sviluppo di armi autonome letali abilitate dall’AI100. Sebbene la Cina si sia vantata della competenza nell’uso della propria AI in ambito militare e in quello della sorveglianza di massa, le prove sull’estensione dell’adozione dell’AI militare cinese sono significativamente più limitate, in particolare a livello non classificato. Questi sistemi di AI sono generalmente sviluppati in segreto fino a quando non sono sufficientemente avanzati da servire a scopi di deterrenza o da far parte delle esportazioni militari. “Vale la pena prestare attenzione alle fonti disponibili di dominio pubblico relative all’adozione dell’AI militare cinese, come giornali affiliati all’esercito e riviste accademiche, ma devono essere valutate con cautela. Queste fonti, per loro stessa natura, non possono discutere la visione completa dei progressi militari della Cina e in molti casi sono opinioni e speculazioni individuali piuttosto che politiche governative ufficiali”101.

Le migliori indicazioni disponibili, tuttavia, suggeriscono che la strategia della Cina è ambiziosa, andando oltre qualsiasi tipo di supervisione umana sul campo di battaglia verso una guerra sempre più autonoma abilitata dall’AI. Ad esempio, Zeng Yi, un alto dirigente di NORINCO, la terza più grande azienda di difesa della Cina, ha tenuto un discorso pubblico nel 2018 in cui ha descritto le aspettative della sua azienda (e della Cina) per la futura implementazione delle armi AI: “Nei futuri campi di battaglia, ci non ci saranno persone che combattono”, ha detto102. Zeng ha previsto che entro il 2025 le armi autonome letali sarebbero state all’ordine del giorno e ha affermato che la sua azienda ritiene che un uso militare sempre crescente dell’AI sia “inevitabile”.

Secondo Gregory C. Allen le parole di Zeng sono coerenti con i programmi di sviluppo di veicoli militari autonomi cinesi in corso e con l’attuale approccio della Cina alle esportazioni di sistemi militari senza pilota103. Il governo cinese, ha aggiunto, “sta già esportando molti dei suoi droni aerei militari più avanzati in paesi del Medio Oriente come l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti. Il governo cinese ha dichiarato che esporterà anche i suoi droni stealth di prossima generazione quando saranno disponibili”104.

Sebbene molti droni dell’attuale generazione siano principalmente gestiti da remoto, i funzionari cinesi generalmente si aspettano che questi velivoli e la robotica militare presentino in futuro capacità di intelligenza artificiale e autonomie sempre più estese. I produttori di armi cinesi stanno già vendendo droni armati che pubblicizzano quantità significative di autonomia in combattimento. Ziyan, un produttore cinese di droni militari, ad esempio ha venduto il suo modello Blowfish A2 agli Emirati Arabi Uniti e nel novembre 2019 sarebbe stato in trattative con l’Arabia Saudita e il Pakistan105. Questo drone, in particolare, può essere utilizzato in missioni di combattimento complesse, tra cui il rilevamento del tempo in punti fissi, la ricognizione a distanza fissa e gli attacchi di precisione mirati106. E a seconda delle preferenze del cliente, Ziyan offre di equipaggiare il Blowfish A2 con missili o con mitragliatrici.

Oltre ad utilizzare l’AI per la robotica militare autonoma, Pechino è fortemente interessata anche al suo impiego nel processo decisionale del comando militare107. Zeng Yi ha espresso alcune opinioni importanti su questo argomento, affermando che oggi “l’attrezzatura meccanizzata è proprio come la mano del corpo umano. Nelle future guerre intelligenti, i sistemi di intelligenza artificiale saranno proprio come il cervello del corpo umano”. Zeng ha anche affermato che “la supremazia dell’intelligence sarà il fulcro della guerra futura” e che “l’intelligenza artificiale potrebbe cambiare completamente l’attuale struttura di comando, che è dominata dagli umani” in una dominata da un “gruppo di intelligenza artificiale”. Diversi mesi dopo l’importante vittoria di AlphaGo su Lee Sedol nel marzo 2016, una pubblicazione del Centro di comando per le operazioni congiunte della Commissione militare centrale cinese ha sostenuto che la vittoria di AlphaGo “ha dimostrato l’enorme potenziale dell’intelligenza artificiale nel comando di combattimento, nella deduzione del programma e nel processo decisionale”108.

Il vantaggio della Cina sugli Usa

Il vantaggio degli Stati Uniti nella ricerca avanzata sull’AI, però, non si traduce necessariamente in una abilità nell’adozione, conclude Gregory C. Allen. Gli “Stati Uniti sono senza dubbio i leader nello sviluppo della scienza fondamentale dell’AI. Abbiamo riserve più profonde di talento e conoscenza istituzionali. Tuttavia, storicamente non è sempre vero che l’inventore di una tecnologia all’avanguardia o l’autore di una scoperta scientifica ne sia il principale beneficiario. Considera il caso degli aerei invisibili. Molte delle principali scoperte scientifiche alla base che hanno consentito la tecnologia invisibile hanno avuto origine nel 1962 in Unione Sovietica con la ricerca di Petr Ufimtsev, un fisico dell’Istituto di ingegneria radiofonica di Mosca. Le traduzioni in inglese del lavoro di Ufimtsev non furono disponibili fino al 1971. Nonostante avesse un vantaggio di nove anni, l’Unione Sovietica non ha mai schierato con successo aerei stealth, mentre gli Stati Uniti lo hanno fatto nel 1981. Se la comunità di ricerca degli Stati Uniti non si fosse mai imbattuta nel lavoro rivoluzionario di Ufimtsev, l’invenzione iniziale di velivoli stealth ci sarebbe stata decenni dopo. Nel caso dell’intelligenza artificiale, non possiamo permettere agli Stati Uniti di svolgere il ruolo dell’Unione Sovietica. La nostra leadership nella ricerca sulla tecnologia dell’AI non significa intrinsecamente che gli Stati Uniti guideranno l’effettiva sua adozione militare. In quanto esercito globale forte ma ancora in via di sviluppo, la Cina ha vantaggi nell’adozione dell’AI”109.

In effetti, alcuni leader del governo cinese vedono l’intelligenza artificiale come una promettente opportunità di “leapfrog development” militare, nel senso che offre vantaggi militari rispetto agli Stati Uniti e potrebbe essere più facile da implementare in Cina rispetto agli USA110. Il termine “leapfrog development” “descrive una tecnologia per la quale i Paesi ritardatari possono saltare una fase di sviluppo o una per la quale essere indietro rispetto all’attuale generazione di tecnologia offre effettivamente un vantaggio nell’adottare la generazione successiva111. Un esempio comunemente citato è l’adozione rapida e diffusa della tecnologia dei telefoni cellulari in Paesi che presentano un utilizzo minimo del telefono fisso. Kai-Fu Lee, uno dei principali venture capitalist nel settore dell’intelligenza artificiale in Cina, sostiene che l’assenza di molte capacità dell’economia sviluppata, come i facili controlli del credito, ha portato a un’ondata di imprenditori cinesi che fanno un uso innovativo delle capacità dell’AI per colmare quei gaps112. In Cina, ad esempio, le carte di credito in plastica sono quasi inesistenti, ma i pagamenti tramite cellulare garantiti dal riconoscimento facciale sono onnipresenti.

L’IA nelle applicazioni per la sicurezza nazionale


L’enfasi della Cina sull’intelligenza artificiale come fattore abilitante della tecnologia si estende alle applicazioni di sicurezza nazionale. Il piano nazionale cinese per lo sviluppo dell’AI del 2017 identifica questa tecnologia come una “opportunità storica” per le tecnologie “leapfrog development” nella sicurezza nazionale113. Zeng Yi, Chinese defense executive, ha fatto eco a tale affermazione, sostenendo che l’AI “porterà un leapfrog development” nella tecnologia militare e rappresenta un’opportunità fondamentale per la Cina114.

“Se questa linea di pensiero cinese è corretta, secondo cui l’AI presenta un’opportunità d i“leapfrog development”, significa che la Cina si troverebbe in una posizione migliore rispetto agli Stati Uniti per la sua adozione militare […] inoltre, la spesa militare cinese è triplicata dal 2007 al 2017, la tecnologia è una priorità assoluta e vi è una comprensione generale che molte delle sue attuali piattaforme e approcci sono obsoleti e devono essere sostituiti a prescindere115. Uno dei tanti esempi della “strategia del balzo in avanti” della Cina nell’AI è il considerare l’investimento nel settore come prioritario e lo spionaggio tecnologico per sottomarini autonomi e senza equipaggio a lungo raggio e a basso costo. Gli Stati Uniti, invece, spendono ancora più della Cina per la difesa, ma gran parte di quella spesa è legata a programmi legacy, conclude Gregory C. Allen116. “Gli Stati Uniti e la Repubblica popolare cinese sono concorrenti alla pari nel settore chiave dell’IAI. Ma sebbene le due parti siano approssimativamente uguali, i vantaggi e gli svantaggi di ciascuna non sono gli stessi. Gli Stati Uniti hanno una profonda conoscenza industriale, scientifica e istituzionale nelle scienze dell’apprendimento automatico ed esercitano un controllo significativo sulla catena di fornitura fisica dei chip che sono la pietra angolare dello sviluppo dell’AI. Tuttavia, non abbiamo eguagliato il livello di adozione del governo cinese per le applicazioni di sicurezza, così come la cooperazione pubblico-privato [… negli USA] manca una discussione sulla capacità di controllo delle esportazioni. La politica di controllo delle esportazioni che gli Stati Uniti hanno attuato nei settori dell’intelligenza artificiale e dei semiconduttori è una sfida diretta a due delle massime priorità tecnologiche della Cina: l’economia e la sicurezza nazionale. È chiaro che la Cina dedicherà risorse straordinarie per eludere quei controlli e lo sta già facendo. Il governo degli Stati Uniti dovrebbe essere disposto a dedicare ulteriore attenzione e finanziamenti significativi per garantire che la Cina non abbia successo”117.

Proprio su ciò, il 5 giugno scorso il leader democratico della maggioranza al Senato statunitense Chuck Schumer ha dichiarato di aver programmato tre briefing sull’intelligenza artificiale. In una lettera inviata ai colleghi, il politico statunitense ha infatti dichiarato che i senatori devono approfondire la loro comprensione dell’AI. “L’intelligenza artificiale sta già cambiando il nostro mondo e gli esperti ci hanno ripetutamente detto che avrà un profondo impatto su tutto, dalla nostra sicurezza nazionale alle nostre aule alla nostra forza lavoro, incluso uno spostamento di posti di lavoro potenzialmente significativo”, ha affermato Schumer. Il primo briefing sarà una panoramica generale sull’AI, il secondo esaminerà come raggiungere la leadership americana sull’AI e il terzo, che sarà classificato, riguarderà questioni e implicazioni di difesa e intelligence. Il senatore democratico ha avviato uno sforzo ad aprile 2023 per stabilire regole sull’intelligenza artificiale al fine di affrontare i problemi di sicurezza nazionale. Il piano di Schumer avrà comunque bisogno dell’approvazione del Congresso e della Casa Bianca e ciò potrebbe richiedere mesi. Questo, tuttavia, rappresenta al momento il passo più concreto che il Governo degli Stati Uniti abbia fatto in materia di nuove normative per affrontare le crescenti preoccupazioni sull’AI generativa.

Note

1Gabriele e Nicola Iuvinale, La Cina di Xi Jinping, verso un nuovo ordine mondiale sinocentrico?, Antonio Stango Editore, 2023.

2Ibidem.

3Robert Greene and Paul Triolo, “Will China Control the Global Internet Via its Digital Silk Road?”, Carnegie Endowment for International Peace, 8 maggio 2020.

4Gabriele e Nicola Iuvinale, La Cina di Xi Jinping, verso un nuovo ordine mondiale sinocentrico?, cit.

5 La MCF Strategy, evoluzione della Civil-Military Integration Strategy (CMI Strategy), ha come obiettivo principale ottenere un maggior collegamento fra le strategie di sviluppo economico, sociale e tecnologico con le esigenze di sicurezza nazionale. Da ciò deriva il progressivo aumento di produzione e di utilizzo di beni e tecnologie dual-use, ovvero tutti quei beni e tecnologie che, a basso costo di transizione, possono avere un duplice utilizzo, militare e civile. Xi Jinping ha voluto che la MCF Strategy diventasse un elemento cardine della strategia nazionale cinese. Nel 2017, infatti, è stata istituita la CCMCFD (Central Commission for Military-Civil Fusion Development), presieduta da Xi, con l’obiettivo prefissato di una maggiore efficienza nell’attuazione di tale strategia. Sempre nel 2017 Xi, rivolgendosi alla CCMCFD, ha definito le caratteristiche essenziali del modello di sviluppo della MCF Strategy: “Dobbiamo accelerare la formazione di un modello di sviluppo profondo di fusione militare-civile a elemento completo, multi-dominio e ad alto rendimento”. Vedi per tutti: Amrita Jash, “China’s Military-Civil Fusion Strategy: Building a Strong Nation with a Strong Military”, dicembre 2020.

6 Ibidem.

7 Office of Policy Planning U.S Department of State, The Elements of the China Challenge, novembre 2020 (rivisto a dicembre 2020). Il rapporto sintetizza un ampio corpus di informazioni non classificate disponibili sulla Repubblica Popolare Cinese (RPC). Si basa sul lavoro di un’ampia gamma di studiosi, analisti politici, ex diplomatici e giornalisti, nonché su documenti pubblici prodotti da funzionari del Dipartimento di Stato dell’Amministrazione Trump, del Dipartimento della Difesa e della Casa Bianca. Vedi anche: Arjun Kharpal, “Huawei Says It Would Never Hand Data to China’s government. Experts Say it Wouldn’t Have a Choice”, CNBC, 4.3.2019.

8 Gabriele e Nicola Iuvinale, La Cina di Xi Jinping, verso un nuovo ordine mondiale sinocentrico?, cit; Katrina Manson, “US has already lost the battle with AI in China, says the former Pentagon software chief”, “Financial Times”, 10.10.2021.

9 Gabriele e Nicola Iuvinale, La Cina di Xi Jinping, verso un nuovo ordine mondiale sinocentrico?, cit; Ryan Fedasiuk, Jennifer Melot e Ben Murphy, Harnessed Lightning – How the Chinese Military is Adopting Artificial Intelligence, CSET, ottobre 2021.

10 PRC State Council, “The New Generation AI Development Plan”, SC (35), 2017; UNODC, NEW GENERATION OF ARTIFICIAL INTELLIGENCE DEVELOPMENT PLAN, 2017; China Science & Technology Newsletter, “Next Generation Artificial Intelligence Development Plan China’s Strengths Creates Innovation Miracles”, Department of International Cooperation Ministry of Science and Technology (MOST), P.R.China, 15.9.2017; Gregory C. Allen, “China’s Pursuit of Defense Technologies: implications for U.S. and Multilateral Export Control and Investment Screening Regimes”, Statement before the U.S.-China Economic and Security Review Commission, 13.4.2023; Graham Webster et al., “Full Translation: China’s ‘New Generation Artifical Intelligence Development Plan’ (2017),” New America, 1.8.2017.

11 Ibidem.

12 Gregory C. Allen, “China’s Pursuit of Defense Technologies: implications for U.S. and Multilateral Export Control and Investment Screening Regimes”, cit; Ben Murphy, Rogier Creemers, Elsa Kania, Paul Triolo, and Kevin Neville , “Xi Jinping: ‘Strive to Become the World’s Primary Center for Science and High Ground for Innovation’”, DigiChina,

13 Angela Huyue Zhang, China has too much invested in AI to smother its development, Nikkei Asia, 18.5.2023.

14 Wm. C. Hannas Huey-Meei Chang Daniel H. Chou Brian Fleeger , “China’s Advanced AI Research MONITORING CHINA’S PATHS TO “GENERAL” ARTIFICIAL INTELLIGENCE”, CSET, luglio 2022.

15 Ibidem; Kai-Fu Lee, AI Superpowers: China, Silicon Valley, and the New World Order, Harper Business, 2018.

16 Wm. C. Hannas Huey-Meei Chang Daniel H. Chou Brian Fleeger , “China’s Advanced AI Research MONITORING CHINA’S PATHS TO “GENERAL” ARTIFICIAL INTELLIGENCE”, cit; William Hannas and Huey-Meei Chang, eds., Chinese Power and Artificial Intelligence: Perspectives and Challenges, Routledge, 2022.

17 Wm. C. Hannas Huey-Meei Chang Jennifer Wang Catherine Aiken Daniel Chou, China AI-Brain Research BRAIN-INSPIRED AI, CONNECTOMICS, BRAINCOMPUTER INTERFACES, CSET, settembre 2020.

18 Ibidem

19 Ibidem

20 Gregory C. Allen, “China’s Pursuit of Defense Technologies: implications for U.S. and Multilateral Export Control and Investment Screening Regimes”, cit; Xinhua, Shanghai to Set up Multi-Billion-Dollar Fund to Develop AI China Daily, 18.9.2018; Meng Jing, This Chinese City Plans a US$16 Billion Fund for AI Development, South China Morning Post, 16.5.2018.

21 Xinhua, China invests big in developing new generation AI-techs, 20.5.2020

22 Ibidem.

23 Ibidem.

24 China Daily, China emerging as global AI pioneer, 29.7.2022.

25 China Daily, Sci-tech opening-up, cooperation pushed, 25.2.2023

26 Yi Wu, AI in China: Regulations, Market Opportunities, Challenges for Investors, China Briefing, 14.10.2022.

27 Yi Wu, Understanding China’s New Regulations on Generative AI, 23.5.2023.

28 Ibidem.

29 Angela Huyue Zhang, China has too much invested in AI to smother its development, Nikkei Asia, 18.5.2023.

30 Wm. C. Hannas Huey-Meei Chang Daniel H. Chou Brian Fleeger , “China’s Advanced AI Research MONITORING CHINA’S PATHS TO “GENERAL” ARTIFICIAL INTELLIGENCE”, cit.

31 PRC State Council, “The New Generation AI Development Plan”, SC (35), cit; UNODC, NEW ENERATION OF ARTIFICIAL INTELLIGENCE DEVELOPMENT PLAN, cit.; China Science & Technology Newsletter, “Next Generation Artificial Intelligence Development Plan China’s Strengths Creates Innovation Miracles”, cit.; Gregory C. Allen, “China’s Pursuit of Defense Technologies: implications for U.S. and Multilateral Export Control and Investment Screening Regimes”, cit. Graham Webster et al., “Full Translation: China’s ‘New Generation Artifical Intelligence Development Plan’ (2017)”cit.

32 Sito ufficiale: 百度研究院_百度百科 (baidu.com). Baidu gestisce anche un Laboratorio di intelligenza artificiale nella Silicon Valley.

33 China News Network, Baidu ha isitutito il primo laboratorio di intelligenza artificiale della Cina, 3.2.2017.

34 Wm. C. Hannas Huey-Meei Chang Daniel H. Chou Brian Fleeger , “China’s Advanced AI Research MONITORING CHINA’S PATHS TO “GENERAL” ARTIFICIAL INTELLIGENCE”, cit.

35 Sito ufficiale: Tencent – Tencent 腾讯

36 Ibidem.

37 Huawei, Il chip AI Huawei Ascend 310 vince il premio “World Leading Scientific and Technological Achievement Award” alla quinta World Internet Conference, 7.11.2018.

38 PRC State Council, “The New Generation AI Development Plan”, SC (35), cit; UNODC, NEW ENERATION OF ARTIFICIAL INTELLIGENCE DEVELOPMENT PLAN, cit.; China Science & Technology Newsletter, “Next Generation Artificial Intelligence Development Plan China’s Strengths Creates Innovation Miracles”, cit.; Gregory C. Allen, “China’s Pursuit of Defense Technologies: implications for U.S. and Multilateral Export Control and Investment Screening Regimes”, cit. Graham Webster et al., “Full Translation: China’s ‘New Generation Artifical Intelligence Development Plan’ (2017)”cit.

39 Literally: AI “able to make AI machines;” Donga Ilbo (Chinese edition), “Huawei in the next five years will invest 1.5 trillion US dollars to build an artificial intelligence ecosystem,” 15.1.2020.

40 ViDA-MAN: Visual Dialog with Digital Humans.

41SOHU.com, JD Exploration Institute: concentrarsi su tre principali direzioni di ricerca e sullo sviluppo dei prossimi 15 anni, 16.6.2021.

42Sito ufficiale: 鹏城实验室 (pcl.ac.cn)

43 Il Pengcheng Laboratory Artificial Intelligence International R&D Center è stato ufficialmente istituito e Shen Xiangyang, Yang Qiang e Ramesh Jain si sono stabiliti con tre grandi progetti, 2019.

44SOHU.com, Gao Wen, accademico dell’Accademia cinese di ingegneria: Affidarsi al calcolo simile al cervello, ai big data e alla grande potenza di calcolo è il modo principale per promuovere lo sviluppo dell’AI al momento, 12.6.2021.

45Wm. C. Hannas Huey-Meei Chang Daniel H. Chou Brian Fleeger , “China’s Advanced AI Research MONITORING CHINA’S PATHS TO “GENERAL” ARTIFICIAL INTELLIGENCE”, cit.

46Ibidem.

47Xu Wei, un illustre scienziato di Baidu IDL, ha annunciato di essersi unito a Horizon ed essere apparso nella lista di Forbes con Yu Kai, 24.7.2018.

48Ibidem.

49Wm. C. Hannas Huey-Meei Chang Daniel H. Chou Brian Fleeger , “China’s Advanced AI Research MONITORING CHINA’S PATHS TO “GENERAL” ARTIFICIAL INTELLIGENCE”, cit.

50Vedi sito: 搜狐 (sohu.com)

51Wm. C. Hannas Huey-Meei Chang Daniel H. Chou Brian Fleeger , “China’s Advanced AI Research MONITORING CHINA’S PATHS TO “GENERAL” ARTIFICIAL INTELLIGENCE”, cit.

52Ibidem; Articoli selezionati di Pei Wang.

53Wm. C. Hannas Huey-Meei Chang Daniel H. Chou Brian Fleeger , “China’s Advanced AI Research MONITORING CHINA’S PATHS TO “GENERAL” ARTIFICIAL INTELLIGENCE”, cit; Pei Wang, Non-axiomatic Logic: A Model of Intelligent Reasoning, World Scientific, 2013; “Non-Axiomatic Reasoning System.” NARS is featured in Seth Baum’s “A Survey of Artificial General Intelligence Projects for Ethics, Risk, and Policy” (Global Catastrophic Risk Institute Working Paper 17-1, 2017)

54Haidian News, La costruzione del Beijing General Artificial Intelligence Innovation Park è iniziata e dovrebbe essere completata nel novembre 2024, 11.11.2021.

55Ibidem.

56u Bo is a BAAI director, director of CAS’s Institute of Automation (CASIA), vice director of CEBSIT, and chair of China’s “Next Generation Artificial Intelligence Strategic Advisory Committee.”

57Wm. C. Hannas Huey-Meei Chang Daniel H. Chou Brian Fleeger , “China’s Advanced AI Research MONITORING CHINA’S PATHS TO “GENERAL” ARTIFICIAL INTELLIGENCE”, cit.: “The name “shenji” is composed of two morphemes meaning “neural” and “machine;” “In order to explore the possibility of strong artificial intelligence, the Zhiyuan Research Institute will successively develop Shenji 1 (a high-precision fine neural network simulation system), Shenji 2 (large-scale spiking neural networks), and Shenji 3 (a high-precision large-scale general-purpose intelligent simulation system);” The platform includes (1) CogNet “a database that integrates most types of human cognitive tasks,” (2) BrainDB “a biological brain database” covering zebrafish to humans, (3) BrainPy “the first self-developed open source programming tool for computational neuroscience and brain-inspired computing in China,” (4) DNNBrain “the first domestic toolkit for cross-study of deep neural networks and brain images,” and (5) a “brain-like visual information processing model and algorithm library.”

58Revisione della tecnologia AI, Inventario della tecnologia AI 2021: 5 importanti progressi nei modelli pre-addestrati, 12.12.2021; Wm. C. Hannas Huey-Meei Chang Daniel H. Chou Brian Fleeger , “China’s Advanced AI Research MONITORING CHINA’S PATHS TO “GENERAL” ARTIFICIAL INTELLIGENCE”, nota 120: “The term Wudao translates to “road to awareness.” BAAI (Zhiyuan) is collaborating with Tsinghua University in several projects to improve the training efficiency of super-parameter scale AI models and the “application of pre-trained models in biological research and Internet scenarios.”.

59CareerEngine.US, Inventario della tecnologia AI 2021: 5 importanti progressi nei modelli pre-addestrati, 12.12.2021.

60Dal 2011 e 2012 l’Istituto avanzato di Shenzhen del CAS Technology ha collaborato con IDG-McGovern.

61Sito ufficiale Chinese Institute for Brain Research (CIBR)

62Joel Wuthnow, China’s “New” Academy of Military Science: A Revolution in Theoretical Affairs?, China Brief Volume: 19 Issue: 2, 18.1.2019.

63Xinhua, Xi Jinping presenta la bandiera militare all’Accademia delle scienze militari, all’Università nazionale della difesa e all’Università nazionale della tecnologia della difesa, 19.7.2017.

64Sito ufficiale: Institute of Science and Technology for Brain-Inspired Intelligence(ISTBI)

65East China Science & Tecnology, 21.8.2017

66Wm. C. Hannas Huey-Meei Chang Daniel H. Chou Brian Fleeger , “China’s Advanced AI Research MONITORING CHINA’S PATHS TO “GENERAL” ARTIFICIAL INTELLIGENCE”, cit.

67Sito ufficiale Center for Brain-like Computing and Machine Intelligence.

68Wm. C. Hannas Huey-Meei Chang Daniel H. Chou Brian Fleeger , “China’s Advanced AI Research MONITORING CHINA’S PATHS TO “GENERAL” ARTIFICIAL INTELLIGENCE”, cit.

69Ibidem.

70Ibidem.

71Vedi Research Areas sito ufficiale.

72Wm. C. Hannas Huey-Meei Chang Daniel H. Chou Brian Fleeger , “China’s Advanced AI Research MONITORING CHINA’S PATHS TO “GENERAL” ARTIFICIAL INTELLIGENCE”, cit; Jing Pei et al., “Towards artificial general intelligence with hybrid Tianjic chip architecture,” Nature 572, 2019.

73Wm. C. Hannas Huey-Meei Chang Daniel H. Chou Brian Fleeger , “China’s Advanced AI Research MONITORING CHINA’S PATHS TO “GENERAL” ARTIFICIAL INTELLIGENCE”, cit.

74Ibidem.

75Vedi sito NeuraMatrix.

76Wm. C. Hannas Huey-Meei Chang Daniel H. Chou Brian Fleeger , “China’s Advanced AI Research MONITORING CHINA’S PATHS TO “GENERAL” ARTIFICIAL INTELLIGENCE”, cit.

77Ibidem.

78Ibidem.

79Ibidem.

80MIT Technology Review, Mind reading algorithms reconstruct what you are seeing using brain scan data, 6.5.2017.

81SOHU.com, Yu Shan, Istituto di automazione, Accademia cinese delle scienze: prima la protezione delle applicazioni “interfaccia cervello-computer”, 4.9.2020; Gabriele e Nicola Iuvinale, La Cina di Xi Jinping, verso un nuovo ordine mondiale sinocentrico?.

82Gabriele e Nicola Iuvinale, La Cina di Xi Jinping, verso un nuovo ordine mondiale sinocentrico?, cit.

83Ibidem.

84Ryan Fedasiuk, Jennifer Melot e Ben Murphy, Harnessed Lightning – How the Chinese Military is Adopting Artificial Intelligence, CSET, ottobre 2021;

85Ibidem.

86Ibidem.

87China’s National Defense in the New Era, 2019.

88Ibudem.

89Gregory C. Allen, “China’s Pursuit of Defense Technologies: implications for U.S. and Multilateral Export Control and Investment Screening Regimes”, cit.

90Ibidem; OFFICE OF THE SECRETARY OF DEFENSE, Military and Security Developments Involving the People’s Republic of China, A Report to Congress Pursuant to the National Defense Authorization Act for Fiscal Year 2000, 2021.

91U.S. Departement of Defence, Military and Security Developments Involving the People’s Republic of China 2022, 2022.

92Gregory C. Allen, “China’s Pursuit of Defense Technologies: implications for U.S. and Multilateral Export Control and Investment Screening Regimes”, cit; Gabriele e Nicola Iuvinale, La Cina di Xi Jinping, verso un nuovo ordine mondiale sinocentrico?, cit.

93Gregory C. Allen, “China’s Pursuit of Defense Technologies: implications for U.S. and Multilateral Export Control and Investment Screening Regimes”, cit.

94Ibidem.

95Ibidem. Will Knight, “MIT Cuts Ties With a Chinese AI Firm Amid Human Rights Concerns” Wired, 21.4.2020.

96Gregory C. Allen, “China’s Pursuit of Defense Technologies: implications for U.S. and Multilateral Export Control and Investment Screening Regimes”, cit; Johana Bhuiyan, “US Sanctioned China’s Top Facial Recognition Firm over Uyghur Concerns. It Still Raised Millions,” The Guardian, 7.1.2022; Christian Shepherd, “China’s SenseTime Sells out of Xinjiang Security Joint Venture” Financial Times, 15.4.2019.

97Gregory C. Allen, “China’s Pursuit of Defense Technologies: implications for U.S. and Multilateral Export Control and Investment Screening Regimes”, cit.

98Ibidem.

99Ibidem.

100Ibidem.

101Ibidem.

102Ibidem; By revenue, NORINCO is the third-largest defense company in China and the ninth-largest worldwide. Gregory C. Allen, Understanding China’s AI Strategy (Washington, DC: Center for New American Security, 2019)

103Gregory C. Allen, “China’s Pursuit of Defense Technologies: implications for U.S. and Multilateral Export Control and Investment Screening Regimes”, cit.

104Ibidem; Dake Kang and Christopher Bodeen, “China Unveils Stealth Combat Drone in Development,” Associated Press, 7.11.2018.

105Ibidem; Ludovic Ehret, “China Steps up Drone Race with Stealth Aircraft,” Phys.Org, 9.11.2018.

106Ziyan, “Blowfish A2 Product Overview.”

107Gregory C. Allen, “China’s Pursuit of Defense Technologies: implications for U.S. and Multilateral Export Control and Investment Screening Regimes”, cit.

108Ibidem.

109Ibidem.

110Ibidem; Webster et al., “Full Translation: China’s ‘New Generation Artifical Intelligence Development Plan’ (2017)”.

111Gregory C. Allen, “China’s Pursuit of Defense Technologies: implications for U.S. and Multilateral Export Control and Investment Screening Regimes”, cit.

112Kai-Fu Lee, AI Superpowers: China, Silicon Valley, and the New World Order (Boston: Houghton Mifflin Harcourt Trade & Reference Publishers, 2018)

113In particolare, il rapporto afferma che la Cina dovrebbe “cogliere con fermezza la grande opportunità storica per lo sviluppo di AI. . . e sostenere la sicurezza nazionale, promuovendo l’elevazione complessiva della competitività e del balzo dello sviluppo della nazione”. PRC State Council, “The New Generation AI Development Plan”, SC (35), cit; UNODC, NEW GENERATION OF ARTIFICIAL INTELLIGENCE DEVELOPMENT PLAN, cit.; China Science & Technology Newsletter, “Next Generation Artificial Intelligence Development Plan China’s Strengths Creates Innovation Miracles”, cit.; Gregory C. Allen, “China’s Pursuit of Defense Technologies: implications for U.S. and Multilateral Export Control and Investment Screening Regimes”, cit. Graham Webster et al., “Full Translation: China’s ‘New Generation Artifical Intelligence Development Plan’ (2017)”cit.

114Gregory C. Allen, “China’s Pursuit of Defense Technologies: implications for U.S. and Multilateral Export Control and Investment Screening Regimes”, cit.

115Ibidem.

116Ibidem.

117Ibidem.

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